Riassumendo. C’era una ragazza marocchina che la sera del 27 maggio 2010 era stata accompagnata in questura in quanto sospettata di furto e senza documenti addosso. La ragazza era minorenne e abitava a casa di una prostituta brasiliana, la quale quella sera pensò bene di chiamare l’allora presidente del consiglio per avvertirlo dell’increscioso contrattempo. Questi non esitò un attimo, una minorenne che vive con una prostituta va aiutata comunque, specie se – come lui stesso disse – si tratta della nipote di Mubarak, e telefonò subito al capo di gabinetto della questura per chiedere che la ragazza fosse affidata a una consigliera regionale anziché, come prevede la legge, a una comunità per minorenni. Così avvenne e la giovane sfortunata finì tra le braccia della premurosa esponente politica.
Sette mesi dopo l’ex presidente del consiglio finì indagato dalla procura di Milano per concussione, per aver approfittato della sua carica di premier per esercitare una pressione indebita sui funzionari della questura al fine di coprire il reato di prostituzione minorile: la ragazza sfortunata infatti non era sconosciuta all’allora premier poiché avrebbe partecipato, con l’esponente politica premurosa, ai festini che si svolgevano nella famosa villa dell’illustre politico. Non gratis, s’intende.
Il 15 febbraio del 2011 l’ex premier venne rinviato a giudizio. Se esistesse il reato di eccesso di panzane sarebbe stato costretto a dichiararsi colpevole, ma siccome proprio quel reato nei codici non c’è, il premier pochi mesi dopo fece approvare alla Camera e al Senato un conflitto di attribuzione in cui si sanciva che la ragazza sfortunata era la nipote di Mubarak pur non essendolo e pur essendo marocchina e non egiziana.
Il 3 ottobre 2011 nello stesso filone di inchiesta vennero rinviati a giudizio la caritatevole consigliera regionale, il direttore del TG4 e un importante talent scout. La accuse: induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile.
Riassumendo, ieri la sfortunata ragazza marocchina – sospettata di furto, favorita da un premier, indicata dai magistrati come prostituta, partecipante a notti magiche non a titolo gratuito, oggi animatrice di serate in discoteca non a titolo gratuito e personaggio di copertina non a titolo gratuito – ha inscenato una protesta davanti al palazzo di giustizia di Milano prendendosela coi giudici e con la stampa che la violenta. Probabilmente perché non pagano.
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Il passo avanti delle buttane alla Favorita
L’articolo di oggi su Repubblica.
Per anni quasi non ci si faceva più caso. Uno che passava per la Favorita vedeva solo alberi e figure
variopinte tra i cespugli. L’occhio c’era abituato: alberi e donne, il verde dei cespugli e il fucsia
delle gonne, gli agrumeti e le buttane. I palermitani sempre buttane le hanno chiamate, anche se
negli ultimi lustri preferivano il termine “nigeriane”, quasi che il colore della pelle fosse espressione
di nazionalità certa.
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La nona di Began
Nota del governo italiano. Ripeto, nota del governo italiano:
La signora Sabina Began si è presentata presso la segreteria di palazzo Grazioli per consegnare un libro destinato al presidente Silvio Berlusconi in occasione del suo prossimo compleanno. Ha atteso per oltre un’ora che il presidente terminasse i suoi incontri per salutarlo, cosa che peraltro non si è potuta verificare perchè il presidente era impegnato in importanti riunioni.
Era la nona dietro la porta.
L’infedele Berlusconi
Ieri sera l’impresentabile Berlusconi ha fatto un numero a L’infedele di Gad Lerner. Probabilmente, dato il nome della trasmissione, si è sentito snobbato.
Il Gran Puttaniere
Immaginate la mortificazione nel trovarvi in visita come turista in un Paese straniero, quindi nella condizione di persona che vuole circondarsi solo di ciò che è bello o interessante, e di accorgervi che c’è una faccia sola che vi guarda attraverso i giornali e le televisioni di tutto il mondo.
Dovunque andiate, c’è un uomo che ride sguaiato, che fa le smorfie, che appare imbalsamato in una posa ufficiale, e quell’uomo, sempre lo stesso, punta voi con lo sguardo.
Immaginate che quella persona sia il vostro premier e che tutto il pianeta sia allibito nel leggere delle sue gesta erotiche e della sua condotta conclamata di fuorilegge. Nessuno ormai può aver timore di definirlo come, sino a ieri, solo i suoi più acerrimi detrattori lo appellavano: puttaniere. La realtà è quella che è, e non serve una prova giudiziaria per dire che Silvio Berlusconi è un puttaniere.
Immaginate lo sforzo per accantonare i pensieri deprimenti che riguardano il governo del vostro Paese e immergersi nuovamente nel fascino di suoni e colori di una nazione straniera meravigliosamente diversa dalla vostra.
Chi calunnia Brunetta
L’escort Nadia Macrì, ontologicamente coinvolta in scandali berlusconiani, racconta di aver avuto una notte di sesso con Renato Brunetta in cambio di 300 euro e soprattuto afferma di aver cercato di rivederlo per instaurare un rapporto più continuo.
Guardare le foto per arrendersi all’evidenza: il ministro è stato calunniato.
Trecento euro? Per accollarsi uno come lui ce ne volevano almeno il quadruplo.
Il bene del Paese
Berlusconi difende Bertolaso (nessuno dei due si vede nella foto perché al momento dello scatto erano entrambi impegnati a fare il bene del Paese).