Berlusconi dance, il video

Ecco il video della Berlusconi dance. Spero che vi piaccia.

Una sinistra poco elegante

roger-vivier-shoesde La contessa

“Se sei nato senz’ali,
non fare nulla
per impedire loro di crescere”
Coco Chanel

Ho riletto i commenti al post di ieri e ne ho tratto alcune indicazioni che, tradendo il patto di discrezione che mi lega alla vita ancor prima che a questa comunità di stimati commentatori, vi propongo in punta di piedi (immaginate lo sforzo calzando un tacco 12!).
Da un lato ci siamo noi, reduci di una sinistra acefala e démodé, un po’ piagnoni, un po’ idealisti.
Dall’altro ci sono loro, quelli del centrodestra governativo, pragmaticamente operativi e (anche eccessivamente) sorridenti.
Noi, al netto dei risultati, siamo vecchi e noiosi.
Loro, al netto dei favoritismi, sono fattivi e svegli.
Noi prendiamo di mira il loro capo, monsieur B, e perdiamo di vista le loro truppe.
Loro non si curano del nostro capo perché sono le nostre stesse truppe che l’hanno messo fuori gioco.
Credo che, fermo restando il diritto alla lamentela, dobbiamo finirla di flagellarci con fruste altrui. Servono insomma una svolta pragmatica di protesta e un po’ più d’eleganza (che non fa mai male).
Ad esempio, anziché continuare a criticare il monopolio berlusconiano sui media, perché non provare ad alimentare il sistema dell’informazione alternativa? Soltanto nella mia adorata città, Palermo, mi dicono che cinque blog ben scelti hanno un bacino di utenti simile a quello di un piccolo quotidiano.
Le ronde sono una vergogna tout court. Bene, proviamo a rendere disoccupati i cittadini che si sostituiranno alle forze dell’ordine in virtù di un brutto decreto. Come? Denunciando noi per primi ogni spunto di reato; non voltandoci dall’altra parte quando vediamo qualcuno che fa qualcosa di profondamente sbagliato.
E ancora. Impariamo a scegliere i prodotti che ci servono, con coscienza politica: dagli scaffali del supermercato (coi quali, lo ammetto, ho sporadica frequentazione) ai tasti del telecomando. Non si può criticare il prodotto delle televisioni di monsieur B se si guarda, magari di nascosto, il Grande Fratello.
Quest’Italia, nella pacchiana era di bandane che coprono capelli e non teste, deve riassoldare i cittadini dimissionari. Servono menti critiche, persone sveglie, voti contrari.
Voti, sì. Perché, non dimentichiamolo, sono le elezioni il vero campo di battaglia in cui si confrontano le opposte fazioni di uno stato democratico.
Sempre con classe, parbleu!

Due come loro

L’ultima del barzellettiere che ci ritroviamo come presidente del Consiglio è che “la nostra Costituzione è filosovietica e va cambiata”. Il premier condisce l’affermazione col ricordo quasi commovente della fierezza con la quale ha giurato sulla Costituzione stessa. Insomma della nostra Carta, lui vuol fare carta igienica. Se ce lo diceva prima, risparmiavamo sulla cerimonia e lo facevamo giurare al cesso.

Il Papa riabilita gli imbecilli lefevbriani che negano l’olocausto e si fa cazziare dalla Merkel, che è il Cancelliere tedesco mica un qualunque rabbino di Tel Aviv, sulla tiepidezza del Vaticano contro il negazionismo. Resta ferma la santa opposizione di Benedetto XVI contro i veri nemici dell’umanità, i seminatori del male, gli apostoli di satana: i divorziati.

Vittima di un insano ottimismo, ho la sensazione che non viviamo un momento disastroso: siamo semplicemente nelle mani sbagliate.

P.S.
Se ieri avete perso la puntata del programma di Lucia Annunziata
In mezz’ora cliccate qui. L’ospite è il teologo Hans Kung che qualcosa di Ratzinger sa…

Sul corpo di Eluana Englaro

Il Consiglio del ministri vara un decreto che ordina di proseguire con l’alimentazione per Eluana Englaro. Il presidente della Repubblica si rifiuta di firmarlo perché si tratta di un provvedimento palesemente anticostituzionale. Berlusconi tira dritto: “Allora cambio la costituzione”.
Bastano queste poche righe per far deragliare la coscienza di molti dalla riflessione su un caso così difficile come quello di Eluana. Perché invece di interrogarci sulla morte come guarigione dalla vita, sul peso di certe scelte, sull’ingiustizie che la biologia ci impone, sul Dio che vede e chissà quando provvede, su quanto contino le incrostazioni della pubblica morale quando il dramma è più che privato, ci si riduce a leggere i resoconti politici della vigliaccata ruffiana del nostro governo. Il pugno di ferro mostrato dal Cavaliere è infatti un semplice atto di prepotenza politica che non ha appiglio in nessuna sentenza e in nessun sondaggio: non stupisce lo spregio delle corti di giustizia (qui si tratta della Cassazione), mentre potrebbe sbalordire quello della “pubblica opinione”. E’ qui che però entra in gioco il fattore C. La Chiesa che, come scriveva ieri Ezio Mauro, “con quel corpo totemico vuole ribadire non solo i suoi valori eterni, ma anche il suo controllo della vita e della morte”. Berlusconi si mostra così garante di un patto col Vaticano che mira a imporre un’idea cattolica della legge, dove gli atti del potere devono passare al vaglio della religione. E dove la libertà, alla fine, rischia di coincidere con la disintegrazione dell’anima.

