Quindi c’è pure incontinenza

A proposito della querela della Carfagna a Repubblica, il legale del ministro ha scritto:

Le espressioni “succhiato l’uccello”, “amante quasi ufficiale”, “come soddisfare il primo ministro” e “evocano le iniezioni che deve farsi prima di ogni rapporto” hanno travalicato il limite della continenza.

Facce

Belrusconi Obama

Ci penso da un po’ e ora lo scrivo: guardate bene Barak Obama, vi sembra particolarmente contento?

Equilibrati ed equilibristi

Pare che il ministro Claudio Scajola, che non ha caso ha un nome che ricorda il becchime, abbia deciso che quella di Annozero è un’informazione spazzatura che va bloccata per legge (o per editto). Nella sua arringa istituzionale Scajola ha ricordato il necessario ruolo di imparzialità della televisione di Stato. Una tv equilibrata o ancora meglio – come il circense Augusto Minzolini ci ha dimostrato – equilibrista.

Alta marea

il giornale

Il Giornale usa le solite argomentazioni sottili. Solo che stavolta il fine pensatore Renato Farina si è distratto: nel manicomio, ieri, c’era anche il loro leader, il mahatma Feltri, che ha fatto bene il suo mestiere di cecchino in giacca e cravatta.  Farina non ha fatto in tempo ad accorgersene prima di essere sommerso dall’alta marea di fango.

Anche

Riassumendo: la giunta comunale di Palermo raddoppierà agilmente l’Irpef, grazie a un provvedimento ad hoc del governo nazionale, per cercare di mettere una toppa al bilancio dell’Amia.
Il sindaco, tale Cammarata Diego, ha parlato di “scelta obbligata per gestire l’emergenza rifiuti nel miglior modo possibile”.
Il “miglior modo possibile” sarebbe stato invece quello della chiarezza. E la chiarezza spesso non è complice della sintesi.
Quindi, per quel che immagino io,  Cammarata avrebbe dovuto dichiarare una cosa del tipo:

Cari concittadini, dal momento che il buco dell’Amia è causato anche da una precedente gestione dissennata, che coinvolge anche persone che purtroppo conosco bene, è necessario un aumento delle tasse, anche perché la procedura legale per ottenere un risarcimento dai precedenti dirigenti sarebbe troppo lunga. Mentre il disastro è vicino. E comunque, anche per non impantanarci in tediosi cavilli giuridici, anziché muovere una pubblica accusa nei confronti degli ex tenutari… pardon, dirigenti dell’Amia, ho preferito chiedere a voi, cari concittadini, quegli spiccioli che ci servono anche per mandare avanti la baracca della raccolta dell’immondizia.

Però il mio dilemma è: mancano la chiarezza e la sintesi o anche qualcos’altro?

Il complottino

Fateci caso – e mi scuso per la monotematicità del blog di questi ultimi giorni – ma il primo accenno che il sindaco di Palermo fa per imbastire una tela di discolpa, arriva dritto ai suoi compagni di partito.
Come?
Lui si affida a un lavoratore della Gesip che dovrebbe far ben altro anziché badare al suo panfilo con tutto il casino che ne consegue, e la colpa andrebbe cercata tra quattro berlusconiani (più o meno titolati) il cui unico impegno è decidere se fabbricare il nuovo giocattolo del Partito del sud o assecondare i misteriosi piani di un presidente della Regione unto dal dio dell’Etna?

L’indifendibile debole

In cuor mio ho già un’idea di come finirà. E si accettano scommesse. Lo scenario del sacrificio è pronto. Un indifendibile debole, probabilmente reo di qualche leggerezza, pagherà al posto di un indifendibile forte. E’ una legge di natura.

Infatti.
E’ poco elegante citare se stessi, ma nel nome della chiarezza passo volentieri per troglodita.

Tutto il taxi minuto per minuto

taxi

di Cinzia Zerbini

Domenica scorsa a Roma.

Piove.
Prendo un taxi. Ho la macchina vicino a Piazza Navona.
Lui, l’autista mi informa che: ha  quarantacinque anni, non si è mai sposato, ha tre nipoti, una sorella separata, è un reazionario, odia la confusione, odia le donne che parlano molto, ma anche gli uomini che parlano molto, non si taglia mai i capelli prima di Natale perché i barbieri aumentano i prezzi, va a fare la spesa in periferia, sua madre è morta di tumore alle ovaie perché un dottore non le aveva fatto una visita adeguata. Inoltre suo padre gli ha lasciato un pezzo di terra e lui coltiva le fragole (ci fa la marmellata e se le mangia tutto l’anno). Ogni mattina, come una preghiera, mangia le marmellata.
Piove che Dio la manda e la sta mandando tutta qui, addosso a questo taxi. L’autista, accelera e bestemmia contro i turisti che invadono Roma, un città che di eterno ha solo i turisti e che lui se fosse il sindaco farebbe pagare un biglietto a tutti questi giapponesi che non prendono mai il taxi (e lui è costretto a fare lo straordinario).
“Non dormo da quasi due giorni mia cara signora, lei è di Milano”.
E sto per dire “no, sono siciliana”, quando alla radio il giornalista annuncia che il Catania ha segnato contro la Lazio. E lui è della Lazio e inizia ad inveire contro i siciliani e contro i terroni e contro ‘sto Catania che non è possibile che vinca.
E allora dico che sono di Trieste.
Poi il Parma segna e lui dice che gli dispiace per il Palermo “perché Zamparini è uno grande” ed io dico “sì, è uno grande”. E lui dice che per un pelo non ha giocato in serie A. E io dico “quanto ci vuole per Piazza Navona?” e ho un accento nordico da fare invidia a Berlusconi. E lui dice “siamo arrivati ma se vuole le faccio fare un giro turistico per 20 euro” ed io dico “no grazie”.  E nell’attimo in cui, anziché prendere i soldi, lui afferra la mia mano ecco che la Lazio segna, lui esulta ed io scappo.

No, grazie

di Gianni Allegra

brunetta ending

Scontro tra titani

Pare che il consiglio comunale di Palermo oggi non abbia discusso delle pendenze del sindaco Diego Cammarata per l’ingenuità dell’opposizione, impegnata a manifestare platealmente (quindi a non fare un tubo nella pratica) e per l’involontaria furbizia del capogruppo del Pdl Giulio Tantillo. Come dire? Uno scontro tra titani.