Crocetta e delizia

Non ho votato Rosario Crocetta, lo avrei fatto se non avesse condiviso (inspiegabilmente?) la sua strada con l’Udc, un partito che non ha nulla a che vedere con la sua storia di pilastro antimafia e di alfiere della libertà sessuale.
Eppure, ora che è stato eletto, sono contento. Per lui e per me.
Perché Rosario Crocetta è una delle persone più oneste che abbia conosciuto, perché ha la follia che serve per domare i contrattempi e perché un governatore omosessuale nell’isola del maschilismo più becero è una gran bella cosa.
Buon lavoro, governatore Crocetta, da uno che la contesta politicamente, ma che la stima personalmente.

Una firma non si nega a nessuno

C’è un lato curioso nell’appello degli intellettuali (categoria eterea e impalpabile) che invocano la discesa in campo di Claudio Fava come presidente della Regione siciliana. Beppe Fiorello, Dacia Maraini, Gustavo Zagrebelsky, Moni Ovada, Nando Dalla Chiesa e altri firmatari del documento, lavorano e vivono in Sicilia?
Capisco le buone intenzioni, ma ora sarei tentato di avviare una raccolta di firme (tra non intellettuali, s’intende) per il governo regionale della Valle d’Aosta: alla mia settimana bianca ci tengo, io.

Santo quasi subito

Qui si dice che Raffaele Lombardo è un ottimo governatore perché non abbandona mai gli amici, perché la sua segreteria si ricorda degli onomastici di quelli che (per lui?) contano, perché lavora molto, perché non bacia nessuno nelle sue stanze (chissà all’aperto), perché non ispira “sentimenti neutri”, perché è capace come nessuno di rinascere dalle proprie ceneri.