Cose che non capisco

Ci sono alcune cose che non capisco, dopo aver spulciato tra le notizie del giorno (cioè quelle di ieri che erano quelle di oggi fino a qualche ora fa…).
Ci si sbraccia al Nord, e soprattutto nelle lande leghiste, per mantenere lo status di hub all’aeroporto di Malpensa dopo i casini dell’Alitalia. Secondo la mia esperienza, Malpensa è una specie di scalo fantasma, scomodo e semideserto. Al confronto, Trapani-Birgi è lo Space Center di Houston.
Adriano Sofri scrive un nuovo libro di memorie, che nulla ha a che fare con Marguerite Yourcenar. Racconta la sua versione sulla morte dell’anarchico Pinelli e, con compulsiva creatività, torna sull’omicidio Calabresi (per il quale è stato condannato con sentenza passata in giudicato). Sull’assassinio del commissario di polizia il succo del ragionamento è: “Sono innocente, ma corresponsabile”. Come dire: sono vegetariano, ma adoro la fiorentina al sangue. Oppure: sono cattolico e per questo adoro bestemmiare. Oppure: sono del Pd, ma godo se mi votano gli amici di Berlusconi… oops, mi ero dimenticato del signor Villari.
Gli Stati Uniti chiedono un aumento delle ore di tregua sulla Striscia di Gaza. Bisogna dare più tempo alle unità di soccorso che raccolgono morti e feriti dopo il giusto martellamento del santo fuoco israeliano. Insomma, è cosa buona e giusta bombardare le scuole palestinesi a patto che i cadaveri dei ragazzini non si impolverino troppo.

Obiettivo presidenzialismo

Silvio Berlusconi è pronto per fare dell’Italia una repubblica presidenziale, cioè per introdurre una forma di governo in cui il potere esecutivo spetta al Presidente, che è sia capo dello Stato che capo del governo.
Il premier tiene molto a questa riforma per un motivo squisitamente personale: chi meglio di lui potrebbe incarnare il mito di PRESIDENTE tutto maiuscolo? Dal momento che è molto probabile che questa rivoluzione avvenga in brevissimo tempo – dipende dal vino e dalla scollatura delle cameriere della cena di Natale –  proviamo a immaginare lo scenario.
Verrà istituito un “premio di minoranza”. Ogni tot di parlamentari persi (per sconfitte elettorali, incidenti, incarcerazioni) la minoranza pagherà pegno, regalando alla maggioranza una pedina, secondo la famosa regola Villari. Il premio avrà così un duplice vantaggio: da un lato favorirà democraticamente l’ eutanasia delle opposizioni, dall’altro fortificherà il diritto di governo del partito presidenzialmente regnante.
Il cantante Mariano Apicella sarà l’unico partecipante al nuovo Festival di Sanremo con conseguente risparmio sulle spese. Il cd della manifestazione, che non si intitolerà più TuttoSanremo, ma TuttoApicella e nun me scassà a uallara, sarà distribuito nelle scuole dove verranno studiate rime alternative alle parole “core” e “ammore”.
Le procure e i tribunali verranno riconvertiti in centrali atomiche che forniranno energia utilizzando il principio scientifico della “scissione delle prove”: verranno bruciati tutti i faldoni riguardanti i vecchi procedimenti contro il Presidente e i suoi amici, e l’energia prodotta servirà a illuminare tutte le città italiane per almeno due secoli.
Fedele Confalonieri diverrà ministro sempiterno di Cultura, Spettacolo, Pubblica Istruzione e Consigli per gli acquisti: al momento dell’investitura accetterà l’abolizione del suo cognome perché superfluo.
Marcello Dell’Utri sarà chiamato a ridisegnare un modello di federalismo che recuperi il Regno delle due Sicilie: gli amministratori locali godranno dell’appellativo di don e di una adeguata fornitura di lupare.

Una nuova casa piena di tette e culi


di Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano

Chi sa di internet e dei suoi meccanismi ci informa che un trasloco virtuale implica un iniziale spaesamento da parte dei visitatori. Inevitabilmente si perdono contatti. E’ una questione di abitudine e ci vuole un po’ di tempo per riposizionarsi in Google e in altre classifiche. Allora abbiamo pensato di fare un regalo al padrone della nuova casa: non potendo donare soprammobili, piante o quadri, abbiamo deciso di dare fondo a tutta la paccottiglia di vocaboli che sul web garantisce un picco di accessi e una rinnovata visibilità. E’ un regalo al quale tutti si possono unire con una loro quota di partecipazione in termini di parole. Contribuire è semplice: basta inserire nei commenti una lista anche breve di vocaboli che ci sembrano tra i più cliccati in internet. E’ chiaro che finezza, ricercatezza e buon gusto andranno a farsi benedire. Ma solo per questa volta.
Noi cominciamo così:
Serie 1 – iPod, iPod nano, nano superdotato, Berlusconi, Belen, Rossano, gay, cazzo, culo, tette.
Serie 2 – Cellulare, Mac, playstation, playboy, powerbook, suonerie, Simona Ventura, gemelle De Vivo, Palazzo Grazioli, Isola dei Famosi, bidello Carlo, Vladimir Luxuria, lussuria, scambio di coppie, Bill Clinton, Hillary Clinton, Ilary Blasi, Barack Obama.
Serie 3 – Cani, gatti, hard core, XXX, fetish, monnezza, Napoli, Gomorra, Saviano, Oscar, Oscar Luigi Scalfaro, viagra, vip.