Ustica è un’isola che potrebbe essere un gioiello e che invece è solo un ricovero di appassionati. Appassionati di mare vero, di immersioni subacquee e null’altro. Perché null’altro quest’isola offre, nonostante la bellezza selvaggia dei luoghi.
Ustica e gli usticesi guadagnano col turismo solo grazie ai diving center, che attirano sub da tutta Italia. Un’amministrazione comunale e un’organizzazione attenta alla gestione della riserva naturale dovrebbero tendere a salvaguardare la salute dei diving center: se chiudono loro, è finita. Invece si inventano tasse e balzelli, costruiscono ostacoli con provvedimenti folli. Chiedono soldi in cambio di nulla. Non c’è un solo servizio pubblico a Ustica orientato a valorizzare l’unica risorsa economicamente efficace: quella del turismo subacqueo.
Questa politica e questi burocrati fanno male a Ustica. Gli usticesi dovrebbero svegliarsi, uscire dal loro sonno della ragione e farsi sentire. Per far sì che l’incantevole tramonto di punta Spalmatore non sia quello di un’isola al tramonto.