E vaffanculo al cancro

mauro maniscalcoEsattamente due anni fa, pubblicai questa foto del mio amico Mauro, ritratto in una posa memorabile prima di sottoporsi a un trapianto di midollo.
Non mi dilungo adesso sulla sua battaglia contro il tumore, perché la sua esperienza merita una trattazione gioiosamente approfondita. Dico solo che oggi io e Mauro siamo andati a correre a Mondello: sei chilometri di riscaldamento e quattro ripetute a 3,30.
E vaffanculo al cancro.

Renzi e renzismo, reloaded

Qualche mese fa scrissi perché era giusto che Renzi ci provasse, anche in nome e per conto di chi lo osteggia. Mi pare giusto sottoporre nuovamente al vostro giudizio questa riflessione.

Dal “resistere” al cubo, al lapidario “vaffanculo”

Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Ci sono due modi per cercare di capire come il “Movimento 5 stelle”, che ha la ruvidezza della protesta e la profondità dell’opinione, possa aver attecchito in modo così esemplare in una terra come la Sicilia, nella quale il voto di scambio – sia reale che simbolico – è sempre stato il perno di ogni competizione elettorale.
Il primo consiste nello scattare una fotografia dell’attuale situazione sociale ed economica e nell’analizzarne, con una lente d’ingrandimento, alcuni dettagli. Nella grana dell’immagine sono evidenti molti spazi vuoti: è il vuoto delle promesse che non possono più essere fatte, il vuoto di credibilità della politica isolana, il vuoto di motivazione strategica dei partiti. Nel voto di scambio è fondamentale la merce che passa di mano e se questa manca, viene meno la garanzia sulle speranze a buon mercato. Il movimento di Grillo ha riempito questi buchi, ponendosi non come alternativa – che sarebbe stato un tipico ragionamento politico, di quelli classici insomma – ma fisicamente come mastice, che ha chiuso, sigillato gli spazi vuoti.

La foto dell’anno

Il mio amico Mauro che oggi si sottopone a un trapianto di midollo dà il suo benservito al cancro. Vai capitano!

Aggiornamento. Trapianto effettuato. Il capitano sta bene e non vede l’ora di lasciare l’ospedale.

Perché vengo messo in discussione?

Ho 33 anni, ma sto bene, non ho saltato un allenamento e ho tanta voglia di giocare. Non sono dispiaciuto per le due panchine consecutive, a me dispiace che ogni anno debba sempre ripartire da zero. Non mi piace che gli altri mi dicono che sono vecchio e che posso giocare trenta minuti. Io ho sempre avuto le motivazioni giuste per scendere in campo, solo che sono state fatte delle scelte.  Perché vengo messo in discussione?

Fabrizio Miccoli, inopinato panchinaro e autore di tre reti e mezzo nel primo match vinto dal Palermo nel campionato 2012-13.

Contarci

Il risultato dei referendum conferma la strana sensazione che abbiamo provato io e mia moglie  ieri sera quando siamo andati a votare. Tutt’intorno a noi facce serie, alcune con un velo di soddisfazione. Tra sconosciuti ci si scambiava sguardi che, osando, avrebbero potuto essere di complicità. A un certo punto un’anziana signora ha detto a se stessa: “Beh, ho fatto il mio dovere”. Come se cercasse consolazione o, al contrario, volesse suonare la carica.

Tutti noi non eravamo andati per votare, ma per contarci.

Il piacere di perdere

Altri modi per dire quel che ha detto ieri Bersani e cioè: “Il voto? Non è vittoria, ma neanche sconfitta”.

“Il dolce? Non è carne, ma neanche pesce”.
“Il bianco? Non è rosso, ma neanche nero”.
“Il ciclomotore? Non è bicicletta, ma neanche auto”.
“La povertà? Non è vergogna, ma neanche un prio (piacere, ndt)”.
“Il Pd? Non è partito, ma neanche arrivato”.

Oltre Tomba

C’è un italiano che nello sci è riuscito a farci emozionare di nuovo, due decenni dopo Alberto Tomba. Si chiama Giuliano Razzoli e non a caso è soprannominato Razzo. Guardate cos’ha fatto.

Luci a San Siro

palermo

Saper vincere

Così.