Un Caronte espiatorio

della Contessa

Il direttore della Gesip Giacomo Palazzolo ha dichiarato, a proposito del dipendente-assenteista-ormai-capro-espiatorio: “In azienda è nota la sua esperienza di marinaio (…) Di certo immediatamente lo trasferirò, in via cautelativa, dal settore verde ai servizi cimiteriali”
E ai servizi cimiteriali, si sa, hanno sempre un gran bisogno di esperti marinai.
Sarà il nuovo Caronte palermitano.

E il bene?

gds

Dal Giornale di Sicilia del 17 agosto 2009.

Grazie a la Contessa.

Tutti moralmente smutandati

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

“Del resto, si fa presto a dire porco e a ritirarsi sdegnati tra quelli che fanno i moraloni ma sempre con la coscienza degli altri. Pure noi, nel senso di gente del Belpaese, sul tema mica abbiamo l’anima tanto pulita e neppure tutti i sentimenti al posto giusto”.

E’ il succo del ragionamento di Luigi Santambrogio su Libero. Che risolve così la nota questione di Happy Papi: siccome “siamo tutti un po’ moralmente smutandati”, Berlusconi è il nostro leader ideale. Non so chi frequenti il signor Santambrogio: di certo io e qualche altro non siamo nella cerchia delle sue amicizie, che probabilmente coincidono col campione di riferimento per queste sue affermazioni quantomeno bizzarre. Il senso di universalità delle sue raffinate righe va quindi diluito con una sana risata.

Grazie a La Contessa.

Messaggio da un’opposizione che resiste

de La contessa

Help. Au secours. Ajude-me. Ayuda. Hilfe. 救命. 助けて. Ratunku. Segítség. Yetişin. Hjälp. Apua. הצילו/ עזרה. Hjelp. Pomoc. Upomoć. لنجدة. Βοήθεια. Hjælp. helpu. Na pomoč. Ndihmë. Upomoć. Tarrtháil. Fóir orm. appi. Padėkite. ช่วยด้วย. Cứu vớ. Помощ. Socorro. Hjálp. Yarmetîm berê. کمک. Помош. Palīgā. Tolong. Допоможіть. Туслаарай. Tulungan mo naman ako.
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C’era una volta una cellula

Rita Levi MontalciniLa Montalcini da Fazio. Sembra una vecchina che ci racconta una favola. Invece parla di lotta ai tumori.

Da La contessa

Una sinistra poco elegante

roger-vivier-shoesde La contessa

“Se sei nato senz’ali,
non fare nulla
per impedire loro di crescere”
Coco Chanel

Ho riletto i commenti al post di ieri e ne ho tratto alcune indicazioni che, tradendo il patto di discrezione che mi lega alla vita ancor prima che a questa comunità di stimati commentatori, vi propongo in punta di piedi (immaginate lo sforzo calzando un tacco 12!).
Da un lato ci siamo noi, reduci di una sinistra acefala e démodé, un po’ piagnoni, un po’ idealisti.
Dall’altro ci sono loro, quelli del centrodestra governativo, pragmaticamente operativi e (anche eccessivamente) sorridenti.
Noi, al netto dei risultati, siamo vecchi e noiosi.
Loro, al netto dei favoritismi, sono fattivi e svegli.
Noi prendiamo di mira il loro capo, monsieur B, e perdiamo di vista le loro truppe.
Loro non si curano del nostro capo perché sono le nostre stesse truppe che l’hanno messo fuori gioco.
Credo che, fermo restando il diritto alla lamentela, dobbiamo finirla di flagellarci con fruste altrui. Servono insomma una svolta pragmatica di protesta e un po’ più d’eleganza (che non fa mai male).
Ad esempio, anziché continuare a criticare il monopolio berlusconiano sui media, perché non provare ad alimentare il sistema dell’informazione alternativa? Soltanto nella mia adorata città, Palermo, mi dicono che cinque blog ben scelti hanno un bacino di utenti simile a quello di un piccolo quotidiano.
Le ronde sono una vergogna tout court. Bene, proviamo a rendere disoccupati i cittadini che si sostituiranno alle forze dell’ordine in virtù di un brutto decreto. Come? Denunciando noi per primi ogni spunto di reato; non voltandoci dall’altra parte quando vediamo qualcuno che fa qualcosa di profondamente sbagliato.
E ancora. Impariamo a scegliere i prodotti che ci servono, con coscienza politica: dagli scaffali del supermercato (coi quali, lo ammetto, ho sporadica frequentazione) ai tasti del telecomando. Non si può criticare il prodotto delle televisioni di monsieur B se si guarda, magari di nascosto, il Grande Fratello.
Quest’Italia, nella pacchiana era di bandane che coprono capelli e non teste, deve riassoldare i cittadini dimissionari. Servono menti critiche, persone sveglie, voti contrari.
Voti, sì. Perché, non dimentichiamolo, sono le elezioni il vero campo di battaglia in cui si confrontano le opposte fazioni di uno stato democratico.
Sempre con classe, parbleu!