Santanchè dechè?

L’ineffabile Daniela Santanchè, nostra affezionata cliente, si lancia in una provocazione quantomeno ardita pur di lodare l’arte politica e le qualità morali delle donne del Pdl.

In questo Paese non c’è più il modello Iotti, che c’è stato in questo Paese per molti anni … anche se Nilde Iotti è stata la prima amante e forse ha fatto la Presidente della Camera perché era l’amante di Togliatti … e cosa diciamo, che la Iotti era un’escort? Non credo … era semplicemente una donna innamorata del capo del Partito Comunista e poi è diventata Presidente della Camera … se oggi ci fossero quei giornalisti, quegli intellettuali così sofisticati di sinistra, cosa direbbero di Nilde Iotti, che è diventata Presidente della Camera perché era la donna del capo?

Una reazione esaustiva e colorita a queste parole (pronunciate a Radio24) la trovate qua. Il resto è mera considerazione epidermica: la Santanché continua a parlare con l’arroganza di chi ritiene che un politico abbia sempre qualcosa da insegnare al popolo, anche quando non ha idea di quel che dice.

Grazie a Paolo Lussi.

Siamo l’unico Paese

“Siamo l’unico Paese in cui si intercetta il premier”, dice Berlusconi.
Probabilmente è vero.

Ma siamo anche l’unico Paese in cui il premier:
si fa le leggi su misura;
sceglie le parlamentari di persona;
ha più di un problema giudiziario;
frequenta escort come se fossero ambasciatori;
viene bocciato pubblicamente dalla moglie;
chiude le trasmissioni televisive che non gli piacciono;
esercita pressioni su qualunque funzionario gli capiti a tiro di cellulare;
grida al complotto anche quando lo sorprendono con le mani nella marmellata;
definisce i giudici matti, comunisti e talebani;
celebra Gheddafi come uno statista;
promette invano un milione di posti di lavoro;
devasta la scuola e l’università;
oltraggia la verità giorno dopo giorno.

Furbo al 101 per cento

Se uno opera bene al 100 per cento e poi c’è l’uno per cento discutibile, quell’uno va messo da parte.

Silvio Berlusconi spiega quella che Ezio Mauro definisce come “nuovissima concezione della legalità a percentuale”.

Il bene del Paese

Berlusconi difende Bertolaso (nessuno dei due si vede nella foto perché al momento dello scatto erano entrambi impegnati a fare il bene del Paese).

Aiuti umanitari

di Gianni Allegra

Testa di Marrazzo

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Non so quanti di voi si concedano festini con trans o pratichino il sesso mercenario, però ritengo che chiunque si cimenti in queste attività debba essere ben conscio dei rischi ai quali va incontro. Rischi di immagine (le precauzioni non sono mai troppe) e rischi di salute (le precauzioni non sono mai troppe) innanzitutto.
Però se siete personaggi in vista – tipo il governatore di una Regione – e avete pure famiglia, i rischi sono decuplicati. Come potreste mai pensare di mantenere la riservatezza? O come potreste mai appellarvi a quel diritto alla privacy che, ultimamente in questo Paese, si invoca come lasciapassare, come indulto mediatico, come pezza per pulirsi quando si è sorpresi con le dita nella marmellata?
Certo, potreste sempre rifugiarvi all’ombra del peccatore più grande: c’è sempre qualcuno che ha fatto di peggio, lo ha fatto prima e con maggiori danni. Però che tristezza…
Non so quanti di voi si concedano certe trasgressioni, però ritengo che chiunque lo faccia lecitamente, debba essere perfettamente conscio che la trasgressione comporta una lacerazione nel telo della riservatezza: perché è condivisa, perché chiama in causa la fiducia dei sodali, perché è un atto che rivela ad altri ciò che spesso si tiene nascosto persino a se stessi.
Quindi voi potete fare tutto quello che volete – a patto di non violare la legge – solo se rappresentate voi stessi, la vostra indole e la vostra capacità di rischio. Ma se siete il simbolo di una collettività (che vi ha eletto, che a voi si affida e che vi stipendia) le cose cambiano radicalmente: il vostro operato, anche fuori dall’ufficio, non prevede sussulti che mettano a rischio la vostra credibilità perché voi siete essenzialmente un simbolo.
Ecco perché se voi foste Piero Marrazzo sareste obbligati a girare per il Lazio, porta a porta, a chiedere scusa perché quel simbolo è stato oltraggiato dalla vostra stupidità.

