Il mare d’inverno

Non è vero che “il mare d’inverno è solo un film in bianco e nero visto alla tv”. E’ molto meglio.

Le foto sono di Daniela Groppuso, il mare è quello di Ustica.

Confini

Un estratto dalla rubrica mensile su I love Sicilia:

A Ustica, in vacanza, ho vissuto in una casa che sta all’angolo tra via Calvario e via Confusione. A parte la sensazione di vivere una condizione toponomastica inquietante (per fortuna la via Calvario non incrocia un vicolo Golgota) mi è venuta la curiosità di andare a censire le altre strade dell’isola. Ho trovato così via Croce, via Corta (abbastanza corta), via Marina, via Cristoforo Colombo (in un’isola ci vuole) e l’immancabile via Umberto I. Non so se si sia mai riunita la commissione toponomastica del Comune, so per certo che l’indolenza è aggiuntata in seduta permanente. Ustica è un’isola in cui le strade hanno nomi qualunque a dispetto dei personaggi non qualunque che quelle strade hanno percorso. Antonio Gramsci, ad esempio, vi trascorse il confino: non ha una via. In compenso c’è via Confini (per lui e per tutti gli altri).

Tonino e l’orto degli scienziati

Si chiama Tonino e passa la sua vita lavorativa su un anello di dieci chilometri. E’ un autista del bus di Ustica e concilia il mestiere, polsi e caviglie, con la cittadinanza, amicizie e umanità.
Per conoscere e cercare di capire la sua storia bisogna salire sul mezzo comunale che fa il giro dell’isola e pagare un biglietto che nasce scaduto: c’è ancora la stampigliatura di 80 centesimi, ma Tonino ha segnato a penna la cifra tonda e aggiornata, un euro.
Il percorso è obbligato, come quello di qualunque mezzo pubblico, tuttavia c’è sempre occasione di stupirsi per una fermata intermedia o per una lieve deviazione che doni comodità a un compaesano.
Spesso accanto all’autista ci sono dei ragazzi: suo figlio e i suoi amici in un abbozzo di gita, che s’ inventano un ruolo di forestieri.
Quello di Tonino è un piccolo universo mobile di tolleranza: in fondo si sta meglio se le regole sono slabbrate per tutti. Se proprio si dovesse trarre una morale si potrebbe concordare che quando i grandi sistemi combaciano con le piccole logiche, si rischia di vivere meglio.
Ma poi c’è il solito moralista che ti ricorda che i grandi sistemi sono l’orto degli scienziati e le piccole logiche al massimo fanno da pattumiera per la scienza e per chi ci crede.

Il Papa, Noemi e la ginnastica

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Torno, dopo tre giorni, da Ustica dove ho impiantato una singolarissima versione estiva del mio ufficio.
Mi riconnetto con le news.
Berlusconi usa ancora l’aggettivo “abbronzato” con Obama.
Lo stesso Berlusconi accusa la sinistra di aver approntato un piano eversivo che parte dall’avvocato Mills e arriva fino all’implume Noemi (ma non era tutta farina del suo sacco?).
Il Papa comunica all’Onu che fame e povertà sono inaccettabili (quando ci vuole ci vuole, eh!).
Il primo ministro israeliano Netanyahu dice che la Palestina può essere Stato, ma senza l’esercito di uno Stato (così, per sicurezza).
Amanda Knox ha un’incertezza, nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher, su una telefonata fatta a sua madre, ma si dice certa di aver fatto ginnastica in questura dopo la morte della sua amica (sì, proprio così).
Io non fumo da tre giorni e rischio di scrivere su Berlusconi che fa ginnastica in una questura di Tel Aviv, su Netanyahu  che disquisisce di Mills, su Amanda che testimonia sull’abbronzatura del suo presidente, e sul Papa che ha un’incertezza a proposito di una telefonata a Noemi.