Programma di governo

Ciò che dovrebbe stupire dell’affare Ruby-Papi-Berly non è l’aspetto economico-sessuale – con un anziano ricco, presuntuoso e potente che fa la parte dell’anziano ricco, presuntuoso e potente – ma l’occupazione fisica della poltrona.
Dire “non mi dimetto e non rispondo ai magistrati” quando si è chiamati a spiegare non solo ai giudici ma ai cittadini, equivale a compiere un atto di totalitarismo. Silvio Berlusconi può rivendicare il suo diritto a sfasciare l’Italia, ma non può pretendere di farlo col consenso degli italiani che lo hanno eletto senza sapere delle sue imprudenze, della sua spericolatezza sessuale, delle sue baggianate, delle sue frequentazioni.
Invece in questo Paese stravolto nelle regole e nella morale si pretende una sorta di soddisfazione collettiva dinanzi al delitto, che in realtà è propria del delinquente perverso o dell’astante deviato.
C’è un però, piccolo e sottovalutato dalla maggioranza politica: l’Italia non è fatta (solo) da delinquenti e psicopatici.

Per disgrazia ricevuta

noemi letizia

Noemi Letizia dice che la sua amicizia con Berlusconi la penalizza nel lavoro.
Si rifarà con la lista degli invitati al suo prossimo compleanno.

Divisi nell’alto dei cieli

Il manifesto

Secondo il Papa c’è bisogno di governanti “credenti e credibili”, due qualità non complementari e, spesso, antitetiche. Esempio: se io nel nome della mia fede (quindi da credente) varo provvedimenti che deludono tutti quelli che non hanno il mio stesso credo pur avendo lo stesso diritto di cittadinanza, non sono un governante credibile.
Il rapporto tra Papa Ratzinger e il premier Berlusconi è solido quanto un budino a Ferragosto quando il frigo si scassa. Quello che molti laici di sinistra pensano – almeno quelli che conosco, leggo – è che mai prima d’ora i vertici della Chiesa e dell’Esecutivo italiano hanno avuto bisogno di un sostegno reciproco e indesiderato.
A Berlusconi serve uno smacchiatore di alto livello per la coscienza. E un certo tipo di “bianco che più bianco non si può” si ottiene soltanto in Vaticano.
A Ratzinger serve un puntello per legittimare le ingerenze della Chiesa cattolica nella vita di tutti noi, per affermare senza affermarlo specificamente che la Santa sede ha a cuore le anime che votano, hanno un conto corrente e non rompono le scatole con malsane idee libertarie.
Il nodo è che a questo Papa non piace Berlusconi per ovvi motivi  di pubblica decenza, e che a Berlusconi non piace questo Papa per ovvi motivi di onnipotenza.
Quindi i due fanno finta di dialogare, di incontrarsi per caso all’aeroporto come se fossero commessi viaggiatori, di convenire, convergere, confrontarsi, mentre in realtà non tollerano nemmeno la convivenza sotto uno stesso cielo. Anche se con vista comune sull’alto dei cieli.

Portami tua sorella

corriere

Siamo passati alla fase due: quella goliardica.

Da Corriere.it.

La politica della gonna

Non che i leader stranieri mi chiedano di queste cose, ma ogni tanto magari fanno dei complimenti circa la mia vivacità, sul mio fascino…

“Queste cose” sono le sue cose che influenzano la vita politica di un Paese inopinatamente da lui governato. E’ vero che il sesso non ha esordito oggi nell’agone politico, ma è incontestabile che mai prima d’ora un premier aveva trasformato con un tocco di bacchetta (magica e/o pelvica) le sue concubine in una squadra sapientemente assortita di ministri, deputati, europarlamentari.
Spesso il passaggio dalla storia al mito è questione di vocali: Letta, letto; papa, papi; Feltri, filtro; pena, pene.
Insomma, tanto per essere pratici, le dieci domande di Repubblica dovrebbero essere concentrate in un solo quesito: “Presidente, dal punto di vista prettamente politico conta più la gonna o il pantalone attillato?”.

Lasciamola in pace

Noemi LetiziaPrima reazione alla notizia di Noemi in vacanza a Porto Rotondo.
Ma chi se ne frega. Lasciamola in pace. In fondo il diritto di vivere serenamente non ha nulla a che vedere con il quoziente intellettivo.

Seconda reazione, qualche minuto dopo.
Vedi un po’ questa ragazzina coatta che raggranella flash, articoli e righe di riflessioni (tipo queste) pur non offrendo nulla su cui ragionevolmente dibattere.

Terza e ultima reazione, ore dopo.
Noemi è il prodotto di una precisa politica sociale. Piccolo pensiero, grande immagine. E’ l’ambizione senza passione, il nulla che acquisisce forma in una reazione in cui l’unico catalizzatore è il potere cieco.
Noemi è una ragazza che meritava ben altro destino: un attualissimo lavoro part-time, sogni, discoteca nel fine settimana, allegre vacanze last minute, qualche fidanzato, matrimonio/convivenza, figli, cellulite, rigurgito di sogni, opaca serenità.
Invece è stata costretta dal destino, e da genitori decisamente spregiudicati, a recitare un ruolo di divetta raccomandata che non suscita neanche un sorriso, soltanto pietà (per lei e per noi stessi che ce la ritroviamo a ogni angolo di cronaca). Le è stata regalata una finta vita in cui il talento è nascosto nelle pieghe della pelle e non in quelle della mente.
Poveretta, lasciamola in pace.

Cene simpatiche

sesso-afrodisiaco- tavola

Berlusconi dichiara di “non aver mai partecipato a festini” ma solo “a cene simpatiche”. Fin qui nulla di nuovo, della serie dacci oggi la nostra fandonia quotidiana. Ma l’elemento culturalmente rilevante dell’intervista del premier è tutto nella scelta del giornale che raccoglie il suo verbo. Il nuovo organo ufficiale del governo, contro le bordate di Repubblica, Avvenire, Financial Times, El Pais e altri, è Chi.
A Emilio Fede, da ieri, viene garantita assistenza psicologica 24 ore su 24.

Provaci ancora papi

Ovvero ogni lasciata è persa.

Grazie a Verbena.

Politica, pubblico e privato

Meno male che c’è una figlia degenere in giro.

E poi mi aspetti nel lettone

L’audio originale degli incontri tra Silvio Papi Berlusconi e Patrizia D’Addario.