A proposito di Annozero

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Brevi considerazioni su Annozero di ieri sera.
La vicenda della escortopoli di Palazzo Grazioli non è paradossalmente una storia di puttane, ma di uomini, di potere maschio e brutale. Che poi si debbano esaminare i problemi di un Paese attraverso la lente di ingrandimento delle prostitute è un segno dei tempi: una volta per le strategie elettorali si valutava lo zoccolo duro, oggi si vaglia il corispondente femminile.
Patrizia D’Addario ha un’aria – magari involontaria – da diva che non mi piace, pur essendole grato per aver cercato di mettere in difficoltà il tiranno Silvio. E in tv è la peggiore nemica di se stessa: non ha risposto alle domande cruciali (“Perché si è portata un registratore?”,”Come campa adesso?”), ha simulato un aplomb da opinion leader per poi dirsi orgogliosa di aver fatto la escort, ha parlato del suo progetto immobiliare come se fosse il ponte sullo Stretto. Insomma se continueranno a farle fare queste passerelle, in Italia e all’estero, Berlusconi rischia di prendere sempre più voti.
La puntata mi è piaciuta. Santoro è stato moderato e persino spiritoso.
Il momento più esilarante è stato quando una reduce di un redivivo collettivo femminista ha detto che il vero problema è “il rapporto degli uomini italiani con il corpo delle donne”, dimenticandosi del secolare dilemma sul sesso degli angeli.
Quello più istruttivo è stato quando il sindaco di Bari Michele Emiliano ha sommessamente suggerito che i guai di questo paese derivano dall’incapacità di un premier che si fa prendere in giro da un maneggione, spacciatore di femmine a pagamento, e dall’assenza di una cintura di sicurezza attorno al premier stesso che rende ancora più allarmante la sua solitudine personale e istituzionale.
I momenti più tristi sono stati quelli in cui parlava Barbara Montereale: una ragazza ascesa all’onore delle feste dell’imperatore senza neanche un merito involontario. Che sia bellezza, arguzia, abilità, professionalità.

Per un pelo

berlusconi_spalle

Certo possiamo spaccare il capello in quattro e trastullarci coi distinguo finto-intellettuali del “parliamo di politica concreta” oppure del “meglio non abbassarsi al suo livello”, o ancora peggio del “non mi interessa come tromba, ma come governa”.
Però quando si scopre che un acclarato spacciatore di  femmine a pagamento del premier Berlusconi è anche un discreto collettore di cocaina e altre droghe, che ha scialacquato in una sola estate lo stipendio della vita di un metalmeccanico, che ha drogato fanciulle per non meglio precisati motivi (spostandosi di pochi meridiani quei motivi sarebbero invece chiarissimi) quel capello viene voglia di strapparselo.
Solo che ognuno ha la testa e la capigliatura che si merita: purtroppo in giro ci sono più capigliature che teste.

Procura calda

di L’Avvelenata

Oggi si è insediato il nuovo capo della Procura di Bari.
Una sede “calda”. Quella dove Tarantini e le escort berlusconiane sono al centro della nota inchiesta.
L’avvicendamento al vertice sarà di certo un fatto normale e magari stabilito da chissà quanto tempo.
Però non nego che mi piacerebbe avere conferma che sia così.

Una visita fiscale, no?

Piccolo giochino suggeritomi dalla lettura di un post di Alessandro Gilioli (che però non dovete leggere prima di aver dato la soluzione).
Pronti? Via.

Questo è uno stralcio dell’articolo del Corriere della Sera di oggi, coi verbali di Giampaolo Tarantini.
corsera

E questo è un articolo del Messaggero sull’attività del premier Silvio Berlusconi, datato 18 dicembre 2008.

messaggero

Cosa ne deducete?