La moda dei coming out

E’ il momento dei coming out. Radio, web e tv sono illuminati da improvvisi attacchi di sincerità in cui l’insospettabile si veste di una finta colpa e rivela che i suoi gusti sessuali hanno una determinata direzione.
E’ la morte della discriminazione?
Non credo. Anche se parlare, raccontarsi è sempre un buon modo di condividere la libertà. Ritengo piuttosto che l’eccessiva esposizione produca un’assuefazione, che non sia la coltura estensiva  dell’argomento a garantire il migliore raccolto di ragioni. Piuttosto che rivelarsi indiscriminatamente, i candidati al coming out potrebbero insomma diluire le loro iniziative nel contesto quotidiano. La serenità si nutre di ordinarietà. Fare piuttosto che dire potrebbe essere un buon modo per far passare concetti moderni senza incappare nella moda del dichiararsi a tutti i costi, magari a favore di telecamera.
Più esplicitamente, io preferisco vedere due omosessuali che passeggiano tranquillamente mano nella mano piuttosto che vederli partecipare a una rissa televisiva contro il becero sessista di turno.

Vista lunga, gonna corta

Con quel che sta venendo fuori nel processo a Silvio Berlusconi per il Rubygate si alimenta una domanda che, giorno dopo giorno, diventa sempre più ingombrante. Perché a Barbara Faggioli non è stato dato uno scranno in Parlamento? Ovvero, perché quest’odiosa discriminazione tra intellettuali dalla vista lunga e dalla gonna corta?
Forse è bene rassegnarsi e non aver fretta di trovare la risposta: davanti a certe ingiustizie la cronaca non può nulla, meglio attendere la Storia.
Possibilmente sorseggiando un daiquiri.

Il prete pedofilo

Il mensile S racconta una storia da brividi.

La fotogallery è volgare? Verrà rimossa

La fotogallery sulla pubblicità e il sesso pubblicata sul sito del Corriere della Sera è volgare, via Twitter Alessia Glaviano si lamenta col direttore Ferruccio De Bortoli e lui annuncia la rimozione delle foto.
Tutto in modo semplice, lineare.
Bello.
Ecco il lato utile di Twitter.

Ai confini della creatività

Grazie a Giuseppe Giglio.

Un intellettuale di buon gusto

Su Vanity Fair in edicola c’è un’imperdibile intervista al noto intellettuale Fabio Volo.
A un certo punto si parla di donne che lo hanno deluso. Chi sono?

Quelle che pensano che la loro patata sia una specie di rivale.

Domanda: prego?

Tu sei lì a fare sesso orale e loro dopo un po’ si scocciano e ti dicono: vieni su e baciami. E allora mi viene da dire: perché, scusa, cosa stavo facendo?

Domanda: non lo sa che per le donne un bacio sulla bocca è l’apostrofo rosa, il gesto sentimentale per eccellenza?

Eh, ho capito. Ma non è che io là sotto sto affettando la bresaola per fare panini!

Sotto il vestito, mente

Sono dispiaciuta per le dimissioni di Silvio Berlusconi e per gli insulti che ha ricevuto dopo averle date. Lui sarà ricordato come un grande presidente.

Patrizia D’Addario a Un giorno da pecora.

I party con o senza tea

In un’intervista al Giornale oggi Daniela Santantchè invoca i tea party come espediente per catturare elettori di destra. Il suo capo è già all’opera da anni coi party, notti e notti di duro lavoro. A lei non resta che portare il tea.

 

La sinistra polacca batte Forza Gnocca

I polacchi ci hanno fregato. Lo spot elettorale per il nuovo partito berlusconiano, quel Forza Gnocca che rappresenta l’evoluzione carnale del Partito dell’Amore, c’è già ma è stato utilizzato per le elezioni politiche della settimana scorsa in Polonia e per di più da un partito di sinistra.
Nel video, che vedete sopra, una 23 enne candidata per l’Alleanza della sinistra democratica (Sld) invita gli elettori a votarla per poter vedere di più. Infatti lo slogan dice: “Vuoi di più? Vota SLD, solo così potremo farti vedere di più”.
Se lo vede Berlusconi, invita la ragazza in visita ufficiale in Italia. E la spaccia per la nipote di Wojtyla.

La nona di Began

Nota del governo italiano. Ripeto, nota del governo italiano:

La signora Sabina Began si è presentata presso la segreteria di palazzo Grazioli per consegnare un libro destinato al presidente Silvio Berlusconi in occasione del suo prossimo compleanno. Ha atteso per oltre un’ora che il presidente terminasse i suoi incontri per salutarlo, cosa che peraltro non si è potuta verificare perchè il presidente era impegnato in importanti riunioni.

Era la nona dietro la porta.