Da quando importanti testate, come il Corriere della Sera, hanno intuito che il web è una cosa diversa rispetto alla carta si verifica un imbarazzante accumulo di notiziole-scaccia-pensieri. Che sono quelle notizie non notizie confezionate a mo’ di notizie senza voler avere la pesantezza delle notizie: nella maggior parte dei casi fuffa, accattivante, ruffiana, spumeggiante fuffa.
Funziona così: una si fa un selfie in vasca da bagno, un’altra la emula e il povero redattore deve andare a caccia, su Instagram, di altre sceme esibizioniste da riunire in una gallery dal titolo “l’ultima moda del web, il sexy selfie”.
Come in natura nulla si crea e nulla si distrugge, nel web nulla tutto si rimpasta e si ricicla. Negli anni Settanta, i selfie spinti alimentavano rubriche ben note sui giornaletti porno, solo che allora si chiamava autoscatto e se qualcuno ti taggava, cioè ti dava pubblicamente un nome e cognome, non finivi su Corriere.it ma dritto alla Squadra buoncostume.
Oggi si gallerizza tutto nel nome del Dio Clic. Cadute, ascese, risate, pianti, peti, smorfie, nudi, incidenti, salvataggi, miracoli, fandonie. Tutto cambierà quando, chissà quando, qualcuno riuscirà a spiegare a questi poveri giornalisti accatastanti che le notiziole-scaccia-pensieri sono come le prugne. Una o due vanno bene. Alla terza qualcosa cambia.
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Il colonnino dei segaioli
Tutti sanno che sul web, e non solo, il sesso attira lettori. Per questo molti giornali online scelgono di pubblicare, accanto alle notizie ordinarie, immagini di modelle e di attrici svestite o in atteggiamenti osé. Nessun problema, basta essere consapevoli che si sta proponendo un arrosto con una buona quota di fumo. Però ci vuole maestria persino nell’imbastire una fotogallery furbetta, poiché è facile deragliare dai binari del buon gusto e impantanarsi nel pecoreccio.
E’ quel che accade qui, di tanto in tanto, dove credono che siccome il pelo tira, qualunque pelo può diventare tirante. Non funziona esattamente così.
C’è differenza tra una modella, o aspirante tale, che si esibisce in scatti studiati e una ragazza che si fa fotografare goffamente ammiccante in un angolo del tinello. La prima dimostra di saper dove vuole andare, la seconda si illude di esserci già arrivata quando, poveretta, non è neanche partita. Per fortuna esiste una strana forma di giustizia sociale: il senso del ridicolo travolge generalmente chi pubblica e non chi si mostra.
La fotogallery è volgare? Verrà rimossa
La fotogallery sulla pubblicità e il sesso pubblicata sul sito del Corriere della Sera è volgare, via Twitter Alessia Glaviano si lamenta col direttore Ferruccio De Bortoli e lui annuncia la rimozione delle foto.
Tutto in modo semplice, lineare.
Bello.
Ecco il lato utile di Twitter.
Curva pericolosa
Una fotogallery del Gds è dedicata alla bella ragazza che vedete sopra, Giuliana Galvano diciottenne di Agrigento, che – informa – il sito è “buongustaia con la passione per i tg”. Ora, a parte l’accoppiata cibo-tv che ricorda altre originali sinergie come caffè-sigaretta (bleah!), giornale-gabinetto, doccia-shampoo, assisto al pericoloso riproporsi di una location non nuova ai lettori di questo blog.
Vogliamo dire una volta per tutte che i binari della ferrovia non sono il posto migliore per mettersi in posa (pure a piedi scalzi)? Specialmente, come in questo caso, nei paraggi di una curva?