Obbligo o verità?

C’è un arrabattarsi, non recente ma urente, sul tema delle verità. Ho usato di proposito il plurale – le verità – perché è proprio sulla non singolarità che si dipana l’eterno conflitto tra bene e male, tra giusti e ingiusti, tra coltelli e fratelli. La guerra tra Israele e Hamas, come il conflitto in Ucraina … Continua a leggere Obbligo o verità?

Professione complessista

Sto provando a star lontano dal dibattito social buoni/cattivi a proposito dell’attacco di Hamas a Israele. E non lo faccio per saggezza o per evitare di farmi il sangue marcio, ma semplicemente perché non ci può essere un dibattito su questo tema. Una strage all’arma bianca, un proposito di sterminio di un popolo solo perché … Continua a leggere Professione complessista

La violenza è l’arma dei perdenti

Cerco di dirlo in maniera semplice. Provo dolore solo a immaginare bambini sgozzati, donne violentate, anziani usati come ostaggi, esseri umani oltraggiati in vita e in morte. Non c’è un “ma” o un “però” che si deve frapporre tra un errore e il suo rimedio, tra un’accusa e la sua replica. Dinanzi a fatti acclarati … Continua a leggere La violenza è l’arma dei perdenti

Rosalia e i suoi follower

Siamo un popolo che si ritiene salvo dalle conseguenze dei suoi misfatti solo compiendo un rito annuale: percorrere a piedi (senza manco un tempo stabilito) meno di quattro chilometri verso un santuario grossolanamente ignorato per 364 giorni all’anno, come la montagna su cui sorge. Chiedere il massimo facendo il minimo è una comoda livella social: … Continua a leggere Rosalia e i suoi follower

Il mattino può attendere

Espinho – Porto C’è questo detto, contro il quale combatto da decenni, secondo il quale il mattino ha l’oro in bocca. Ora, a parte la citazione obbligata per quel capolavoro che è Shining, c’è un dato incontrovertibile che vi prego di prendere per buono (perché altrimenti il settore cazzi miei diventerebbe difficile da gestire pubblicamente): … Continua a leggere Il mattino può attendere

In passerella

São João da Madeira – Espinho Ho già percorso oltre 360 chilometri, almeno questi sono quelli ufficiali poi ci sono quelli in più di cui vi ho detto varie volte: comunque sono oltre la metà del Cammino portoghese. Sono arrivato finalmente sull’oceano. Ci sono arrivato in anticipo rispetto all’itinerario ufficiale poiché ho cambiato una tappa: … Continua a leggere In passerella

Il signor Fernando

Sernadelo – ÁguedaÁgueda – Albergaria-a-Nova Stamattina la tappa era abbastanza leggera quindi me la sono presa comoda. Ero ad Águeda, una cittadina poco nota lungo il Cammino portoghese che non ha monumenti indimenticabili ma che, ho scoperto, infonde la serenità delle piccole cose di buon gusto. Prima di affrontare la mia dose giornaliera di chilometri … Continua a leggere Il signor Fernando

Figli di una saponetta minore (di Marsiglia)

Coimbra – Sernadelo Da Rabaçal il Cammino portoghese risente di una certa urbanizzazione, il che inevitabilmente mette a dura prova la resistenza psicologica forgiata nelle lande deserte. Ma è il prezzo da pagare per arrivare alla Senda Litoral cioè a quei quasi duecento chilometri lungo l’oceano che sono (almeno per me) la grande attrattiva di … Continua a leggere Figli di una saponetta minore (di Marsiglia)

Sul diritto di faziosità

Moltissimi giornalisti – io sono tra questi – nella loro carriera hanno avuto a che fare con scelte editoriali contestabili, persino odiose. È nei poteri del direttore scegliere cosa scrivere, come scriverlo e se scriverlo, inutile girarci intorno. Molto spesso la parola censura viene usata a sproposito dentro e fuori le redazioni, perché un giornale … Continua a leggere Sul diritto di faziosità

Cortocircuito

Ogni tanto, leggendo libri e giornali, mi capita di imbattermi in cortocircuiti logici. È una sensazione piacevole giacché mi dà due certezze: la prima è quella che c’è sempre qualcosa da imparare anche quando non si studia; la seconda è che sono ancora vivo, che con certi chiari di luna non è cosa da poco. … Continua a leggere Cortocircuito