Presente!

Dice il governatore di Sicilia Raffaele Lombardo che domani all’Ars farà i nomi dei politici “legati alla mafia e agli affari”. Cioè farà l’appello?

La terra dei cannoli

Pare che anche il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo abbia qualche noia con la giustizia.

Non è un refuso

Il sindaco di Palermo accusa il presidente della Regione di non fare gli interessi di Palermo. Come un tubo che accusa l’acqua di non essere impermeabile.

Da Live Sicilia.

Magistrati, poliziotti, cronisti

il boss domenico raccuglia

Su I love Sicilia di questo mese.

Posti da coprire nell’organico dei magistrati della Procura di Palermo: 16

Aspiranti a uno di questi posti in occasione dell’ultimo concorso: 0

Posti da coprire nell’organico della Procura di Messina: 5

Aspiranti: 0

Posti da coprire nell’organico della Procura di Caltanissetta: 4

Aspiranti: 0

Processi penali arretrati in Italia: 5.200.000

Prescrizioni all’anno: 200.000

Ore di straordinario effettuate in un mese dai poliziotti che hanno arrestato il boss Domenico Raccuglia: 100

Ore riconosciute: 55

Pagate: 36

Uomini di scorta a Salvatore Cuffaro quand’era governatore della Sicilia: 6

Uomini di scorta del governatore della Sicilia Raffaele Lombardo: 18

Migliaia di euro stanziati nel 2009 dalla Regione siciliana per l’Istituto superiore di giornalismo di Palermo: 608

Giornalisti sfornati finora dall’Istituto: 0

Fonti: Csm, Dossier Radicali Italiani, La Repubblica, Ansa, Giornale di Sicilia, Live Sicilia.

Lombardo e il piccione viaggiatore

lombardo blog

Anche Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia ha il suo blog. Lo inaugura scrivendo “io sono uno di quelli che privilegiano ancora la penna per esprimere il proprio pensiero in forma scritta”. E andandone fiero. Magari qualcuno potrebbe fargli notare che nell’anno di grazia 2009 (quasi 2010), da amministratore di una regione importante, non ci si può concedere il lusso di sottovalutare l’ignoranza dei concetti base delle nuove tecnologie. Dire “io privilegio la penna” (e lo dice uno che scrive anche a penna) mentre si inaugura un blog è come dire “io preferisco il piccione viaggiatore” davanti a un fattorino dell’Ups. Nel migliore dei casi, una frase fuori luogo.

P.S
Tra i pochi e selezionati link ci sono il blog di Gianfranco Micciché e quello di Fabio Granata che, pur essendo gestiti dalla stessa azienda informatica, non hanno ricambiato il favore (il link). Vedrete che rimedieranno oggi stesso…

La miopia della vecchia politica

politica miope

Trascinandosi da una crisi a una polemica, da una verifica a un rimpasto, da una spremuta di nulla a un dibattito sottovuoto, il governo della Regione siciliana, tenuto al guinzaglio da Raffaele Lombardo, è ormai un esempio disastrosamente efficace di politica fine a se stessa (cioè inutile, anzi irritante).
Tra bracci di ferro coi “lealisti” e reiterate dichiarazioni di intenti, la piccola casta di deputati e assessori regionali sta riuscendo in una sola impresa: guadagnare un pozzo di soldi senza fare assolutamente nulla.
Già da tempo la paralisi amministrativa della Regione è riuscita a mettere d’accordo industriali e sindacati, ricchi e poveri, don Camilli e Pepponi.
Immaginate un’azienda, magari quella in cui lavorate voi, che si blocca per anni a causa di una diatriba tra il capo e gli impiegati, o tra colleghi.
Impossibile, vero?
Invece alla Regione tutto può accadere, perché il senso di impunità di un certo potere è direttamente proporzionale alla pochezza degli uomini che lo incarnano.
E’ penoso assistere quotidianamente al pavoneggiarsi sui media dei politicucci che parlano il linguaggio vetusto dei “pastoni” parlamentari.
Del resto c’è tanto, troppo, di stantio in quell’ambiente: i personaggi (non tutti ovviamente), i modi di pensare, la furbizia banditesca, l’incoscienza, i privilegi immeritati. Se la storia si nutre di ciò che è antico e sputa ciò che è vecchio, abbiamo la certezza che di questa gente non resterà nulla nella Memoria (notare la maiuscola).
Ieri, a ora di pranzo, una esponente del Pdl, “lealista” ingioiellata, blaterava in tv di “interesse dei siciliani”.
Se anziché da un’asta portamicrofono ambulante, la signora in questione fosse stata intervistata da un giornalista appena mediocre, ci sarebbe stata la possibilità di spiegarle qual è l’interesse reale dei suoi concittadini: quello di sentirsi governati da gente che lavora.
Punto.
Non passa giorno senza che la guerra di potere consumi metri quadrati di comunicati, tacchi di portaborse e tasti di telefonini. Se fosse un film dei Monty Python, Palazzo d’Orleans sarebbe una barca che incrocia la rotta di Palazzo dei Normanni, con arrembaggi e cannoneggiamenti. Nella realtà la barca c’è, ma sta per affondare. Anche il cannoneggiamento c’è. Ma di minchiate (pardon!).

