Matrimoni

La Carfagna ha sposato Mezzaroma.

Con l’altra mezza era già stata fidanzata.

La vera emergenza del terzo millennio

Il Papa, con ammirevole puntualità, prende di petto la vera emergenza del terzo millennio: le coppie di fatto.
Il fulcro del mondo è la famiglia, e una vera famiglia è solo quella fondata sul matrimonio, bemollizza (senza musica) il pontefice. Il resto – conviventi che ogni sera vanno a letto insieme da trent’anni, giovani che fanno l’amore e che scoprono il vero senso della vita, anziani uniti da un’improvvisa “affettuosa amicizia”, sodali per sentimento di ogni sesso, sperimentatori degli affetti, vedove che ritrovano un’anima gemella e che non hanno voglia dell’ennesima cerimonia, pazzi innamorati di ogni longitudine, innamorati pazzi di ogni latitudine età e religione – il resto, dicevamo, non conta un tubo.
Ci sarebbe di che urlare se non fosse che il senso del ridicolo ha l’obbligo di sterilizzare le parole di  chi ha l’ardire di discettare della stratosfera senza aver mai neanche guardato il cielo dalla finestra di casa. Che ne sa dell’amore quello lì? Chi gli ha dato certe dritte sulla vita di coppia?
E poi, se volete, anche dal punto di vista strettamente politico il Pontefice è perdente: il matrimonio è in crisi da decenni e ormai in Italia si separa una coppia su quattro.
Insomma, è come se Berlusconi oggi puntasse tutto sull’amministrazione comunale di Milano e pretendesse di avere ragione per diritto divino.

Matrimoni

Trentamila unioni in meno nel 2009-2010. Eppure il matrimonio, nel suo atto, ha tre caratteristiche affascinanti: la purezza, la libertà, la solennità. Così la Treccani:

È un negozio puro, in quanto la dichiarazione degli sposi non può essere sottoposta né a termine né a condizione, che, anche laddove fossero introdotti, si avrebbero per non apposti (art. 108 c.c.); è libero, poiché nessuno può essere giuridicamente vincolato a sposarsi (un’eventuale promessa di m. non obbliga a contrarlo né ad eseguire ciò che si fosse convenuto per il caso di non adempimento: art. 79 c.c.); è solenne, in quanto si svolge secondo determinate formalità.

Confesso un pizzico di orgoglio nell’ostentare, una volta tanto, una felice posizione controcorrente rispetto al trend nazionale.

Il passato di Ruby

Voglio tornare a essere la vecchia Ruby, poter andare a mangiare una pizza, uscire con le mie amiche, andare al cinema e condurre una vita normale.

La frase è stata pronunciata da quella Ruby lì, in una conferenza stampa indetta dal viennese Richard Lugner che l’ha invitata in Austria al Ballo delle debuttanti. Il luogo comune del si stava meglio quando si stava peggio, del com’era verde la mia valle, del fermate il mondo voglio scendere, funziona quando c’è un principio di genuinità a governare un ragionamento.
Nel caso di Ruby Rubacuori, una che ha costruito tutta la sua esistenza sull’occasione e sulla reiterazione del reato, le cose possono essere lette in altro modo. La volontà di riavere una vita normale potrebbe essere frutto della paura: quando gli eventi si mettono male, pure un senzatetto rimpiange il suo posto all’addiaccio.
Il volersi riciclare come persona ordinaria (“spero che la gente mi giudichi per quello che sono veramente”, dice in un altro passaggio della conferenza stampa) comporta il rischio che la gente la prenda sul serio e che cominci a snocciolare quel che sa veramente su questa ragazza: i suoi precedenti penali, il suo mestiere, le sue contraddizioni, il suo talento inesistente.
Invocare la ggente è sempre un’arma a doppio taglio quando non si ha un passato blindato.

P.S.
Ieri sera Lele Mora ha annunciato le nozze di Ruby per il 17 marzo. Sarà lui stesso ad accompagnarla all’altare. Aspetto di saperne di più sul prete.

Tenetevi forte

Oggi su Sette, l’inserto del Corriere della sera, a pagina 86 si parla di un noto matrimonio 

That’s incredible

Nella classifica dei post più linkati di questo blog è balzato in prima posizione il post più personale che abbia mai scritto. Sono senza parole.
Mia moglie ringrazia.

E vivono felici e contenti

La sposa era bellissima. Lo sposo era commosso. Tutti intorno, gli amici e i parenti di cui la sposa e lo sposo sono orgogliosi.

Grazie!

Amore e psiche

Donatella Papi ha appena detto davanti alle telecamere di Studio Aperto che ama Angelo Izzo “perché lui è intelligente, è profondo, è umano e perché si è sacrificato tanto”. Insomma, una vita di sacrifici. Umani.

Grazie alla Contessa.

I tempo delle mele e quello dei pisellini Findus

mani

In caso di matrimonio mancato o sepolto c’è una convenzione con la quale fare i conti. Che riguarda la “carica” del partner nelle occasioni in cui chiamarlo per nome non basta.
Compagno/a? Uomo/donna? Fidanzato/a?
Io mi sono fatto un’idea che provo a schematizzare (al maschile, per praticità).
Compagno. Indica prevalentemente il successore del marito. O, quando non si è più giovanissimi, tende a definire una scelta che si presenta come definitiva (“Non conosci ancora il mio compagno?”).
Uomo. E’ un po’ come la crema neutra per pulire le scarpe: va sempre bene anche se non sempre funziona. Trasuda possesso sessuale (“Ecco il mio uomo”).
Fidanzato. E’ la freschezza eterna dei pisellini primavera Findus. Va bene per tutti, un po’ meno per chi si ritrova con una figlia di 50 anni che presenta il suo pensionato preferito come se fosse un frutto del tempo delle mele (“Mami/Papi, ti presento il mio fidanzato”).

Se anche Dio (o chi per lui) balla

Non ho dimestichezza con l’argomento, ma questo è per me un vero matrimonio da sogno.

Idem per il divorzio (il video è ovviamente una parodia).

Visto su Wittgenstein.