“Date gli indirizzi delle tre puttane”

il giornale

Sul sito del Giornale di Berlusconi sbocciano commenti sulla sentenza di condanna, anzi sui giudici che hanno emesso la sentenza. Eccone alcuni, non sono riuscito a leggerne altri perché non ho più lo stomaco per certe porcherie.

Giudici corrotti. In galera, viste anche le facce che si ritrovano

Una vergognosa e continua esuberanza dei Magistrati. Bene. Ora, che hanno raggiunto l’orgasmo politico di essere “prime donne”, BUTTIAMOLE VIA!

Queste tre str..aordinarie, mer..avigliose donnine hanno lavorato per ben 7 ore in camera di coniglio per emettere una vergognosa sentenza già scritta da tempo. Come avranno impiegato quelle ore? Spettegolando, suggerisce una mia conoscente, o programmando le rispettive vacanze che io auguro loro serene e riposanti!

complimenti a quelle tre donne che hanno scritto una delle pagine più brutte della storia. (…)queste tre e tutti quelli come loro meritano solo sputi.

Questa sentenza ha dell’incredibile. Come si può condannare un uomo che si prende cura di povere ragazze pagando loro casa e stipendiandole? Chissà quanti altri poveri cristi nelle stesse condizioni!!!

Una giustizia Bulgara amministrata da pm e giudici donne in evidente stato di “aviocarenza”…si consiglia l’effettuazione di alcuni trattamenti a base di Siffredyn ed una robusta completa rivisitazione della giustizia italiana.

Che foto! Altro che donne, c’era più femminilità nei fratelli Gibbs.

questo è un processo mafioso, giudici uguali a capi clan….

Non vorrei sembrare omofobo, ma secondo voi è corretto che il magistrato fosse una donna e che il collegio giudicante fosse composto da 3 donne?

La foto delle uniche 3 puttane è evidente. Date i loro indirizzi, le loro frequentazioni, fate in modo che possano sentire il calore di chi le vuole ringraziare!

Ma come sono belle, è proprio una bella troika.

LSD, Lodiamo Silvio Dominante

Vediamo di chiarirci le idee. C’è un’emergenza in questo Paese e tutti sappiano come si chiama, quanti anni ha e quali sono i suoi vizi(etti). Eppure in Parlamento un ministro sino a ieri non troppo presente ha animato una discussione sulla casa a Montecarlo del presidente della Camera al quale non è stato sinora contestato alcun reato, mentre nessuno si è rischiato a mettere sul tappeto come si deve la situazione di un premier plurindagato per reati gravissimi.
In tv c’è un patto tacito per edulcorare le vicende scomode del suddetto premier e diluire i fatti, quelli veri, con le cazzate, anch’esse purtroppo vere. L’altra sera l’ineffabile Emilio Fede, mentre venivano resi noti i verbali che lo vedevano coinvolto nel Rubygate, anche come presunto truffatore del premier, discettava di economia e cronache insulse.
Poi arriva un folle come Michele Santoro che tocca il record di ascolti facendo quello che gli altri non fanno, cioè parlare di ciò di cui tutti parlano ovunque fuorché in televisione, e cosa accade? Che il direttore della Rai, cioè colui il quale dovrebbe essere più soddisfatto per il brillante risultato, si dissocia pubblicamente da Santoro durante la trasmissione del Santoro medesimo.
A Pirandello verrebbero le vertigini.
L’Italia di oggi – mi pare che il succo sia questo – è una nazione lisergica: tutto è falsato, non c’è un solo rapporto causa-effetto che vada in porto in modo consono.
Il premier puttaniere e concussore è un eroe perché uno a casa sua può far prostituire chi vuole e, se telefona per far liberare una minorenne non proprio onestissima dicendo il falso, lo fa per bontà d’animo… padre, figlio e spirito santo.
Il direttore biascicante della Rai recita, davanti a milioni di telespettatori, una dissociazione da una trasmissione che se davvero fosse illegale dovrebbe far chiudere con uno schiocco di dita. Nessuno gli ha ancora detto che, alla Rai come nel tinello di casa, più della poltrona valgono i coglioni.
Mentre il conduttore tv si diverte, con abilità, a fare il capopopolo, noi tutti aspettiamo di riprendere conoscenza, schiavi come siamo, ogni giorno, di una nuova dose di intercettazioni orgiastiche.

P.S.
Oggi ho pagato il canone Rai e sono in grado di dire che uno come Masi andrebbe cacciato via a calci nel sedere per manifesta incapacità. Un abbonato ha sempre il posto in prima fila anche per fischiare.

