Bere per dimenticare

Amabile conversazione a casa di amici, al confine tra Francia e Svizzera. Si parla di tasse.

In Italia uno che guadagna 15 mila euro all’anno paga il 23 per cento, cioè 3.450 euro.
In Svizzera non paga niente.
In Italia uno che guadagna  70 mila euro all’anno ha sul groppone un’aliquota del  41 per cento, cioè sborsa 23.370 euro.
In Svizzera (l’equivalente è di  102.768 franchi) paga 11.844 euro (cioè 17.388 franchi) se è single, che diventano  6.251 euro (9.177 franchi) se è sposato e senza figli.

Ancora  vino, per favore.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

24 commenti su “Bere per dimenticare”

  1. Caro Gery, per come hai scritto nel post sembrerebbe che in Italia paghiamo un sacco di tasse e in Svizzera no.
    In Italia, si, paghiamo un sacco di tasse, ma non si può affermare che in Svizzera non se ne pagano. Mia sorella abita a Zurigo e, per fare un esempio, lei non paga la tarsu. In compenso però è obbligata ad acquistare i sacchetti in cui differenziare i vari rifiuti. Non può utilizzare un sacchetto qualsiasi come facciamo noi ad esempio, ma deve utilizzare l’apposito secchetto venduto negli appositi negozi che costa un bel pò di franchi: non ricordo di preciso l’importo ma di certo non sono i 10-15 centesimi che qui i supermercati fanno pagare per ogni singola busta. E se per caso usi un sacchetto sbagliato, il tuo condominio (e non solo tu) viene multato e l’importo è molto salato.
    Quindi niente tarsu ma gli svizzeri da qualche altra parte se li prendono i soldi per gestire la raccolta dei rifiuti.
    Se poi consideriamo la sanità, in Svizzera non puoi rischiare di non avere un’assicurazione sanitaria. Semplicemente perchè se hai bisogno di cure mediche, o le paghi a peso d’oro, oppure ti lasciano lì agonizzante.
    Presumo che di questi esempi se ne possano fare a migliaia.
    Infine, una persona che in Svizzera guadagna 15 mila euro l’anno (e non paga le tasse) si può considerare povera, perchè il costo della vita è altissimo. L’affitto di una, dico una stanza e non di un intero appartamento è di 500 euro. Se vi fate un pò i conti…

  2. Voi state dimenticando che il nostro Silvio che momentaneamente non è nei cieli ma a Palazzo Grazioli, ci ha abbassato le tasse! Gli evasori e tutti quelli che avevano capitali all’estero hanno pagato una aliquota del 5 (cinque)% ! Meno di così!

  3. Cara Pirsimona, presto anche Palermo avrà i suoi sacchetti “speciali” per la raccolta differenziata (a me li hanno già consegnati), e dubito verrà eliminata la Tarsu per questo.
    Altra cosa: è vero, con 15.000 Euro sei praticamente povero (anche in Italia, però), ma è vero pure che in Svizzera gli stipendi medi sono ben diversi da quelli italiani. E questo non è poco.

  4. Mia zia, svizzero-crucca con l’accento di Ratzinger, guardandomi amorevolmente come si guarda ad uno sfigato: “noi in Sfizzera pachiamo tante tante tasse, ma appiamo molti servizi. Se tomani mi prente fuoco casa, lo stato paca pompieri e casa nuova.” Atoro mia zia, e anche la Sfizzera!

    PS. Gery, alla salute!

  5. Beata lei cara Contessa che ha già i sacchetti, qui in periferia ancora non sono arrivati, ma meglio non toccare l’argomento rifiuti a Palermo, dove siamo lontani anni luce dagli standard minimi europei e dubito che il miglioramento sia imminente.
    Ovviamente in Svizzera gli stipendi sono diversi, più alti che in Italia in termini di euro, ma si deve considerare il potere d’acquisto, lì il costo della vita è più alto. Io non credo che con uno stipendio svizzero aumenti la qualità della vita, forse si se lo stipendio di cui parliamo è quello di un direttore di banca, che comunque passa le sue giornate chiuso tra i lingotti e poi la sera se ne va a put**ne nei locali notturni.
    Preferisco essere un’impiegata italiana con lo stipendio in euro piuttosto che una potenziale immigrata italiana che cerca uno stipendio in franchi e vive in mezzo ai razzisti

  6. Antonio,
    manca una diseguaglianza, che riguarda la nostra Italia.
    Tasse not = servizi

    E’ vero le tasse vanno pagate, perfettamente d’accordo. Sono onorato di farlo. Però vorrei anche i servizi in cambio.
    Non credo qualcuno qui sia contro le tasse, piuttosto fa male pagarle e non ricevere praticamente nulla in cambio.
    Se rapportiamo le tasse pagate alla qualità dei servizi forse in Italia abbiamo le tasse più alte d’Europa. Poi preferirei sentir dire che la situazione è grave, e che le tasse non possono essere abbassate, piuttosto che invece sentir dire che me le hanno abbassate. Io non me ne sono accorto, l’ICI potevo pagarla benissimo, il rifinanziamento dei comuni con TARSU, l’acqua ai privati, taglio dei servizi e altro un po’ meno.

