Gente strana

Alta MareaI sub, si sa, sono gente strana. I miei amici del diving Alta Marea di Ustica hanno realizzato un video molto divertente, che partecipa a questo contest. Dateci un’occhiata e, se vi piace, votatelo (cliccando il like).

E vent’anni sembran pochi


Vent’anni possono essere un sorso o un’ubriacata, possono accendere ricordi o spegnere rimpianti, possono prenderti e portarti via o lasciarti sul ciglio di una strada polverosa, quando l’ultimo autobus è passato e non c’è nessuno a darti un passaggio a parte le tue scarpe. Vent’anni possono essere una fetta o una briciola di vita, dipende dalla fame che ti ritrovi.
L’importante è aver trovato con chi condividerli, anche se il tempo ha stempiato le teste e appesantito i passi. Ieri a Ustica abbiamo celebrato i vent’anni di un diving che si chiama Alta Marea e c’eravamo quasi tutti a raccontare la nostra minuscola parte di storia. Questo è il video che racconta vent’anni di galleggiamento tra vacanze (mai troppe) e cazzate (mai poche).

Dove stimiamo di atterrare tra circa mezz’ora

Itavia Ustica 1980

Sono molto sensibile, per questioni personali e professionali, alle notizie sulla strage di Ustica del 1980 (anche se – ripeto – con Ustica quell’omicidio di massa non ha nulla a che fare). Le ultime parole del pilota, che ho ascoltato per la prima volta oggi, mi danno l’idea di una tragedia ancora più grande: il colpo alle spalle, il tradimento, la menzogna di massa, roba da lama islamica e invece no, questione dietro l’angolo, casa nostra, insopportabile merda istituzionale. Ogni volta che leggo qualcosa sull’abbattimento di quel Dc9 dell’Itavia, sono catturato da un senso di inaudita impotenza che genera in me sussulti qualunquisti tipo: ma se Sabina Guzzanti invece di sparare cazzate atomiche su Riina e Provenzano, si fosse presa la briga di manifestare vicinanza nei confronti delle vittime oneste delle bugie istituzionali (con annessi traditori) non ci avrebbe fatto una figura migliore? Forse il vero problema del successo è che dà talmente alla testa, che la disconnette.

E gira e gira

corsa ustica

Appunti su Ustica

Un bel video di Leo Di Gati.

Ognuno ha i suoi panorami preferiti

Un anno fa accennai ai miei panorami preferiti. Andavo a sciare di fronte al Monte Bianco.

 E’ giusto saldare il conto oggi. Vi avevo detto che un altro scenario rasserenante è per me il tramonto di Ustica, visto da un’angolazione particolare. Questa.

E per finire, una parentesi familiare. La rassicurante vista da casa dei miei genitori all’Addaura.

P.S. Ovviamente i panorami sono un mix di geografia e compagnia (1/2 e 1/2 ben shakerate).
P.P.S. Le foto sono di Daniela Groppuso.

Il tramonto di Ustica

Foto di Daniela Groppuso

Ustica è un’isola che potrebbe essere un gioiello e che invece è solo un ricovero di appassionati. Appassionati di mare vero, di immersioni subacquee e null’altro. Perché null’altro quest’isola offre, nonostante la bellezza selvaggia dei luoghi.
Ustica e gli usticesi guadagnano col turismo solo grazie ai diving center, che attirano sub da tutta Italia. Un’amministrazione comunale e un’organizzazione attenta alla gestione della riserva naturale dovrebbero tendere a salvaguardare la salute dei diving center: se chiudono loro, è finita. Invece si inventano tasse e balzelli, costruiscono ostacoli con provvedimenti folli. Chiedono soldi in cambio di nulla. Non c’è un solo servizio pubblico a Ustica orientato a valorizzare l’unica risorsa economicamente efficace: quella del turismo subacqueo.
Questa politica e questi burocrati fanno male a Ustica. Gli usticesi dovrebbero svegliarsi, uscire dal loro sonno della ragione e farsi sentire. Per far sì che l’incantevole tramonto di punta Spalmatore non sia quello di un’isola al tramonto.

Corpi (militari?)

Anche i corpi militari risentono dei tempi che corrono.

(foto Beccari con iPhone Groppuso alla rassegna subacquea di Ustica).

Si fa presto a dire azzurro

Foto di Daniela Groppuso.

I miei panorami

Ci sono tre panorami che tengo nel mio cuore e che devo ammirare periodicamente per rinvigorirmi e drogarmi di felicità. Uno è quello che si gode dalla casa dell’Addaura dei miei genitori, un altro è il tramonto a Ustica visto da un bar particolare e senza fortuna. Un altro ancora è l’immagine maestosa del Monte Bianco visto dalle alpi francesi. Ecco, in questo momento sono al cospetto della Grande Montagna. Ogni parola in più è superflua…