Che pena

Che pena vedere un signore di 74 anni discettare dei propri rapporti sessuali promiscui, delle proprie amicizie con minorenni, con puttane.
Un signore che è presidente del Consiglio e che invece che di provvedimenti legislativi si occupa di ragazzine.
Un losco figuro che non governa e non si governa.
Uno che invoca la punizione per i magistrati che lo inquisiscono e che organizza la guerriglia  mediatica contro lo stato di diritto.
Uno che, infischiandosene del suo ruolo istituzionale, dà il suo numero di cellulare alle prostitute.
Uno che non si vergogna (almeno) di aver fatto una telefonata che lo mette nei guai per un reato grave come la concussione.
Uno che nelle sue sceneggiate videoregistrate, che gli evitano un democratico contraddittorio, gira intorno alla questione agitando mere scuse procedurali (è competente Monza o Milano? ma che cazzo ce ne frega a noi, l’importante è che un giudice lo giudichi) e non entra mai nello specifico.
Uno che ha capito che personalizzazione dello scontro è l’oppio del diritto.

I veri criminali sono single

Il presidente del Consiglio frequenta molte donne, quasi tutte di giovane età, organizza feste a casa sua, regala alle intervenute buste con migliaia di euro e cd di Apicella (molto più compromettenti dei soldi), si adopera per far liberare minorenni inguaiate con la giustizia, mente a ripetizione, premia attricette, starlette e igieniste dentali con un posto in politica, si fa svergognare da una moglie sui giornali, imperterrito continua a pagare prostitute che arrivano a casa sua con la scorta degli amici che gliele procurano, costruisce leggi che lo mettano al riparo dalla legge (quella vera), urla al complotto quando qualche magistrato ha qualcosa da ridire sui reati da lui commessi e in tutto questo pretende di amministrare la cosa pubblica con la serenità di una persona normale… Poi appare in tv, nelle sue tv, e a sua discolpa usa l’argomento più sorprendente: ho una relazione stabile.
Si sa, i veri criminali sono single.

Il Gran Puttaniere

Immaginate la mortificazione nel trovarvi in visita come turista in un Paese straniero, quindi nella condizione di persona che vuole circondarsi solo di ciò che è bello o interessante, e di accorgervi che c’è una faccia sola che vi guarda attraverso i giornali e le televisioni di tutto il mondo.
Dovunque andiate, c’è un uomo che ride sguaiato, che fa le smorfie, che appare imbalsamato in una posa ufficiale, e quell’uomo, sempre lo stesso, punta voi con lo sguardo.
Immaginate che quella persona sia il vostro premier e che tutto il pianeta sia allibito nel leggere delle sue gesta erotiche e della sua condotta conclamata di fuorilegge. Nessuno ormai può aver timore di definirlo come, sino a ieri, solo i suoi più acerrimi detrattori lo appellavano: puttaniere. La realtà è quella che è, e non serve una prova giudiziaria per dire che Silvio Berlusconi è un puttaniere.
Immaginate lo sforzo per accantonare i pensieri deprimenti che riguardano il governo del vostro Paese e immergersi nuovamente nel fascino di suoni e colori di una nazione straniera meravigliosamente diversa dalla vostra.

Deputati comprati

Berlusconi avrebbe comprato qualche deputato dell’opposizione. Stupore generale: sarebbero i primi soldi che investe in politica anziché in puttane.

Attualità

Belli i tempi in cui le principesse facevano le puttane. Ora le puttane vogliono fare le principesse

Lo diceva Gianni Agnelli molti anni fa.

La livella di Libero

Il quotidiano di Vittorio Feltri, anche stamattina, scrive che tutti i maschi (del mondo?) vanno a puttane e/o tradiscono la moglie.

Che senso ha per un quotidiano progressista continuare a rovistare nel cesto della biancheria nella speranza di recuperare la prova che anche Berlusconi è un uomo e che, come tutti gli uomini, ha qualcosa da nascondere?

Mi sono dissociato già una volta da questa simpatica generalizzazione, lo faccio ancora. Almeno per far sapere ad amici e parenti che non dilapido i miei scarsi averi in escort e festini.

Una persona sola

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  1. Mettiamo che uno abbia un ruolo di grande responsabilità e che sia pagato profumatamente per questo.
  2. Mettiamo che uno abbia un debole per le giovani escort (che non sono auto fresche di fabbrica, ma prostitute economicamente esigenti).
  3. Mettiamo che uno abbia l’abitudine di mentire perché è fisiologicamente allergico alle domande non concordate.
  4. Mettiamo che uno inanelli una gaffe appresso all’altra, nella vita privata come in quella pubblica, e che non abbia un solo attimo di incertezza: come se a sbagliare, in fondo, siano gli altri.
  5. Mettiamo che uno si senta onnipotente, immortale, onniscente.
  6. Mettiamo che quella descritta dal punto 1 al punto 5 sia una persona sola, nel senso di unica, e che si debba lavorare per farne una persona sola, nel senso di isolata (almeno dal contesto istituzionale).
  7. Mettiamo che ci sia molto da fare.