Ricordare è celebrare. Trent”anni fa ero un ragazzo. Quando uccisero il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ero con gli amici a fare baldoria. La notizia arrivò non so come, mentre eravamo stravaccati sui vespini parcheggiati in una strada di Mondello. Molti di noi nemmeno sapevano chi era Dalla Chiesa.
Un paio di giorni dopo mi capitò di passare dal luogo della strage e mi colpi quel cartello che sarebbe entrato nella storia delle grandi tragedie italiane. Non ho mai dimenticato quelle parole, e in principio le ho ritenute più che fondate. Col tempo ho riacquistato la speranza, ma credo che sia giusto tenere sempre a mente quella frase di disperazione. Per capire da dove proveniamo. E ricordare.