In caso di matrimonio mancato o sepolto c’è una convenzione con la quale fare i conti. Che riguarda la “carica” del partner nelle occasioni in cui chiamarlo per nome non basta.
Compagno/a? Uomo/donna? Fidanzato/a?
Io mi sono fatto un’idea che provo a schematizzare (al maschile, per praticità).
Compagno. Indica prevalentemente il successore del marito. O, quando non si è più giovanissimi, tende a definire una scelta che si presenta come definitiva (“Non conosci ancora il mio compagno?”).
Uomo. E’ un po’ come la crema neutra per pulire le scarpe: va sempre bene anche se non sempre funziona. Trasuda possesso sessuale (“Ecco il mio uomo”).
Fidanzato. E’ la freschezza eterna dei pisellini primavera Findus. Va bene per tutti, un po’ meno per chi si ritrova con una figlia di 50 anni che presenta il suo pensionato preferito come se fosse un frutto del tempo delle mele (“Mami/Papi, ti presento il mio fidanzato”).