C’era una volta una cellula

Rita Levi MontalciniLa Montalcini da Fazio. Sembra una vecchina che ci racconta una favola. Invece parla di lotta ai tumori.

Da La contessa

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

3 commenti su “C’era una volta una cellula”

  1. La Montalcini l’ho vista due volte in vita mia. Occasione professionale, la prima: un ricordo confuso come confusionario era quel pomeriggio pieno di scienziati, accademici, giornalisti, fotografi, lei così minuscola eppure così gigantesca in quell’informe blob della comunicazione. Poi l’ho rivista per caso, a Roma, vicino casa sua, per strada, con la sua accompagnatrice/segretaria: mi è sembrata ancora più piccola e indifesa, 40 chili scarsi forse, in un tailleur grigio fumo, i capelli pettinatissimi, lo sguardo vivido. Dal momento che incrociavo il suo passo, ho quasi sussurrato con deferenza: “Buongiorno, professoressa”. “Buongiorno, caro”, mi ha risposto con un sorriso tra i più discreti, cortesi e luminosi che abbia mai visto in vita mia.
    PS: Poi, capirete: una che fa un solo pasto al giorno (e frugale per di più) per me è già un monumento…

  2. Bellissima figura di donna e di scienziata.Ho lavorato con Lei alcuni anni fa al comitato etico nazionale(a proposito della cura Di Bella)e vi assicuro che era di una lucidita’ e di un rigore ammirabile.Pur essendo tentata di denunciare il dott.Di Bella occonsenti’ alla sperimentazione controllata e per la prima volta diede fiducia ad una struttura siciliana(L’ospedale M.Ascoli di Palermo)

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