  7. Attenzione: le aliquote italiane citate nel post valgono SOLTANTO per chi le tasse le paga integralmente (cioè sostanzialmente la totalità dei lavoratori dipendenti ed una piccola percentuale di tutti gli altri).
    Per chi, invece, le tasse NON LE PAGA l’aliquota è molto più bassa: al massimo il 5%. Altro che Svizzera!

  8. @pirsimona: anche da noi una stanza si aggira intorno ai 500 euro. A Roma o Milano solo un posto letto.

  9. Tanus, il bombardamento mediatico, ma soprattutto “culturale” della destra, non solo in Italia ma in tutto il mondo, ci ha fatto credere e dare per scontato che è molto meglio abbassare le tasse piuttosto che pretendere (con il voto) migliori servizi pubblici.

    E sentire che perfino Bersani rimprovera a Tremonti di non aver abbassato le tasse è, a mio parere, deprimente.

    L’ultimo politico che ho ascoltato in tv affermare a viso aperto che le tasse sono uno strumento di civiltà, che rappresentano una tutela per i meno ricchi, è stato Renato Soru, a Ballarò.

    Ne avessimo cento, come lui.

  10. In realtà hanno abbassato le tasse. Sicuramente non a me. Sicuramente a chi le evade. Sicuramente ai più ricchi, che hanno reinvestito sotto il mattone.
    Poi devo vedere anche libri come “il sacco del nord”…

  11. Gerry,
    confermo l’amabilissima conversazione che i nostri comuni amici hanno riscaldato con dell’ottimo vino. Confermo anche che le aliquote fiscali in Svizzera sono consultabili e scaricabili dal sito ufficiale dell’amministrazione fiscale del Cantone di Ginevra (www.ge.ch). Però, a beneficio di tutti, vorrei portare un contributo dall’esperienza diretta alla discussione in corso a riguardo, sebbene la materia fiscale non è semplice da confrontare tanto più fra un paese e un altro. Sarei tentato di dire: AVETE RAGIONE TUTTI! Fatti salvo alcuni distinguo. Infatti, cumulando l’imposizione fiscale al reddito con le tasse comunali, cantonali e federali e con i costi relativi all’assistenza medica e alla previdenza sociale non si oltrepassa, nel peggiore dei casi, un’aliquota compresa fra il 33% e il 35%. Si tratta, comunque, sempre di un 5% fino al 10% in meno delle aliquote applicate dal fisco italiano a parità di reddito complessivo. Vorrei però evidenziare alcune differenze sostanziali: 1/ sono a tutti noti i costi della “casta”, intesa quella politica italiana: si tratta degli emolumenti più elevati al mondo a meno, ovviamente, della Regione Sicilia (in cui nacqui!); ciò potrebbe, in parte, spiegare il differenziale delle aliquote fiscali; 2/ la sanità in Svizzera, sebbene privata, è accessibile a tutti e a costi modulabili in base alle proprie disponibilità e esigenze e, quindi, i costi totali non sono comparabili a quelli italiani se misurati sul servizio e sulla qualità (le cronache riferiscono che anche il presidente del consiglio in carica ricorra alle cure in Svizzera); 3/ la previdenza in Svizzera è architettata su uno schema basato sulla contribuzione obbligatoria pubblica (AVS) e privata (2o pilastro) e volontaria privata (2o e 3o pilastro) che, in questo ultimo caso, prevede ulteriori deduzioni fiscali che possono arrivare fino al 35% delle somme volontariamente versate: insomma, più versi più accumuli per la pensione; 4) la Svizzera è un paese di appena 7,7 milioni di abitanti quindi con una bassa “mutualità” che non può essere confrontata a quella di paesi come Italia o Francia che hanno una popolazione di oltre 7 volte superiore; 5) per le fortune milionarie, gli avvocati negoziano direttamente con l’amministrazione fiscale un’aliquota fissa.
    Vorrei dare una risposta particolare @pirsimona: una qualsiasi valutazione dovrebbe tener conto del rapporto costo/benefici, come è già stato fatto notare. Ad esempio, vivendo a Ginevra non conosco esattamente il costo del sacchetto per la raccolta differenziata a Zurigo: ma, diciamo pure 3 CHF per 10 sacchetti (per chi legge 1 EURO = 1.5 CHF). Non mi risulta che a Zurigo ci sia l’emergenza rifiuti cui si legge a Palermo! Riguardo al costo degli affitti altri hanno già risposto con conoscenza di causa in particolare sulla situazione immobiliare a Milano e a Roma, che pienamente condivido. Altresì, faccio notare che la Svizzera è la sola economia occidentale che non ha sofferto della bolla speculativa immobiliare dell’ultimo anno: piani regolatori contingentano, progressivamente nel tempo le percentuali di edificabilità dei terreni comunali, oltre a leggi che regolamento l’accesso alla proprietà da parte di investitori stranieri (mi pare che qualche anno fa le cronache riferirono di irregolarità del presidente del consiglio in carica a seguito dell’acquisizione di una proprietà immobiliare acquistata dalla suocera per suo conto e nome). Infine, riguardo al livello di razzismo in Svizzera noto che quello degli italiani, o almeno di alcuni di loro, ultimamente non è certo da meno. Mi piace ricordare la più brillante definizione che Indro Montanelli diede a riguardo dei sentimenti e delle espressioni razziste degli italiani: “il tasso di razzismo dell’italiano è sempre inversamente proporzionale alla distanza tra gli individui qualunque essi siano”.

