Ieri ho assistito a una telefonata tra un parlamentare della Repubblica italiana e un giornalista. Il deputato aveva una sola richiesta, urgente:
Mi retwitti, per favore?
Ieri ho assistito a una telefonata tra un parlamentare della Repubblica italiana e un giornalista. Il deputato aveva una sola richiesta, urgente:
Mi retwitti, per favore?
Il meccanismo è tanto semplice quanto perverso. Un politico legge il giornale, magari si incazza e scrive la sua su Twitter. Al giornale, se sono svegli (non nel senso di attenti, ma proprio se sono in stato di veglia) raccolgono la battuta e la pubblicano l’indomani innescando una nuova tornata di reazioni che attraverseranno il web per approdare con enorme ritardo alla carta stampata.
Il risultato è duplice. Da un lato il politico, le cui dichiarazioni non sono più filtrate da un addetto stampa, sarà sempre più esposto al rischio corbelleria, dall’altro il giornale pubblicherà notizie sempre più vecchie.
Il fenomeno non è nuovo, ma quasi tutti si sono messi d’impegno per ignorarlo. Contenti loro.
Col camper a Vergine Maria Sabbia e mare Tende abusive Mangiano Dormono E sporcano A Palermo quanta illegalità sotto il sole Domani su #GDS
— Giovanni Pepi (@GioPepi) Luglio 27, 2012
C’è un problema con le tende abusive che mangiano e dormono e sporcano…
Ci sono giornali che, come ha fatto il Giornale di Sicilia un paio di giorni fa, annunciano tardivamente una svolta moderna, telematica, supergiovane.
Il succo del discorso è questo: siccome c’è la crisi e non ci possiamo fare niente, siccome c’è internet e non ci possiamo fare niente, siccome siamo comunque bravi anche se perdiamo milioni di copie e non ci possiamo fare niente, noi che siamo moderni, telematici e supergiovani vi regaliamo un giornale sempre “più nuovo”.
E in cosa consiste la novità? Continua a leggere Ci sono giornali
Grazie a La contessa.
Più di duemila persone sotto l’albero Falcone a Palermo per condannare le bombe di Brindisi. Persone raccolte con un fischio su Twitter, grazie alle buone idee di un gruppo di giornalisti attenti e a un buon hashtag. E’ una svolta, l’ennesima, nel mondo dell’informazione sociale. I giornali e le tv cedono il passo – devono farlo – alla comunicazione diretta tra giornalisti (o comunque portatori di notizie) e lettori (o comunque propagatori di notizie). Una sorta di peer to peer delle idee dove ognuno è motore e serbatoio, attore e spettatore. Non è una novità, ma il suo dilagare rischia di esserlo.
Se fossi il direttore di una testata giornalistica mi prenderei una settimana di ferie e comincerei a studiare il fenomeno.
Su diPalermo è in corso un interessante esperimento di live twitting sulle elezioni di Palermo. Potete partecipare anche se non conoscete Twitter.
Su Twitter, ieri (short version).
@LeolucaOrlando1 Quando eri sindaco avevo 37 anni, oggi ne ho 49. Allora è tua la colpa!
— gery palazzotto (@gerypa) Aprile 24, 2012