Politica mercenaria

Una domanda: per entrare nel partito dell’amore si paga?

Buon governo e buon costume

Occhio agli anni.

Nel 2006, per i cinquant’anni della moglie, Berlusconi a Marrakech si travestì da corteggiatore berbero e, al culmine di una danza araba tra l’impacciato e il travolgente, donò a Veronica una collana di diamanti.

Nel 2008 Veronica Lario dichiarò: “Da anni leggo notizie che riguardano il mio prossimo divorzio. Per quel che ne so io, non è nei miei piani”. Ieri, riferì il Corriere della sera, c’era anche lei alla grande festa di mezza estate che il Cavaliere ha organizzato per i tre nipotini.

Oggi Sabina Began, in un’intervista a Vanity Fair racconta il suo primo incontro con Silvio Berlusconi: “Fu una notte meravigliosa”. Avvenne il 29 agosto 2005, prima della danza araba, del travestimento da corteggiatore berbero, della collana di diamanti, della festa coi nipotini e di altre innumerevoli minchiate raccontate ai familiari e/o connazionali tutti.

 

La nona di Began

Nota del governo italiano. Ripeto, nota del governo italiano:

La signora Sabina Began si è presentata presso la segreteria di palazzo Grazioli per consegnare un libro destinato al presidente Silvio Berlusconi in occasione del suo prossimo compleanno. Ha atteso per oltre un’ora che il presidente terminasse i suoi incontri per salutarlo, cosa che peraltro non si è potuta verificare perchè il presidente era impegnato in importanti riunioni.

Era la nona dietro la porta.

Tenete i bambini lontani da questo post

Questa è un po’ spinta, ma del resto il personaggio che ha ispirato questa cosa è uno che ci va giù duro.

Grazie a Maurizio Micale.

Uno legge un giornale e affonda una nazione

Non c’è solo l’Italia forgiata, rappresentata e stipendiata da Silvio Berlusconi a dare scandalo davanti agli occhi increduli del mondo. C’è anche quella millantata dal premier a lasciare attoniti innanzitutto i cittadini liberi, cioè quelli non foraggiati dal premier. Continua a leggere Uno legge un giornale e affonda una nazione

Magliette, nani e ballerine

Ieri è stata una giornata divertente. Tra l’intervista alla ex moglie di Italo Bocchino:

(…) quando ho scoperto che mi tradiva con Mara Carfagna. Quante bugie mi diceva. Ma il problema non è lei. Il problema è lui. Perché lei, poverina, è quello che è. Infatti dal 15 marzo è scomparsa. Non sa che dire: le scriveva tutto Italo. Non sa parlare in italiano. Usare soggetto verbo e predicato.

E la domande dell’intervistatrice Alice nel paese delle meraviglie:

Cosa gli piaceva della Carfagna?

Con la risposta (dei lettori in coro):

Tra le intercettazioni del premier Silvio Berlusconi:

A tempo perso faccio il primo ministro e me ne succedono di tutti i colori.

E il tributo del web a un’ Emanuela Arcuri che, comportandosi quasi come una persona normale, cioé rifiutando di prostituirsi per Berlusconi, diventa un’eroina, ecco tra tutto ciò quello che mi è rimasto è una battuta di Geppy Cucciari su la7, a proposito della t-shirt di Nicole Minetti:

Senza, sono in riunione col presidente.

Tu chiamale se vuoi estorsioni

Silvio Berlusconi, che smentisce, chiedeva a Gianpaolo Tarantini, che smentisce, di procurargli donne con le quali intrattenersi sessualmente in cambio di soldi e parlava di politica internazionale e di “culone inchiavabili” con il noto politologo Valter Lavitola, che smentisce, il quale dall’estero preoccupato per le proprie sorti giudiziarie riscuoteva dal premier un invito a non tornare in Italia e non mancava di fare la cresta sui soldi che erano destinati a Tarantini e a sua moglie Angela Devenuto, che smentisce, la quale poveretta piangeva miseria a causa dei ventimila euro al mese elargiti da Berlusconi ma in realtà estorti da lei e dal marito che però
era forte della rassicurazione arrivata dallo stesso premier a Lavitola in quanto lui li avrebbe scagionati smentendo tutto.

Il presidente zio (o verme?)

Binario
di Daniela Groppuso

“… lo sanno che il verme marcio è proprio lui (Berlusconi, ndr)”.
Angela Nicla Devenuto a Valter Lavitola, in un’intercettazione telefonica

“… (Berlusconi, ndr) aveva preso a cuore i nostri problemi, ci trattava come se fosse un padre, uno zio. Si sentiva un po’ il nonno delle nostre figlie”.
Angela Nicla Devenuto ai pm.

The Arcore’s nights

Piccolo suggerimento: chiudete lo spot pubblicitario per leggere i sottotitoli.

Grazie a Giuseppe Giglio.

Come bin Laden

Silvio Berlusconi riappare in un videomessaggio di pochi minuti che involontariamente spiega tutto. Non c’è alcun accenno a un chiarimento, ma solo un ringhioso rimando a questioni procedurali (il giudice naturale, come se l’alternativa fosse quello artificiale) nelle poche parole imposte agli italiani senza la caratteristica basilare delle democrazie: quel contraddittorio che invece viene invocato per tentare di tacitare stampa e programmi televisivi non allineati.
Non capisco come un elettore berlusconiano possa ancora trovare fiducia in un uomo che non solo ha tradito tutte le aspettative di media onestà intellettuale, ma continua a offendere gli italiani con una semplice frase: “Non sono mai fuggito”. Il dato incontrovertibile, acclarato da leggi, lodi, procedimenti, sentenze è che Berlusconi è sceso in campo proprio per (s)fuggire (a) da qualcuno o qualcosa. I comunisti, i giudici, Cosa nostra, gli ex amici/sodali.
Non c’è una virgola dei suoi discorsi che possa convincere una persona di buona volontà. L’ultimo fesso che si è fidato di lui si è visto spacciare una ragazzina di dubbia moralità, beccata quasi in flagranza di reato, per la nipote di un capo di Stato (ora pure lui in disgrazia, magari c’è anche un problema di iella…).
Berlusconi invoca la libertà di telefonare a chi vuole e cerca di coinvolgere gli italiani in una  pantomima grottesca. Anche gli stupidi sanno che chiunque è libero di chiamare chi vuole, ma che nessuno può ritenersi al di sopra della legge. Piuttosto se uno parla sempre con le persone sbagliate, è chiaro che prima o poi finirà per essere intercettato. L’importante è che alla fine trovi il modo per spiegare, per discolparsi, per chiarire, al limite per scusarsi.
Lui invece continua a ridicolizzare un Paese e di tanto in tanto, in preda a una irresistibile polluzione di democrazia, manda qualche videomessaggio di propaganda. Praticamente come Osama bin Laden.