Sorpresa, l’immondizia non ha le ali

Immondizia favorita palermo
Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

E’ una questione di coscienza. Cioè di quel campanellino che suona in noi quando, pur essendo soli, agiamo come se qualcuno ci stesse sorvegliando.
L’immondizia non ha né i piedi né le ali quindi se la si abbandona in un parco, il cassonetto non se lo va a cercare da sola. Eppure, per assoluta ed endemica mancanza di coscienza, molti palermitani sono convinti del contrario.
Prendete quel che è accaduto in questi giorni alla Favorita, giorni di festa, di abbuffate e di pic-nic. Il parco che in molti vorrebbero restituito alla città, è stato preso in ostaggio dalla solita orda di barbari che nessuna amministrazione comunale, nessuna truppa di polizia urbana, nessuna campagna di stampa è mai riuscita a scalfire.
Gli Unni della Conca d’Oro si confondono tra i gitanti perbene e, come loro, calano alle prime ore del giorno armati di piatti di plastica e carbonella. Ma la loro missione di conquista, al contrario di quel che si potrebbe immaginare, non è rivolta alle zone più belle del parco, quelle più nascoste, più panoramiche. No, costoro mirano ai ritagli di verde vicini alla strada, alle aiuole dei pochi parcheggi, ai fazzoletti di terra a tiro di scappamento. Perché il loro vero obiettivo è la scampagnata in compagnia dell’auto. Continua a leggere Sorpresa, l’immondizia non ha le ali

Il parco fatto apposta per chi lo odia

rifiuti favorita palermo

Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Ogni volta che si parla di chiusura alle auto del parco della Favorita c’è una sorta di sollevazione popolare che si concreta in una domanda angosciata: come si fa col traffico per Mondello?
E l’aspetto grottesco del problema è tutto nella domanda, mica nella risposta.
Il fatto è che, da decenni, un parco e una riserva naturale meravigliosi sono attraversati da auto, camion, pullman e altri mezzi inquinanti senza che ci sia un moto di indignazione degno di conseguenze, perché è un sottile nastro di asfalto e non un immenso polmone verde il vero bene pubblico da salvaguardare. Quei tre chilometri e passa di strada che, da un cancello all’altro della Real Tenuta, consentono ai palermitani di arrivare a Mondello in tempo per godersi un bell’incolonnamento di auto vista mare, sono preziosi. Ed è inutile cercare di argomentare che Mondello è raggiungibile da molte altre strade, che esistono i mezzi pubblici (i quali andrebbero comunque potenziati), che se si fanno quattro passi l’infarto non è garantito: chiudere la Favorita risulta ancora un atto talmente pericoloso per l’ordine pubblico che il corteo dei manifestanti Gesip più agguerriti è uno sciame di mosche al confronto. La crociata di clacson e bestemmie col suo fragore di sgommate e carburatori incatarrati, terrorizza assessori e sindaci di ogni tempo più di una sollevazione di piazza: lo si è visto nelle rarissime volte in cui il parco è rimasto chiuso per poche ore, magari a causa di un’inopinata maratona o di una sediziosa adunata di ciclisti. Continua a leggere Il parco fatto apposta per chi lo odia

Il passo avanti delle buttane alla Favorita

L’articolo di oggi su Repubblica.

Per anni quasi non ci si faceva più caso. Uno che passava per la Favorita vedeva solo alberi e figure
variopinte tra i cespugli. L’occhio c’era abituato: alberi e donne, il verde dei cespugli e il fucsia
delle gonne, gli agrumeti e le buttane. I palermitani sempre buttane le hanno chiamate, anche se
negli ultimi lustri preferivano il termine “nigeriane”, quasi che il colore della pelle fosse espressione
di nazionalità certa.

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La memoria coatta

C’è un gran casino, forse per il caldo e forse anche per la noia d’agosto, sulla vicenda del parco di Parma intitolato a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello anziché a Falcone e Borsellino.
Spesso quando c’è di mezzo l’antimafia la vista si annebbia e la capacità di analisi si appiattisce: è più comodo spararla grossa e mancare il bersaglio che tenere il colpo in canna e mostrarsi prudenti.
La storia di Parma ha un retroscena non di poco conto. Il parco, anzi una porzione di parco, non è più intitolata ai due giudici dal 2007, da quando cioè vi fu l’unificazione con un’altra parte di verde. L’area si chiama Parco Eridania, e tutti in città la conoscono così. Continua a leggere La memoria coatta

Il parco che non interessa a nessuno

Per motivi sportivi sono da sempre un frequentatore del parco della Favorita di Palermo. Ne conosco sentieri, pietraie, radure. Ne conosco anche lo stato di abbandono, un abbandono che non ha mai sconvolto la cittadinanza: alla maggior parte dei palermitani, della Favorita non gliene frega niente. Per loro quello non è un parco, ma una strada che collega la città al suo lido, Mondello.

Chissà se vedendo questi fotomontaggi realizzati da Raffaele Corso, qualcuno si convincerà che quella meravigliosa area verde non è solo per zingari, prostitute e coraggiosi podisti.

Ci sarà mai un amministratore pubblico in grado di valorizzare una risorsa come la Favorita?

Visto su Rosalio.

Prendete un appunto

Il prossimo 21 marzo,  all’equinozio di primavera, verrà aperta al pubblico la Piramide-38° parallelo, opera che arricchisce Fiumara d’arte, il parco scultoreo più grande d’Europa.
Ideata da Antonio Presti, la scultura, alta 30 metri e larga 22, è stata realizzata dall’artista Mauro Staccioli.
Secondo me, vale la pena di farsi una gita.