La memoria coatta

C’è un gran casino, forse per il caldo e forse anche per la noia d’agosto, sulla vicenda del parco di Parma intitolato a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello anziché a Falcone e Borsellino.
Spesso quando c’è di mezzo l’antimafia la vista si annebbia e la capacità di analisi si appiattisce: è più comodo spararla grossa e mancare il bersaglio che tenere il colpo in canna e mostrarsi prudenti.
La storia di Parma ha un retroscena non di poco conto. Il parco, anzi una porzione di parco, non è più intitolata ai due giudici dal 2007, da quando cioè vi fu l’unificazione con un’altra parte di verde. L’area si chiama Parco Eridania, e tutti in città la conoscono così.
A Falcone e Borsellino è stato deciso di intitolare due nuovi viali della stazione.
L’unico spazio per una discussione che abbia un minimo di collegamento con la realtà lo dà la scelta di Sandra e Raimondo come personaggi da ricordare, da celebrare con gli onori della toponomastica. C’è di meglio? Certo. C’è da scandalizzarsi? Non mi pare o chissà.
Falcone e Borsellino lasciamoli in pace, la memoria coatta ha sempre un che di ridicolo.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

5 commenti su “La memoria coatta”

  1. Il Comune, come si legge chiaramente qui, ha scelto di schivare il fuoco di inutili polemiche (anche perché già al centro di altre ben più giustificate accuse), rinviando ad altri la decisione. Ottima antimafia di rinvio.

  2. Resta però il fatto che dal 2007 quel parco aveva perso l’intitolazione.

  3. Lo so, l’avevo pure scritto.
    Quindi i casi sono due: o siamo davanti a un’antimafia letargica che ha dormito sullo “scandalo” per cinque anni oppure proviamo a leggere bene i resoconti delle ultime cronache e ammettiamo che lo “scandalo” non c’è. Senza per forza doverci sentire mafiosetti se non ci indigniamo per lo spostamento di una targa da una porzione di parco a una zona ben più importante della città.

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