Colon retto

Nel fine settimana mi è capitato tra le mani il libro di Fabio Volo “Un posto nel mondo”.
La frase che più mi ha colpito è questa.

Capisco di avere un buon rapporto con una persona non per ciò che diciamo, ma per la capacità che ho di cacare a casa sua e per il tempo che resto in bagno.

Il libro è un’irritante rassegna di banalità, tipo:

Il coraggioso si plasma la fortuna da solo.

Oppure:

L’innamoramento è come una sbronza che altera la realtà. Fare un figlio perché si è innamorati è come comprare una casa da ubriachi.

Il resto è un susseguirsi di consigli sulle tecniche di masturbazione davanti ai canali tv criptati, un tripudio di pisciate, di noiosi rapporti sessuali (noiosi perché mal raccontati) e di luoghi comuni sulle donne.
Ciò che dovrebbe stupire non sono le centinaia di migliaia di copie vendute, ma il rischio che questo best seller sia considerato il manifesto di una generazione. Una generazione che, come il suo guru, ha un baricentro di ragionamento molto basso. Diciamo al livello del colon retto.

Grazie alla Contessa.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

11 commenti su “Colon retto”

  1. Secondo me Gery hai detto una grande verità. E’ vero una generazione del colon retto: una galleria senza sensi unici a doppia carreggiata e molto trafficata. Decenza ed educazione non mi fanno sintetizzare in una sola parola il concetto.

  2. Mai letto una pagina. Mi è bastato capire a chi si rivolge: quelli che “almeno un libro all’anno, facciamo lo sforzo di leggerlo, va…..”
    A Natale ho dovuto regalarlo a mio cugino, dietro esplicita richiesta. Sono entrato da Flaccovio imbarazzatissimo, quasi vergognato e ho tentato in ogni modo di far capire che si trattava di regalo. Ho perfino storpiato volutamente il nome, in pure stile Emilio Fede.
    O.T. Hai visto che il tuo post sulla Tarsu è stato ripreso da “Informare per resistere”, una delle pagine più seguite e commentate di Facebook?

  3. Lo so che non ami FB, però a saperlo gestire un conclave di FB non è male. Ed è meglio di Twitter, che, a me ma non è detto che sia così, sembra troppo superficiale e buono solo per battute lampo e far correre l’informazione. Che corre altrettanto velocente anche in FB ma con qualche riflessione in più.
    Ma insomma , non sono questi i problemi, i problemi sono l’eccesso di vendite di “Fabio Volo” , ma non per lui come persona (lui magari non è così ma ci fa) ma per la generazione che rappresenta

  4. Vorrei precisare che il libro in questione non è mio. Ne ho solo commentato il contenuto con Gery.

    Sai com’è…

  5. Mani rubate alla panificazione (ha rotto le balle per anni con questa storia che era panettiere). E a giudicare dalla sostanza coprofila che scaturisce dalla sua penna, mi rallegro di non aver mai assaggiato il pane impastato da lui.

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