Cheese

Lombardo Buzzanca Giampilieri

C’è un interessante punto di vista sulle foto scattate al governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, sui luoghi del disastro di Giampilieri.

Grazie a Candeloro.

Come mia suocera?

di Abbattiamo i termosifoni

Una volta la badante di mia suocera, quando ancora la conosceva poco e niente, mi disse: “La signora è altruista e generosa. Pensi: tutte le volte che andiamo fuori a mangiare una pizza, un gelato, o quando le porto qualcosa di pronto da casa mia, pretende che sia io a mangiarne per prima. E dal suo piatto!”.
Mia suocera non è mai stata altruista, né generosa. Ma da anni e anni corre di fantasia, anzi sfreccia di paranoia. Il suo cedere il passo a chicchessia quando ha davanti a sé una pietanza o bevanda  è, in realtà, la sua più grande forma di egoismo: ha bisogno di un assaggiatore. Da tempo, infatti, delira di veleni letali, di pozioni magiche o, bene che vada, di benzodiazepine in dosi elefantiache. Che qualcuno, chissà perché, avrebbe in animo di propinarle per sbarazzarsi di lei. Gli altri – la sua badante, suo figlio, me e chiunque le capiti a tiro – sono la sua assicurazione sulla vita. Se escono indenni dall’assaggio, anche lei mangerà.
Oggi leggo questo articolo in cui trovo sorprendenti analogie tra mia suocera e Raffaele Lombardo.
Con una differenza: mia suocera ha una malattia mentale conclamata e certificata. E soprattutto non governa la Sicilia.

Non si è lamentato nessuno

Negli Stati Uniti sono bastati sei mesi per condannare il finanziere Bernard Madoff a 150 anni per la colossale truffa di Wall Street. Non si è lamentato nessuno, nemmeno l’imputato.
In Italia il premier si ostina a imporre ottimismo per legge, e contemporaneamente gli scappano cifre apocalittiche sul gettito fiscale. Non si è lamentato nessuno, nemmeno i contribuenti.
In Sicilia continuano gli incontri strategici tra Pdl e Mpa per decidere come dovranno essere spartite le poltrone degli assessori designati da don Raffaele Lombardo. Non si è lamentato nessuno, nemmeno l’usciere dell’Ars costretto allo straordinario.

Il buffone Strano

nino-strano-an1

Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ha scelto l’eccellenza per infoltire la sua giunta. Il nome che spicca è quello dell’ex senatore di An Nino Strano, celebre soltanto per un suo picco di volgarità.
Cari amici, parliamoci chiaro: quali sono i meriti di un simile personaggio? Perché io/noi dobbiamo sentirci rappresentati da un simile buffone (perché da buffone si è comportato in Parlamento, e senza scusarsi)?
Scommetto che nessun giornale chiederà a Lombardo il motivo di questa sua scelta inaccettabile.