Meno tasse per Fuffi

Twitter berlusconi cani elezioni

Il paradosso di un Comune che è torturatore sociale

Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Il paradosso è istruttivo, ma non è divertente perché ci sono di mezzo i nostri soldi e la credibilità di una amministrazione pubblica quantomeno distratta: prima di illustrarlo, però, occorre avere chiaro lo scenario in cui ci si muove.
Molti cittadini in questi giorni si stanno dannando per pagare la Tares, cioè il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Tra errori di calcolo e cartelle pazze, i contribuenti devono faticare non poco a tenere i nervi saldi dal momento che quest’anno si trovano sul groppone anche la Tarsu. E soprattutto devono riuscire ad arrivare a versare l’acconto entro il prossimo 15 settembre. Cosa non facile poiché è necessario andare di persona alle Poste o in banca ed è impossibile pagare online, come invece si fa con altri tributi. Inoltre per il saldo, che dovrà essere versato entro il 15 novembre, il Comune informa che manco il bollettino verrà inviato e che il cittadino dovrà procedere in autoliquidazione (un termine che richiama più una pratica suicida che la materia fiscale) “tramite un apposito sistema online sul sito web istituzionale”. Continua a leggere Il paradosso di un Comune che è torturatore sociale

Non a caso ha le gambe corte

Il dovere e il piacere

Qualche anno fa un ministro, Tommaso Padoa Schioppa, disse: “Pagare le tasse è un piacere”. Oggi un premier, Mario Monti, dice: “Pagare le tasse è un dovere”.
Ma non veniva prima il dovere e poi il piacere?

Una lacrima sull’Irpef

A fronte di un ex premier che ghignava quando si parlava del futuro dell’Italia, che scopava mentre il mondo faceva passi storici e che si trastullava tra scherzi e guasconate ai vertici internazionali, l’immagine di un ministro che piange prima di pronunciare la parola “sacrifici” rende il futuro più lineare. Non più semplice, per carità, ma più plausibile. Diciamo più umano, va.
Poi magari si scoprirà che è stata una trovata del suo ufficio stampa: e in quel caso potrò solo complimentarmi per la trovata (e per l’interpretazione della ministra).

 

Busi e abusi

Tutto mi aspettavo nella mia vita, tranne che sentire quattro parole sensate in un reality.

Aggiornamento. Il video è qui e offre molti spunti di riflessione.

P.S.
Ad onor del vero non le ho ascoltate, ma lette. Però mi ritengo soddisfatto (e sorpreso) lo stesso.

Bere per dimenticare

Amabile conversazione a casa di amici, al confine tra Francia e Svizzera. Si parla di tasse.

In Italia uno che guadagna 15 mila euro all’anno paga il 23 per cento, cioè 3.450 euro.
In Svizzera non paga niente.
In Italia uno che guadagna  70 mila euro all’anno ha sul groppone un’aliquota del  41 per cento, cioè sborsa 23.370 euro.
In Svizzera (l’equivalente è di  102.768 franchi) paga 11.844 euro (cioè 17.388 franchi) se è single, che diventano  6.251 euro (9.177 franchi) se è sposato e senza figli.

Ancora  vino, per favore.

Detenuti, rifiuti, starnuti

foto beccari
Foto di Paolo Beccari

Su I love Sicilia di questo mese.

Euro pagati per la tassa dei rifiuti da una famiglia che vive in un appartamento di 100 metri quadrati a Siracusa, nel 2009: 407

Euro pagati dalla stessa famiglia nello stesso appartamento, quattro anni prima: 257

Aumento percentuale della Tarsu ad Agrigento tra gli anni 2005 e 2008: 111

Numero di detenuti ogni 100.000 abitanti negli USA: 686

Nelle Isole Cayman: 664

In Russia: 638

In Italia: 95

Detenuti morti nelle carceri italiane negli ultimi dieci anni: 1.531

Di cui per suicidio: 545

Costo medio in euro di un detenuto in un carcere italiano, al giorno: 175

Costo medio in euro di un condannato in affidamento ai servizi sociali, al giorno: 5

Tasso di mortalità stimato per l’influenza suina: 0,1- 0,5

Per una normale influenza: 0,1

Milioni di euro ricevuti dalla GlaxoSmithKline, che produce uno dei vaccini, dal ministero della Salute italiano nel 2008: 24

Percentuale di personale del settore preclinico licenziato dalla GlaxoSmithKline nel 2008: 30

Percentuale delle somme giocate al Superenalotto che spettano alla regione Sicilia: 12,25

Milioni incassati dalla Sicilia grazie al Superenalotto nel 2009 (fino al mese di agosto): 15,6

Perdite in euro della società Terme di Acireale che pesano sui conti regionali, nel 2008: 1.000.000

Turisti stranieri che in tre anni hanno visitato le terme di Acireale: 15

Fonti: la Repubblica, Umanità Nova, Ristretti Orizzonti, l’Espresso, Ansa, Corriere della sera.

Un altro sindaco

amia

Leggete sopra (da Rosalio).
Il contenuto della seconda riga merita, a scelta:

un’assemblea pubblica a piazza Politeama;

un dibattito privato a casa Cammarata (non di giovedì che c’è Don Matteo 7);

una riflessione alcolica al Tribeca;

un forum felpato al Giornale di Sicilia;

oppure una semplice considerazione che parta dal dissesto dell’Amia e arrivi fino alle vergognose missioni milionarie dei suoi dirigenti, sempre tenendo conto della qualità del servizio di raccolta dei rifiuti a Palermo.

Un altro sindaco, con una maggiore scorta di dignità politica, avrebbe fatto ammenda per la propria inadeguatezza: in un partito che promette meno tasse per tutti, essere costretti a turare falle grazie ai maggiori esborsi dei cittadini è un po’ come spacciare scolapasta per pentole.
Un altro sindaco, con un senso di responsabilità meno labile, avrebbe ammesso: “Cari concittadini, siamo in difficoltà. Per colpa di alcuni sconsiderati amministratori (miei amici e compagni di coalizione, vabbè) siamo con le pezze al culo. Mi hanno fregato, vi hanno truffati. Tranquilli però, questi soldi ce li riprenderemo con tutti i mezzi leciti a nostra disposizione”.
E invece?
Invece Cammarata Diego, infausto sindaco  di una infausta Palermo dell’anno 2009, dà mandato di procedere, qualora esistano i presupposti, contro i furbastri che hanno mangiato aragoste a scrocco, alloggiato in alberghi a cinque stelle nonostante il conto fosse pagato con le tasse di un ignaro pensionato, succhiato dalle casse pubbliche con “onorevole” passione. Il primo cittadino di Palermo non ha il coraggio di voltare le spalle a personaggi che pur percependo stipendi a sette zeri non hanno esitato a farsi rimborsare da me e da voi tutti – di destra, di sinistra, di sopra e di sotto – persino le sigarette o le bibite al bar: tagliate di faccia si chiamano queste, alle nostre latitudini.
Un altro sindaco avrebbe cercato e trovato il pretesto per mostrarsi vivo e possibilmente animato da buona fede.
Cammarata Diego ha perso anche questa occasione: e non perchè non sia vivo.