Quand’ero giovane, col mio amico Saverio – compagno di indimenticabili sciate – cominciavamo a progettare la settimana bianca in questo periodo. Perché eravamo convinti che dopo Ferragosto sarebbe stata tutta una discesa verso la stagione che più amavamo, cioè l’inverno.
Sì, la cosiddetta bella stagione è sempre stata per me un riempitivo tra un inverno e l’altro. Infatti in questo periodo dell’anno, mentre tutti voi vi girate e rigirate al sole, beandovi della crosta salina che assomiglia a una panatura prima della frittura, io guardo le foto delle sciate passate, studio il calendario per capire dove piazzare la settimana bianca senza far troppi danni, e quando riesco a fare un po’ di attività fisica (il caldo è la mia kriptonite) la strutturo come preparazione presciistica. Il che spero, basti a farvi capire quanto ci si senta ridicoli a passeggiare in spiaggia immaginando l’impatto della spending review sul prezzo dello sky-pass prossimo venturo.
Quindi spero che non ve la prendiate a male se per le settimane che verranno auspico un rapido svolgersi di pensieri in modo da accorciare la litania di una stagione che, a pensarci bene, è fatta per esasperarci: dall’umore al sudore, l’estate fa rima con rossore, afrore, malore.
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