Arrestate quel manichino!

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Su Vanity Fair questa settimana c’è Stanislao Moulinsky.

Un intellettuale di buon gusto

Su Vanity Fair in edicola c’è un’imperdibile intervista al noto intellettuale Fabio Volo.
A un certo punto si parla di donne che lo hanno deluso. Chi sono?

Quelle che pensano che la loro patata sia una specie di rivale.

Domanda: prego?

Tu sei lì a fare sesso orale e loro dopo un po’ si scocciano e ti dicono: vieni su e baciami. E allora mi viene da dire: perché, scusa, cosa stavo facendo?

Domanda: non lo sa che per le donne un bacio sulla bocca è l’apostrofo rosa, il gesto sentimentale per eccellenza?

Eh, ho capito. Ma non è che io là sotto sto affettando la bresaola per fare panini!

Il quarto vizio capitale

 

L’attimino fuggente
di Giacomo Cacciatore

Su “Vanity Fair” Elisabetta Canalis parla finalmente (finalmente?) del suo rapporto con George Clooney. E ne approfitta anche per rispondere alle critiche sul suo esordio da attrice negli Stati Uniti – in un telefilm intitolato “Leverage” – sollevate da un blog americano e prontamente riprese dai giornali italiani. Proprio ai connazionali la bella sarda si rivolge, tacciandoli di inveterata (indovinate che?) invidia.
Non che mi aspettassi originalità, ma qualche riferimento in più a campagne d’odio che sfigurano il tenue azzurro-cielo dell’amore, quello sì. Non disperiamo. Ci siamo quasi. Prima o poi anche Elisabetta saprà mettersi al passo con i tempi.

Utroque iure

Vanity Fair, questa settimana, ricostruisce il primo incontro tra il presidente Berlusconi e la dama bianca Federica Gagliardi, 30 anni, la bionda che è stata notata al fianco del premier al G20 di Toronto.
Il dialogo che segue, per quanto surreale possa sembrare, è ricostruito sulla base dell’intervista fatta dal settimanale a una persona “molto vicina” alla Gagliardi.
E’ il 26 marzo scorso e il premier è appena arrivato al Salone delle Fontane dell’Eur per concludere la campagna elettorale di Renata Polverini. Sono appena partite le note di Meno male che Silvio c’è quando Berlusconi nota una bionda in prima fila e la abborda.

“Ciao bella, cosa ci fai qui?”.
“Nulla, presidente. Sono laureata in utroque iure”.
“Utroche?”.
“E parlo quattro lingue”.
“Interessante, qual è il tuo sogno nel cassetto?”.
“Presidente, vorrei fare un’esperienza di lavoro internazionale”.
“Aspettiamo il risultato di queste elezioni. Chissà mai che in caso di vittoria possa arrivare un premio…”.

La Polverini vince e il premio arriva. La dama parte al seguito del Cavaliere.
A rendere verosimile l’inverosimile, qualche nota biografica della Gagliardi e qualche curiosità.
La signorina ha lavorato in passato per un assessore della giunta Veltroni, poi si è candidata con l’Italia dei Valori di Di Pietro (ha preso ben 24 voti) e adesso presta la sua opera per Renata Polverini, presidente di centrodestra della Regione Lazio.
Il suo programma tv preferito è Porta a Porta.
Il suoi film preferiti sono Avatar e Pretty Woman.
Il suo libro preferito è Uomini che odiano le donne.

Insomma un’intellettuale dei nostri tempi.

Occasioni

Lavinia Borromeo John Elkann

di Quarant’Ena

L’altra mattina ho sfogliato Vanity Fair. Il servizio principale era dedicato a Lavina Borromeo: alta, bionda e con gli occhi azzurri sposata con John Jacob Philip Elkann, uno dei più importanti “Fiataroli“. La coppia ha due figli: Oceano e Leone. Tutti sono ritratti nel giardino di una villa grande quanto mezzo parco della Favorita.
Lei dichiara che il momento più bello è Natale. Scartano i regali solo loro quattro (noi pensavamo che chiamassero tutti i compaesani). Quando lui torna a casa, si toglie la giacca e la cravatta e gioca con i bambini (noi invece  eravamo certi che indossasse la tuta di Tarzan e che volasse da un albero all’altro in attesa della cena).
Poi nell’articolo si accenna al lavoro. Lei è laureata in Scienze politiche. Ha lavorato per Bottega Verde e Armani. Ha “approfondito la parte creativa” e ha disegnato per Trussardi una linea di accessori e una borsa “La vie” che – ci informa Vanity – fa tutt’ora parte della maison. Poi ha anche disegnato una serie di oggetti per la casa,  L collection, per Poltrona Frau (che le ha appena chiesto di pensare nuovi complementi di arredo).
Perché la vita è così: magari una ha tre lauree e sta con il figlio del meccanico e  l’unico approfondimento creativo che le si prospetta è vendere alle amiche i trucchi dell’Avon o i lucidatutto della Stanhome.
So bene che non posso fare dei paragoni, e magari Lavinia Borromeo nel suo lavoro è bravissima, ma perché i giornali devono infierire contro le povere anime come la mia?