di Gianni Allegra
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c’è una cosa che riguarda brunetta che mi ha lasciato sempre perplesso.
se ci fosse un ministro non vedente, qualcuno si sognerebbe mai di fare del sarcasmo sul suo handicap? vedremmo mai vignette in cui si gioca sulla sua cecità o articoli dileggianti in cui lo si chiama “l’orbo” o roba simile?
mi sa di no.
Se ci fosse una ministra senza una gamba, qualcuno la ritrarrebbe in vignette sarcastiche disegnandola con la gamba di legno, magari come un pirata dei cartoni? O un travaglio di questi la chiamerebbe nei suoi articoli “gambamozza”? Mi sa di no.
E invece sul nanismo di Brunetta (che non è solo uno bassotto, è evidentemente una persona affetta da rachitismo) tutti in un modo o nell’altro si sentono autorizzati a fare dell’ironia.
E’ una cosa davvero curiosa e la segnalo senza con questo voler in alcun modo polemizzare con gianni che è un artista che stimo e apprezzo tantissimo.
Volevo solo sottoporvi questa riflessione.
Ma qui il riferimento è alla statura dello statista. Tutte le volte che straparla, sembra perdere un centimentro: e sono guai per uno che non sfiora neppure il metro e quaranta. A giudicare dalle uscitre schiumanti di collera e bile, temo che stia combattendo nevroticamente anche contro il complotto che madre natura gli ordì contro.
La chioma di Berlusconi, la gobba di Andreootti, il quadruplo mento di Veltroni, la facciazza di Prodi, il ciuffo di Orlando, la racchetat ( e ora la barca) di cammarata, lo sguardo intelligente di Gasparri, la bellezza di Calderoli… E’ la satira, Salvo!
sì, certo, è la satira, gianni.
ma la bruttezza è una cosa, l’handicap fisico è un’altra.
il panzone di spadolini è una cosa, la sedia a rotelle di Franklin delano roosevelt un’altra.
mi chiedevo, semplicemente, se esiste un confine.
e la riflessione non è nata dalla tua vignetta (eheh, qua il sior ministro se l’è meritata) ma da tante cose che ho letto e sentito su brunetta in questi mesi.
ho fatto gli esempi della persona cieca o senza gamba per chiarire il mio pensiero e più chiaro di così non saprei essere.
Dopo le c****te che ha sparato sul cinema (non solo su quello italiano recente, certamente accessorio in molti casi, ma sui MASSIMI SISTEMI del cinema, come forma d’arte, come intenti e destinazione d’uso) si merita anche più di una vignetta che gioca sul suo nanismo. Un nano di gamba, un gigante di ignoranza, approssimazione e presunzione. Berlusconi ha il suo delfino ideale sul piano dell’immagine e dei deliri.
Beh, Holden C, se un uomo cieco o sulla sedia a rotelle dall’alto di un palco e in diretta TV si rivolge a me e mi chiama fannullone,coglione, farabutto, perditempo, mi invita ad andare a “morì ammazzato” dopo avermi fatto “un c.lo così” e così continuando, non so se continuerei a rispettarlo per via del suo handicap