Scoperto un metodo infallibile per capire quando Silvio Berlusconi mente. Basta aspettare che apra bocca.
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Inventane un’altra
Ricordate la storia di quel giornalista che inventava tutte le sue interviste? Ebbene ha confessato, ma solo a metà. Cioè poteva dire una cosa tipo “sono un imbroglione, perdonatemi” e invece ha detto una cosa tipo “sono un imbroglione perché voglio dimostrare che il sistema è marcio”.
Prima il signore in questione mi affascinava, oggi mi fa un po’ pena.
La fissa del posto fisso
C’è solo un uomo al mondo in grado di smentire il grande mentitore. Quell’uomo è lui stesso.
Confermo la mia completa sintonia con il ministro Tremonti. Per noi, come dimostrano i provvedimenti presi in questi mesi a tutela dell’occupazione, è del tutto evidente che il posto fisso è un valore.
Silvio Berlusconi, 20 ottobre 2009
Io vorrei che il paradigma del posto fisso fosse meno valorizzato. Non è vero che senza posto fisso non si possa prevedere il futuro. Io non sono d’accordo (con Giulio Tremonti, ndr).
Silvio Berlusconi, 8 aprile 2008
Una persona sola
- Mettiamo che uno abbia un ruolo di grande responsabilità e che sia pagato profumatamente per questo.
- Mettiamo che uno abbia un debole per le giovani escort (che non sono auto fresche di fabbrica, ma prostitute economicamente esigenti).
- Mettiamo che uno abbia l’abitudine di mentire perché è fisiologicamente allergico alle domande non concordate.
- Mettiamo che uno inanelli una gaffe appresso all’altra, nella vita privata come in quella pubblica, e che non abbia un solo attimo di incertezza: come se a sbagliare, in fondo, siano gli altri.
- Mettiamo che uno si senta onnipotente, immortale, onniscente.
- Mettiamo che quella descritta dal punto 1 al punto 5 sia una persona sola, nel senso di unica, e che si debba lavorare per farne una persona sola, nel senso di isolata (almeno dal contesto istituzionale).
- Mettiamo che ci sia molto da fare.
Noemi al tavolo d’onore
E così Noemi e la mamma erano anche alla festa del Milan nel Natale scorso. Ovviamente al tavolo con Confalonieri. Alle dieci domande di Repubblica io ne aggiungerei un’undicesima: qual è il nomignolo con cui la ragazza chiama il fido Fedele? Popi? Fuffi? Confi? Zio?
Chi mente sui libri?
Ieri al Tg1 delle 13,30 Gian Arturo Ferrari, direttore generale della divisione libri del gruppo Mondadori, ha detto che il settore librario non risente della crisi economica. Il parere è diametralmente opposto a quello di altri operatori del settore, agenti ed editor (peraltro non intervistati dal Tg1), che rimbambiscono gli autori con previsioni catastrofiche.
Ora dal momento che il sottoscritto (come molti protagonisti di questo blog) campa di scrittura, sarebbe utile scoprire chi è che dice bugie.