Come mia suocera?

di Abbattiamo i termosifoni

Una volta la badante di mia suocera, quando ancora la conosceva poco e niente, mi disse: “La signora è altruista e generosa. Pensi: tutte le volte che andiamo fuori a mangiare una pizza, un gelato, o quando le porto qualcosa di pronto da casa mia, pretende che sia io a mangiarne per prima. E dal suo piatto!”.
Mia suocera non è mai stata altruista, né generosa. Ma da anni e anni corre di fantasia, anzi sfreccia di paranoia. Il suo cedere il passo a chicchessia quando ha davanti a sé una pietanza o bevanda  è, in realtà, la sua più grande forma di egoismo: ha bisogno di un assaggiatore. Da tempo, infatti, delira di veleni letali, di pozioni magiche o, bene che vada, di benzodiazepine in dosi elefantiache. Che qualcuno, chissà perché, avrebbe in animo di propinarle per sbarazzarsi di lei. Gli altri – la sua badante, suo figlio, me e chiunque le capiti a tiro – sono la sua assicurazione sulla vita. Se escono indenni dall’assaggio, anche lei mangerà.
Oggi leggo questo articolo in cui trovo sorprendenti analogie tra mia suocera e Raffaele Lombardo.
Con una differenza: mia suocera ha una malattia mentale conclamata e certificata. E soprattutto non governa la Sicilia.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

2 commenti su “Come mia suocera?”

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