  12. Maurizio, grazie per l’approfondimento fiscale (io ieri mi sono dedicato di più a quello enologico).
    Comunicazione per tutti. Sono appena tornato a casetta e mi è stato comunicato che nella mia zona è iniziata la raccolta differenziata dei rifiuti, di cui vi avevo parlato. Siccome vedo che siete tutti lì a sbavare dalla curiosità di sapere come finirà tra sacchi e sacchetti, vi rassicuro: vi terrò informati.

  13. Ma siamo sicuri di abitare tutti quanti nella stessa Palermo? Nella mia zona nessuno, dico nessuno, è stato informato di particolari raccolte differenziate ( la mia è zona Leonardo da Vinci)

  14. Cara fm, oggi nella mia cucina hanno preso posto due orrendi contenitori di plastica (che conto di sostituire domani stesso), e altri quattro sacchetti di diverso genere e colore, per la raccolta differenziata.
    A pranzo ho sparecchiato con l’opuscolo esplicativo in mano e un dubbio atroce: ma la confezione degli spaghetti va con la plastica o nell’indifferenziata?

  15. Siamo sicuri che i rifiuti – attentamente studiati, annusati e quindi differenziati – non vadano a finire in un’unica, indifferenziata discarica?
    No, perchè m’è giunta voce che a Palemmo si usa così.

  16. io, pur essendo “indifferenziata, come palermitana da anni conferisco vetro al vetro, carta a carta , plastica a plastica, umido a umido, cercando e trovando apposti contenitori nel circondario di casa. Ma allora mi chiedo, dove sono stati conferiti fino ad ora i miei “differenziati” rifiuti?

  17. Ma non é che poi i quattro sacchetti colorati verranno messi dal PQM (Palemmitano Quadratico Medio) dentro un unico sacco nero della “munnizza”… cosí che non si sprecano… e si trasportano meglio sul cofano della macchina… con spettacolare frenata “liberatoria” di fronte al mucchio pubblico di rifiuti.

    Con buona pace.

  18. Io differenzio da anni e non solo il pattume. Anzi, uso gli scarti per dividere le persone:quelle che “tanto, va a finire tutto a Bellolampo, è inutile che mi sacrifico”, oppure “io non ho spazio, ma che le devo mettere nel mio balcone le bottiglie di plastica???”, e quelli che si sforzano di apportare il loro modesto contributo al vivere civile. La mia ultima conquista è la raccolta dell’olio esausto (mi pare si dica così)Perciò adesso quando mi concedo la frittura, lo faccio con il consenso dei pesci (quelli vivi e liberi) e degli alberi (che hanno prodotto le stesse olive)
    Stamani mi ritrovo avvolta in una coperta di pigrizia, da cui non riesco a divincolarmi. Ma ho tanta voglia di postare a Gery, per mostrarvela, un rifiuto speciale che staziona dalle mie parti, e che è diventato esso stesso un cassonetto.
    Ben tornato Gery!

  19. La questione delle tasse è sempre relativa. Se i servizi pubblici sono di qualità elevata, per quanto mi riguarda ben vengano le tasse onerose. Il problema è che qui da noi non c’è proporzione tra quanto paghiamo e i servizi pubblici di cui godiamo. Non vedo nemmeno il minimo sindacale, quanto a efficienza. E allora farmi defraudare di una porzione così ampia del mio sudato stipendio mi fa davvero infuriare ogni volta.

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