Giornalismo strisciante

Senza titoloStamattina l’home page del Giornale.it è un’infinita striscia di articoli contro Bersani. Più che la militanza sfacciata, ai colleghi del quotidiano berlusconiano dovrebbe essere contestata la mancanza di originalità.

 

Ok, poi non ne parliamo più

Ragionare sui fatti

Così la commissione del premio Mario Francese a proposito della menzione speciale per l’informazione online assegnata a diPalermo.
Piccola rivoluzione: l’ordine dei giornalisti premia un blog, anzi un superblog, che non è una testata giornalistica. I tempi cambiano e qualcuno, finalmente, se ne accorge.

Gli errori? Mai troppi pochi

Il Giornale di Sicilia oggi ha fatto il pieno di strafalcioni.

Ma va?

E per concludere, una premessa

Una quindicina di anni fa mi presi la briga di annotare tutte le battute e le minchiate che si sparavano durante la riunione dei capi al giornale. Ne venne fuori una raccolta che strappava più di un sorriso. L’ho riletta ieri e, a parte la malinconia nel constatare che uno dei protagonisti non c’è più, ci ho trovato esattamente ciò che eravamo: un gruppo di giornalisti male assortiti, abbastanza divertiti, molto dediti al mestiere. Eravamo tutte persone che avevano iniziato a lavorare da giovani quindi, pur non essendo anziani, masticavamo senza vergogna abbondanti dosi di cinismo (l’antidoto fondamentale contro il mal di giornalismo).
Le frasi raccolte erano ovviamente tutte vere e verificate, dato che quando ero assente c’era chi le annotava per me. Una delle più divertenti era questa.

Giornalista A: “Abbiamo le prime lettere di licenziamento degli operai della Fiat”.
Giornalista B: “Pubblichiamole, cosa c’è scritto?”
Giornalista A: “Mah, le solite cose: ho il piacere di comunicarle…”

Tutto vero, realmente detto. Come il titolo di questo post (che dava il nome alla raccolta).

E se il problema del Tg1…

Ieri sera il Tg1 delle 20 ha dedicato poco meno di una breve al no del Senato all’arresto del pidiellino Sergio De Gregorio. La notizia meritava ben altro rilievo e non per pulsioni forcaiole né per tendenze giustizialiste, ma solo per il semplice fatto che il verdetto di Palazzo Madama ribaltava quello della giunta per le autorizzazioni a procedere.
Un tempo c’erano da maledire Augusto Minzolini e il suo mahatma Silvio Berlusconi. Oggi non ci sono più né l’uno né l’altro – nel senso che questi signori non hanno più posizioni dominanti –  eppure l’informazione continua ad avere dei bug clamorosi.
Non vorrei che guardando la luna ci fossimo distratti dai lampioni fulminati che oscurano la via. Che pensando sempre a un Grande Disegno non badassimo agli irritanti scarabocchi.
Facciamocela questa domanda cruciale (senza avere certezze): e se al Tg1 la vera emergenza non fosse l’invadenza dei partiti ma la professionalità dei giornalisti?

Invecchiare

Mi sono reso conto di essere invecchiato l’altro giorno quando, dopo anni di meraviglioso isolamento, sono andato a una affollatissima conferenza stampa (quella di Leoluca Orlando). In mezzo a centinaia di giornalisti e/o reggitori di microfono non ho riconosciuto che pochi colleghi coi quali, quasi con spirito di autodifesa, ho cercato di fare gruppo.
Quasi subito uno dei giovani cronisti d’assalto ha preso la parola e ha fatto la seguente domanda a Orlando: “Qual è il suo programma?”.
Chiedere a un candidato sindaco qual è il programma equivale ad annullare la conferenza stampa, perché quello comincerà a parlare e non la finirà più. E così è stato: Orlando ha detto di tutto e di più, impiegando in modo sapiente il poco tempo che c’era a disposizione. E non rispondendo alle domande vere, quelle rimaste nella testa di molti intervistatori.
Ecco, quando penso a giornalisti come l’autore della domanda di cui sopra (che non ha ancora capito l’errore commesso perché evidentemente nessuno gli ha mai spiegato l’abc del mestiere) mi rendo conto di essere invecchiato. Felicemente.

Lombardo sulle ali della libertà

L’articolo di oggi su la Repubblica.

A pagina 18 è di schiena sul suo cavallo preferito. Qualche centimetro patinato più in là sono ritratti i suoi cani cirniechi e il pollaio coi galli “Verona”. Sotto, il titolo. Cinematografico quanto basta per celebrare senza sbavare: “A Ramacca sulle ali della libertà”.
Il pezzo forte di Terrà, mensile dell’Assessorato regionale all’Agricoltura risorto dalle ceneri di se stesso (il numero uno del 2011 è stato dato alle stampe solo in questi giorni), è tutto nelle quattro pagine in cui il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo racconta il suo tempo libero trascorso in un “rifugio dove il tempo si è fermato”. E lo fa con serenità, come se anche quelle pagine di giornale fossero, esse stesse, rifugio, dimora, tana. Continua a leggere Lombardo sulle ali della libertà

Meraviglie del Tg1 d’estate

Il Tg1 estivo di Augusto Minzolini è una miniera di emozioni. E laddove la cronaca si ferma, ci pensano i giornalisti a sorprenderci con un guizzo, una trovata geniale.
Ieri è stata una giornata memorabile con due perle che, da sole, valgono il costo dell’abbonamento Rai di un anno.
Edizione delle 13,30, si parla – pensate un po’ – del caldo. La cronista testimonia il ruolo indispensabile del servizio Pronto Nonno, che dà assistenza agli anziani sciroccati di Roma, e chiede a un’operatrice (senza fare domanda):  “Ed ora una storia particolare di questi giorni”. Continua a leggere Meraviglie del Tg1 d’estate