Il nano e le ballerine

A leggere le intercettazioni delle telefonate di Berlusconi uno si fa un’idea precisa di come non deve comportarsi un premier. Non me ne frega niente delle questioni procedurali e degli errori che hanno portato alla pubblicazione di quelle telefonate. Per quanto mi riguarda è un bene che le conversazioni private tra Berlusconi e la Polanco o la Minetti siano di dominio pubblico. A un presidente del Consiglio, infatti, non si può perdonare l’incoscienza poiché la sua sobrietà e la sua serenità di pensiero hanno immediato riverbero sulle sorti di un intero Paese.
E’ giusto quindi che si sappia che il piccolo duce di Arcore investe gran parte del suo tempo con ragazzotte senza né arte né parte, che parlano come coatte, fanno lo slalom tra i guai giudiziari, lo prendono per il culo chiamandolo tutte “amore”, e inevitabilmente puntano al suo portafogli. Un premier settantenne non può consentirsi una simile ubriacatura di giovanilismo. E’ la sua credibilità ad essere minata, senza tenere conto delle investiture sul campo che tanto scandalo hanno provocato nel mondo.
Se il nostro capo dell’esecutivo fosse una persona qualunque (magari un amico) i nostri genitori, fratelli, parenti in genere ci diffiderebbero dal frequentarlo. C’è una verità incontrovertibile che va oltre i processi, le sedute parlamentari, le trame politiche e le strategie massmediatiche:  per linguaggio, indole, etica e frequentazioni Silvio Berlusconi è un tipo impresentabile.

Aspettando il 6 aprile

Dal 6 aprile scopriremo se un manipolo di giudici vuol far passare il gossip attraverso il setaccio della storia o viceversa. O se, più semplicemente, vuole incastrare un malfattore. Bisognerà aspettare quindi.
Quel che è certo è invece che l’attualità (che è la madre della storia) ci costringe a scrivere capitoli di una farsa con protagonisti grotteschi che non meriterebbero neanche il ruolo di comparse, se solo il merito valesse nel giudizio finale.
Renzo Bossi assediato dai cronisti che lo interrogano sui destini della nazione.
Nicole Minetti intervistata dalla prima televisione al mondo, la Cnn, che la qualifica come l’igienista dentale di S.B. e nulla di più. Per fortuna.
Signore e signorine del Pdl chiamate a raccolta per testimoniare in tv, tutte imbellettate, l’onestà virile e intellettuale del premier.
Maurizio Gasparri che invoca il processo breve e maledice il giudizio immediato, perché c’è brevità e brevità.
L’inopinato ministro Angelino Alfano che ha confuso il suo ruolo di Guardasigilli con quello di guardiacaccia o peggio di guardia del castello.
Che pena!

Dental Hygienist

Via Il grande cocomero.

Le donne sono diverse

Perchè urlare che “le donne sono diverse” se abbiamo lottato per la parità dei sessi?

L’interrogativo se lo pone Nicole Minetti nella sua nuova rubrica su Affaritaliani. E la domanda – diciamolo – è interessante solo per il soggetto che la pone.
La Minetti è, suo malgrado, un simbolo di quest’Italia femminara e post-femminista. Rappresenta la carriera flash sviluppata attraverso le tappe più improbabili: commessa da Zara, diploma da igienista dentale, incontro con Berlusconi, coloradina in tv, consigliera regionale lombarda.
E’ insomma la dimostrazione scientifica che le donne sono diverse. Molto diverse tra loro.
Ieri nelle piazze d’Italia c’erano milioni di femmine diverse da lei e da quelle come lei. C’erano impiegate, casalinghe, artiste, professioniste che in vita loro non hanno frequentato le scorciatoie della Minetti.
Perché se è vero che le raccomandazioni non sono state inventate da Silvio Berlusconi, è anche vero che il singolare culto della premialità di cui abbiamo testimonianza guardando l’organico politico del Pdl, è lo specchio dell’ossessione sessista (sessuale?) del premier.
Nicole Minetti non è Monica Lewinski, pur essendo giudiziariamente più compromessa di lei. E sapete perché? Perchè l’uomo che l’accomuna nello scandalo non è Bill Cinton, che pure è stato maschio debole e colto nella bugia. No, l’uomo che lega la Minetti alla cronaca buia di uno Stato incrinato è un politico che spera ancora di rafforzarsi grazie alle proprie menzogne, come il cattivo qualsiasi di un cartone animato.
E’ vero che le donne sono diverse. Ormai sappiamo che ce ne sono alcune che sono più diverse. E che per pochissime di loro la parità dei sessi è un solo grottesco sinonimo di accoppiamento.

The Arcore’s nights

Piccolo suggerimento: chiudete lo spot pubblicitario per leggere i sottotitoli.

Grazie a Giuseppe Giglio.

L’infedele Berlusconi

Ieri sera l’impresentabile Berlusconi ha fatto un numero a L’infedele di Gad Lerner. Probabilmente, dato il nome della trasmissione, si è sentito snobbato.

I veri criminali sono single

Il presidente del Consiglio frequenta molte donne, quasi tutte di giovane età, organizza feste a casa sua, regala alle intervenute buste con migliaia di euro e cd di Apicella (molto più compromettenti dei soldi), si adopera per far liberare minorenni inguaiate con la giustizia, mente a ripetizione, premia attricette, starlette e igieniste dentali con un posto in politica, si fa svergognare da una moglie sui giornali, imperterrito continua a pagare prostitute che arrivano a casa sua con la scorta degli amici che gliele procurano, costruisce leggi che lo mettano al riparo dalla legge (quella vera), urla al complotto quando qualche magistrato ha qualcosa da ridire sui reati da lui commessi e in tutto questo pretende di amministrare la cosa pubblica con la serenità di una persona normale… Poi appare in tv, nelle sue tv, e a sua discolpa usa l’argomento più sorprendente: ho una relazione stabile.
Si sa, i veri criminali sono single.

Il blitz di Papi per Ruby

Ruby, una minorenne carina e spregiudicata, viene fermata perché sospettata di un furto a casa di amiche, ma mentre è in questura arriva l’ordine di chiudere il caso e di affidare la giovane a Nicole Minetti, consigliere regionale lombarda e soprattutto igienista dentale del premier Silvio Berlusconi, che è il vero artefice del rilascio in quanto è lui che telefona al capo gabinetto della questura per insabbiare la vicenda, mettendo in atto un’incredibile concatenazione di favori al limite del codice penale che neanche in un Paese sudamericano sarebbe passata sotto silenzio, anche perché il premier prende per il culo il funzionario della questura dicendo che la signorina in questione (la minorenne, non la Minetti) è parente del presidente Mubarak, facendo uno strafalcione politico-geografico in quanto Mubarak è egiziano mentre Ruby è marocchina.

Sono adeguata al ruolo

Nicole Minetti parla di sè come candidata alle Regionali lombarde. Secondo voi chi si sta battendo per valorizzare il ben noto suo talento politico?

Grazie a La contessa.