Femmine e scanazzati


Prendete un appunto. Domani alle 19 da NZOCCHE’, in via  Ximenes 95 al Borgo Vecchio di Palermo si inaugura la mostra “Femmine e Scanazzati”, con gli acrilici su tela di Gianni Allegra. E’ un’occasione per ammirare le opere di un artista di cui la città deve andare fiera.
La mostra resterà aperta fino al 24 luglio 2010 (orario: 19-24).

Aperitivo insieme?

Oggi alle 19 sono a Villa Filippina, a Palermo, per fare da cavia a un esperimento condotto da Salvo Toscano e Fabio Lannino. In pratica parlerò di scrittura e proporrò una tracklist di musica ad hoc.
Un vantaggio è che tutto ciò accade nell’ora dell’aperitivo e lì sono ben forniti.

Venerdì prossimo

Ve lo dico con un certo anticipo, così magari non prendete altri impegni. Venerdì prossimo alle 18,30 alla libreria Feltrinelli di Palermo, io, Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano presentiamo il nostro nuovo romanzo “Salina, la sabbia che resta” (Dario Flaccovio Editore). Con noi ci sarà Salvo Toscano.

Prendete un appunto

Il prossimo 21 marzo,  all’equinozio di primavera, verrà aperta al pubblico la Piramide-38° parallelo, opera che arricchisce Fiumara d’arte, il parco scultoreo più grande d’Europa.
Ideata da Antonio Presti, la scultura, alta 30 metri e larga 22, è stata realizzata dall’artista Mauro Staccioli.
Secondo me, vale la pena di farsi una gita.

Ne parleremo, intanto c’è il trailer

“Con gli occhi di un altro”, film di Antonio Raffaele Addamo con Filippo Luna.

Mille bolle (rosso)blu

LE MILLE BOLLE BLU 027

“Le mille bolle blu”, un delizioso spettacolo di cui abbiamo già parlato, è domani e dopodomani a Catania, per la rassegna “Gesti contemporanei” del Teatro Stabile della città etnea.  Agli amici catanesi consiglio vivamente di non perderlo.

Guardiamo insieme “Porta a porta”

berlusconi-vespa

Stasera in prima serata la puntata di “Porta a porta” di Bruno Vespa sarà dedicata all’atto di violenza nei confronti di Berlusconi. Apriamo una sorta di canale live. Insomma guardiamo la tv e commentiamo qui. Ci siete?

Muri

wall street frame 2Vent’anni sono molti. Però il muro di Berlino mi sembra sia stato abbattuto ieri. E siccome, in questi frangenti, sono a rischio banalità preferisco parlarvi dell’immagine che vedete sopra per ricordare quel momento. L’illustrazione fa parte di un trittico di Gianni Allegra intitolato “Wall Street” (sempre di muri si tratta…). Domani sarà esposto allo Spazio Tadini di Milano nell’ambito di una collettiva di settanta artisti italiani che si gemellano con artisti della Repubblica Ceca.

Il cacciatore di orchi

angeli e orchi

La prima delle dieci storie che compongono il libro richiama la caparbietà, l’ultima l’improvvisazione. Nel mezzo c’è tutta una vita passata a inseguire criminali, a sforzarsi di rimanere uomo tra le bestie, a vergare appunti per fermare i ricordi. Ora quei fogli sono diventate pagine di un libro. Un libro che lui, Nicolò Angileri, poliziotto in servizio a Palermo presso la Sezione specializzata in reati commessi contro i minori , ha scritto con Raffaella Catalano.
Angeli e Orchi
(Dario Flaccovio editore, 178 pagine, 12 euro) è un appassionante resoconto di vite al crocevia, in cui il lieto fine è dettato dal semplice istinto di sopravvivenza e l’orrore è stato depurato dalla morbosità. E’ una testimonianza che è anche atto d’accusa, senza orpelli sanguinolenti.  E’ soprattutto un atto d’amore nei confronti dei bambini e una dichiarazione di guerra alla pedofilia.

Domani alle 18 il libro sarà presentato a Palermo, al Circolo ufficiali, in piazza Sant’Oliva 25. Interverranno: Giacomo Cacciatore, la psicologa Angela Maria Ruvolo, il magistrato Alessia Sinatra e Ficarra &Picone (che hanno firmato la prefazione).

L’uomo che si fece re e pedina

Stasera a Palermo si presenta “Il mago dei soldi”, una docufiction su Giovanni Sucato realizzata dal sottoscritto insieme con Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano e prodotta da “S” e “Novantacento”. L’appuntamento è alle 21,30 a villa Filippina.

di Giacomo Cacciatore, Raffaella Catalano e Gery Palazzotto

Abbiamo scelto di occuparci della vicenda di Giovanni Sucato con lo spirito di chi voleva guardare la Sicilia da un’angolazione inconsueta. Sono i piccoli fatti di cronaca che, a nostro parere, completano il quadro d’insieme di un grande fenomeno criminale come quello di Cosa nostra. Questa non è una storia di leggendarie latitanze e di superboss dalle strategie imperscrutabili. E’, per così dire, una storia dal basso. Non volevamo puntare i riflettori su protagonisti noti perché la storia, spesso, la scrivono anche i comprimari. E perché le situazioni minori sono paradigma di scenari più vasti: ne ripetono i meccanismi, ma offrono uno spunto di interesse in più, perché consentono di far emergere dal passato fenomeni e personaggi dimenticati, che comunque hanno segnato epoche, costumi, economie, vite. Inoltre, la vicenda Sucato rappresenta una parabola davvero singolare: quella di un personaggio atipico, un self made man alla siciliana che da solo si è fatto re e pedina.
Parlare di mafia attraverso il percorso del mago dei soldi significa abbracciare cronaca e sogno, psicosi collettiva e ipnosi mediatica. Significa attraversare tutti gli strati sociali dell’isola, aggiungendo la dimensione che manca allo schematismo con cui spesso si ricostruiscono le guerre tra clan. Significa estrapolare dalla manifestazione macroscopica il dramma privato.
Senza trascurare l’interesse narrativo che la vita e gli affari di Giovanni Sucato offrivano.
Coinvolgere, spremere e trascinare esistenze, in Sicilia, è in genere una prassi dell’organizzazione mafiosa. Raramente è accaduto il contrario, cioè che un singolo uomo – addirittura un ragazzo, in questo caso – abbia coinvolto e trascinato pezzi di Cosa nostra. Seppur pagando il solito, ineluttabile conto.