La vicenda è complicata, ma esemplare. Provo a riassumere. L’Amia di Palermo, azienda per l’igiene ambientale, è sospettata di essere scenario di un consistente falso in bilancio dal momento che, negli anni 2005-2006, ha inventato un gioco di scatole cinesi societarie per mascherare un buco di 150 milioni di euro (soldo più, soldo meno). La voragine avrebbe come causa principale la gestione clientelare delle assunzioni: parenti dei dipendenti, figliocci di esponenti politici, precari di ogni genere e grado. Lo scorso anno la procura apre un’inchiesta e i vertici della società, tra cui l’ex presidente e oggi senatore del Pdl, Enzo Galioto, vengono indagati. L’accusa ipotizzata è falso in bilancio, un reato che da qualche anno può essere perseguito solo se c’è una querela della parte lesa. E chi è la parte lesa? Il Comune. E chi regge il Comune? Il sindaco Diego Cammarata. E chi ha nominato Galioto? Il sindaco Diego Cammarata. E di che partito è il sindaco? Del Pdl. Come Galioto, minchia!
Riassunto del riassunto.
Dunque Galioto, nominato da Cammarata, è accusato di un falso in bilancio che vedrebbe come parte lesa colui il quale lo ha nominato, cioè Cammarata. Un parricidio virtuale insomma. Un tradimento di moneta. E il la all’inchiesta deve darlo, per legge, proprio la vittima, il padre offeso, il tradito. Senza, non se ne fa niente, liberi tutti, cin cin e vai con Apicella.
Finisce, con scarsa originalità, che il sindaco non querela, che la maggioranza (del Pdl, of course) fa saltare la seduta cruciale del consiglio, che l’opposizione con un fremito post mortem abbozza l’occupazione dell’aula consiliare, che i termini per consentire l’avvio dell’inchiesta della magistratura scadono.
E’ un record planetario per Cammarata: l’unico sindaco al mondo che riesce a fare sfaceli semplicemente restando immobile.
Sappiate, e gioite, che mi candiderò presto alla guida di questa città.
In acrobazia, e per puro caso, sintonizzato su Radio Time (se non vado errato), ho ascoltato Gery ribadire brillantemente quanto detto in questo post: e lo ringrazio per l’affettuosa citazione.
Non so voi ma io sono indignata!!!
rosi
Roberto Cammtorta, solo lei ci può salvare.
Carissimo Gianni, la citazione era d’obbligo…
Mandiamoli tutti a casa!
Lo farò Mister Mister.. abbia fede.
Sarebbe carino però se l’Amia querelasse Cammarata.
Quanto gli resta ancora di mandato? Sta finendo? Ne ha ancora per molto? E’ così invisibile che ho perso il conto. Mi sono dimenticato pure quando è stato eletto l’ultima volta.
Aggiornamento delle 21.00
Il Sindaco Cammarata con scorta al seguito è arrivato da Picone.
La notizia è che non era al Tribeca. Forse.
una banale domanda: il nostro attore,per soddisfare i suoi piaceri di gola, recandosi oggi da Picone, domani altrove,sempre con scorta al seguito, intende proteggersi da eventuali aggressioni e/o attentati (ma mi faccia il piacere…!) o “sfottere” (perdonate la caduta di stile) il comune cittadino che pagando, a volte senza consapevolezza gli concede tale privilegio?
gli farei fare una passeggiata su una sedia a rotelle per un giorno soltanto, sui marciapiedi delle strade di questa città, tra rifiuti, escrementi di cani e scivoli con GRADINI (che beffa), troppo spesso occupati da macchine parcheggiate sulle strisce pedonali!
Sequestrata la Cuba.
Si apre una crisi istituzionale al comune di palermo.
[…] estremo attendendo invano un incontro con un essere vivente (e pensante) del Palazzo. Ieri, come in altre occasioni ben più importanti, il sindaco Cammarata ha svolto il suo personalissimo ruolo in modo […]
[…] figli della raccomandazione, della vita facile per grazia ricevuta. Scorrete i nomi della vicenda Amia: c’è un mondo di parentele politiche, di scambi di “cortesie”, di posti giusti creati sullo […]
[…] stato meglio che anziché albergare all’Amia, il sindaco si trasferisse a casa del senatore Enzo Galioto, che del debito sa qualcosa più di lui. E questa, giuro, non è una […]
[…] io, Cammarata avrebbe dovuto dichiarare una cosa del tipo: Cari concittadini, dal momento che il buco dell’Amia è causato anche da una precedente gestione dissennata, che coinvolge anche persone che […]
[…] ha dichiarato lo stato di insolvenza. Il sindaco Diego Cammarata, che di quell’azienda ha protetto (anche con qualche bugia) i personaggi più discussi, anziché ammettere in extremis una certa […]
[…] Ricordate lo scandalo Amia, quello delle aragoste trangugiate a spese dagli amministratori, dei viaggi a Dubai e dei vergognosi sprechi che hanno portato l’azienda al fallimento? Ricordate la manovra dell’ex sindaco di Palermo Diego Cammarata per salvare l’ex presidente dell’azienda Enzo Galioto? Ecco, l’altro giorno la prescrizione ha salvato tutti i personaggi coinvolti in questa vergognosa storia di imbrogli e bilanci truccati. E sapete a chi dobbiamo tutto questo? Al signor Cammarata che, da sindaco, si rifiutò di denunciare Alioto e compagni in modo da far scattare l’aggravante che avrebbe allungato i tempi di prescrizione. E brutto dirlo, ma molti di noi lo avevano previsto. […]