Quelli che corrono

Mi segnalano questo bel video dedicato alla maratona di Palermo del 20 novembre scorso. E’ un po’ lungo, ma è assai probabile che se vi cercate, vi trovate (io e mia moglie siamo almeno in quattro scatti).
Le immagini sono dei soci palermitani dell’UIF (Unione Italiana Fotoamatori): Giuseppe Ajello, Maurizio Anselmo, Elio Avellone, Angelo Bonanno, Paolo Carollo, Lino Castronovo, Salvatore Clemente, Mariarosa D’Alessandro, Rosellina Garbo, Riccardo Gueci, Nicola Gullifa, Domenico Pecoraro, Mario Sapienza, Vincenzo Smriglio e Pino Sunseri.

Bastava un fotogramma

Nelle ultime ore giornali e televisioni continuano a fornire immagini sempre più dettagliate e violente degli ultimi secondi di vita di Gheddafi. E’ una corsa al fotogramma più sanguinante, alla smorfia più terrificante: il volto semiparalizzato del dittatore, la camicia che gli scopre il ventre, il ribelle sdentato che recita come un mantra il ringraziamento al suo dio, l’ammasso di colori sfocati con una predominanza di rosso, i colpi di mitra, le voci selvagge che gridano vittoria in una lingua a noi sconosciuta che ci fa confondere la gioia col dolore. Continua a leggere Bastava un fotogramma

Pomplamoose

Il finto fai-da-te dei Pomplamoose è sempre molto gradevole.

Gravità

Gravité from Renaud Hallée on Vimeo.

Da ascoltare preferibilmente con una cuffia.

Voglio un mondo colorato

Let’s colour è un progetto mondiale per trasformare gli spazi grigi, abbandonati e tristi in luoghi colorati. Questo video di Adam Berg, lo stesso autore di questa cosa qua, girato in quattro settimane tra Brasile, Francia, Gran Bretagna e India non è frutto di fotomontaggio e non vede coinvolti attori professionisti, ma semplici volontari armati di vernice e pennello.

Questo video mi ha riportato indietro all’8 settembre 1988 quando, in occasione della tappa italiana del tour Human rights now!, visitai a Torino una mostra di Mordillo. L’opera che mi colpì maggiormente – sono un appassionato di Mordillo – raffigurava una città tutta grigia con una sola casetta colorata. E, piccoli piccoli, due gendarmi che arrestavano il padrone della casetta ancora col pennello in mano.

Mille grazie

Visto su Don Zauker.

Killer, trans e video

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Un video incastra il governatore del Lazio Piero Marrazzo. Un video mostra un omicidio di camorra a Napoli (l’assassino è stato catturato ieri). E, nelle nostre lande, un video accusa il professor Elio Rossitto, dell’università di Catania, di aver tentato di sedurre una studentessa con la promessa di un trenta e lode.
Un video è insomma non già prova dei fatti ma essenza della notizia.
Di Marrazzo infatti sapevano tutti da mesi: i passanti di via Gradoli, i trans della Capitale, il presidente del Consiglio. L’omicidio di Napoli risale all’11 maggio 2009, cinque mesi prima della diffusione del filmato. Agli atti vergognosi di Rossitto mancava soltanto la cornice di un varietà televisivo, dal momento che all’università di Catania non si parlava d’altro da qualche mese.
Il sistema dell’informazione moderna si basa su questo strano cortocircuito logico, ancor prima che deontologico: il video funziona da rianimatore di una notizia vecchia o, peggio, di giornalisti che non vogliono (o non sanno) più inseguire i fatti noti. Ripeto: noti.

Cammarata reloaded

Ricordate il video promozionale in cui il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, spiegava che la città è ben amministrata e che il disastro finanziario era riconducibile a una mera convergenza internazionale? Bene, sulla base di quel filmato realizzato con fondi pubblici, un gruppo di guastatori che si fa chiamare “I beati cavoli” ha deciso di fare quello che tutti gli organi di informazione non hanno fatto: analizzare, ricercare, verificare, raccontare.
Ne è venuta fuori una versione dei fatti riveduta e corretta (nonché gratis).  E chissà, forse anche più veritiera.

You Wanted

Su YouTube il filmato dei ladri che ieri hanno scassinato la casa di un imprenditore nel Bresciano.