Sorridi, sei su Franca’s camera!

Suocera

di Abbattiamo i termosifoni

Qualche giorno fa, a casa di mia suocera Franca è arrivata una badante rumena. Quasi del tutto senza denti, poverina.
Poco dopo, l’immarcescibile vecchietta ha commentato così: “E’ simpatica, allegra… e che bel sorriso!”.

Come mia suocera?

di Abbattiamo i termosifoni

Una volta la badante di mia suocera, quando ancora la conosceva poco e niente, mi disse: “La signora è altruista e generosa. Pensi: tutte le volte che andiamo fuori a mangiare una pizza, un gelato, o quando le porto qualcosa di pronto da casa mia, pretende che sia io a mangiarne per prima. E dal suo piatto!”.
Mia suocera non è mai stata altruista, né generosa. Ma da anni e anni corre di fantasia, anzi sfreccia di paranoia. Il suo cedere il passo a chicchessia quando ha davanti a sé una pietanza o bevanda  è, in realtà, la sua più grande forma di egoismo: ha bisogno di un assaggiatore. Da tempo, infatti, delira di veleni letali, di pozioni magiche o, bene che vada, di benzodiazepine in dosi elefantiache. Che qualcuno, chissà perché, avrebbe in animo di propinarle per sbarazzarsi di lei. Gli altri – la sua badante, suo figlio, me e chiunque le capiti a tiro – sono la sua assicurazione sulla vita. Se escono indenni dall’assaggio, anche lei mangerà.
Oggi leggo questo articolo in cui trovo sorprendenti analogie tra mia suocera e Raffaele Lombardo.
Con una differenza: mia suocera ha una malattia mentale conclamata e certificata. E soprattutto non governa la Sicilia.

Io amo

La foto, dal titolo "L'attesa", è di Cinzia Zerbini (da Flickr)
La foto, dal titolo "L'attesa", è di Cinzia Zerbini (da Flickr)

di Abbattiamo i termosifoni

– Il burro di arachidi e i sofficini (ma mi sforzo di mangiarli solo una volta ogni due o tre anni)
– La leggerezza di spirito
– L’ironia (quella di mio padre in primis)
– L’inverno
– Le scarpe (ma più che amore è quasi dipendenza)
– Molte mie cugine ed entrambi i miei fratelli
– I libri, quelli ben scritti
– Molta tv trash delle emittenti locali scalcinate (mi fa schiattare dal ridere)
– La generosità, mia e altrui
– La mia casa (compreso il marito che c’è dentro)
– I bambini (ma a piccoli gruppi, che altrimenti fanno troppo casino)
– Palermo (nonostante tutto)
– Scrivere mail (piacevole in privato e indispensabile per lavoro)
– L’arte culinaria e quella di addobbare la tavola
– Oscar Wilde
– I due falegnami sotto casa mia (mi divertono moltissimo)
– La grammatica, la sintassi e l’ortografia
– I dialetti e le inflessioni regionali
– Il Natale (perché di rado si riesce a vedere tanti parenti tutti insieme)
– Le isole
– Milioni di altre cose. Che superano di gran lunga quelle che mi danno fastidio.

Io odio

di Abbattiamo i termosifoni

Ci sono banalità quotidiane che mi danno un gran fastidio.
Ecco alcune cose che detesto:
– chi mi parla ad alta voce la mattina appena mi sveglio;
– la puzza di pesce crudo in cucina e sulle mani;
– Berlusconi che fa il figo e Maria De Filippi che fa la dura e pura;
– gli uomini e/o le donne che tradiscono ripetutamente e senza un vero perché (denunciando, così, grave insicurezza);
– chi non cura l’igiene neanche il minimo sindacale;
– stare nel traffico, perché mi fa infuriare come poco altro al mondo;
– chi mi costringe a parlare al telefono per ore;
– chi è ignorante e se ne bea;
– il caldo (sopra ogni cosa) nella versione umida e pure in quella secca.
E voi?