Una lacrima sull’Irpef

A fronte di un ex premier che ghignava quando si parlava del futuro dell’Italia, che scopava mentre il mondo faceva passi storici e che si trastullava tra scherzi e guasconate ai vertici internazionali, l’immagine di un ministro che piange prima di pronunciare la parola “sacrifici” rende il futuro più lineare. Non più semplice, per carità, ma più plausibile. Diciamo più umano, va.
Poi magari si scoprirà che è stata una trovata del suo ufficio stampa: e in quel caso potrò solo complimentarmi per la trovata (e per l’interpretazione della ministra).