Sapone per mani pulite

La Minetti si faceva rimborsare il libro Mignottocrazia.
Renzo Bossi le Red Bull.
Un consigliere, i proiettili da caccia.
Un altro, hamburger e patatine per i figli.
Un altro ancora, le sigarette.

L’ennesimo scandalo che coinvolge la giunta regionale lombarda ci dà un’ulteriore chiave di lettura della malapolitica. La cattiva gestione dei fondi si mescola col cattivo gusto.
Non si rubacchia più per arricchirsi, ma semplicemente per dar sfogo a quella perversa soddisfazione di fottere il prossimo nelle infime cose. Un libretto, una lattina, un cheesburger  e via, con lo scontrino untuoso tra le mani da allegare al modulo di risarcimento.
Mani pulite? Oggi oltre alle manette il sapone, per favore.

Non è un titolo di Cuore…

… lo giuro, ma di Corriere.it.

Grazie alla Contessa.

Tra cassieri stonati e manovratori ubriachi

“La democrazia è a rischio”, avverte Daniele Houdini Capezzone. E in questa frase c’è tutto il senso del potere della classe politica egemone.
Lo scenario, lo sapete, è quello in cui l’esclusione delle liste del Pdl dalla prossima competizione elettorale viene inquadrata dai berlusconiani come un atto odioso e liberticida.
La discussione, per effetto dell’ormai noto straw man argument, si è incanalata sulla possibilità o meno di privare gli elettori di una fondamentale componente partitica. In realtà bastava risparmiare le forze e avere il coraggio di pronunciare una parolina semplice, che in Italia produce più allergia delle graminacee: regola.
Se una lista si presenta in ritardo o incompleta, come qualsiasi altro atto pubblico e/o privato, non c’è motivo di invocare i motivi di sicurezza nazionale o di maledire le toghe rosse: più saggio tirare le orecchie al responsabile che ha fatto tardi o si è dimenticato di allegare un documento.
Ma nell’Italia del terzo millennio il confine tra l’abuso di potere e il ridicolo capriccio del più forte, è quasi invisibile. E l’errore dà spunto per il sopruso, la mancata ammissione di responsabilità innesca una dichiarazione di guerra.
Se questo Paese non avesse gravi problemi di memoria, ci sarebbe da consumare taccuini per segnarsi le dichiarazioni dei papaveri pidiellini di questi giorni. Per poi restituirle con fragore di pernacchie ad ogni coda di ufficio pubblico, in ogni passo dell’iter burocratico che la vita ci impone.
Manca un bollo? Beccati ‘sto Schifani, prrr! Il termine è scaduto? Prenditi ‘sta Polverini, prrr!
Il precedente di un provvedimento legislativo coniato ad hoc per rimediare alle cazzate (private?) di quattro politicanti improvvisati – braccia tolte al mercato degli after hour – poteva essere la goccia che mancava per far traboccare il vaso del ridicolo. Invece, grazie anche a un Capo dello Stato di cui non si può dire nulla solo perché il sonno degli anziani è sacro, è purtroppo argomento da agenda politica. Poteva essere una indimenticabile baggianata. Invece la si è resa una cosa seria.
Non siamo in dittatura, i dittatori prendono sul serio il popolo: altrimenti non ordinerebbero epurazioni e fucilazioni.
Siamo al luna park, tra cassieri stonati e manovratori ubriachi che degli avventori se ne fottono.

La sostanza e la forma

Esempi di sostanza che prevale sulla forma.

Mangio coi piedi nel piatto perchè devo pur sempre nutrirmi.

In auto me ne frego dei divieti e delle norme del codice della strada, l’importante è arrivare.

Sono candidato a qualunque Nobel anche se nessuno a Stoccolma sa della mia esistenza: oggi mi sento un tipo da premio.

Le dita nel naso arrivano lì dove il fazzoletto si ferma.

Sono adeguata al ruolo

Nicole Minetti parla di sè come candidata alle Regionali lombarde. Secondo voi chi si sta battendo per valorizzare il ben noto suo talento politico?

Grazie a La contessa.

Divieto di kebab

kebabIn Lombardia non si potrà più mangiare per strada un gelato, un trancio di pizza o – nel nome del Padre, del figlio… – alimenti rivoluzionari come il kebab.
Ecco, in esclusiva, i prossimi provvedimenti della giunta Formigoni.
Vietato fumare con la mano sinistra (fumare fa male, farlo con la mano sinistra sarà considerato un atto da bolscevichi).
Vietato camminare sul marciapiede se si è bassi di statura (altrimenti i tornelli per il controllo dello shopping potrebbero essere facilmente aggirati, dal provvedimento saranno esclusi i membri di governo).
Vietato incontrarsi in luoghi pubblici senza un’autorizzazione del Ministero degli Interni (l’accusa di adunata sediziosa scatterà anche quando si incrocierà uno sconosciuto).
Vietato bisbigliare (anche le frasi più intime dovranno essere scandite con voce chiara e tonante, possibilmente sull’attenti e guardando verso nord).
Vietato pensare ai fatti propri quando si passa davanti a una chiesa (per incoraggiare una sana riflessione cristiana verranno distribuite dai parroci ostie da asporto, quelle sì, potranno essere consumate per strada).