Cammarata reloaded

Ricordate il video promozionale in cui il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, spiegava che la città è ben amministrata e che il disastro finanziario era riconducibile a una mera convergenza internazionale? Bene, sulla base di quel filmato realizzato con fondi pubblici, un gruppo di guastatori che si fa chiamare “I beati cavoli” ha deciso di fare quello che tutti gli organi di informazione non hanno fatto: analizzare, ricercare, verificare, raccontare.
Ne è venuta fuori una versione dei fatti riveduta e corretta (nonché gratis).  E chissà, forse anche più veritiera.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

27 commenti su “Cammarata reloaded”

  1. Il mio lenzuolo è ancora lì, campeggia fiero sul mio balcone. Resiste alle intemperie e all’indifferenza di una città che non reagisce.
    Cammarata vattene!

    E complimenti ai Beati Cavoli. Bravi!

  2. Molto interessante.
    MI associo alla contessa. Il mio lenzuolo è ancora esposto nonostante le intemperie e nonostante, col vento, spesso mi oscuri il segnale Sky, coprendo la parabolica.
    Invece mi sconcerta la mancata partecipazione dei molti lamentatori, quelli che intervengono qui e tutti gli altri.
    Cammarata vattene!

  3. Riprendo da LiveSicilia:
    “Il gup, Ettorina Contino, ha condannato quattro dei sei imputati accusati dei brogli nelle elezioni comunali di Palermo del 2007. Avrebbero falsificato le preferenze su diverse schede elettorali per favorire alcuni candidati alle amministrative. Il gup ha accolto le richieste del pm Maria Forti e ha condannato a 4 anni e sei mesi Gaspare Corso, candidato al Consiglio comunale con la lista di centrodestra ”Azzurri per Palermo”; a 4 anni e 20 giorni Vito Potenzano, candidato a un Consiglio circoscrizionale; a 3 anni e 2 mesi Giovanni Maria Profeta e a 3 anni e 20 giorni Gaetano Giorgianni, presidenti di seggio.”
    Che possa essere questa una parte della spiegazione del fatto che a Palermo si sia potuto rieleggere un politico (opps, scusate il lapsus…) come Cammarata?
    Al prossimo Giudice l’ardua sentenza….

  4. Bene Paolo. Ora però riprendiamo anche questo video e facciamolo girare. Almeno per premiare il lavoro di questi santi beati cavoli.

  5. Si nascondono sotto mentite spoglie: il loro vero nome è Beati cavoli amari.

  6. Complimenti per l’iniziativa dei Beati Cavoli!
    Il mio lenzuolo rimane lì, è Cammarata che ancora non se ne va.

  7. Pare che ci sia una svolta. Hanno trovato (forse con la collaborazione di Roberto Giacobbo e fors’anche di Mario Tozzi) un filmato che dà ragione a Cammarata. Ingrandendo un’immagine dell’ormai celebre visione dei sacchi di immondizia che navigano per Palermo, si è scoperto che una delle buste proveniva da un supermercato di New Orleans. Ormai è pacifico: è colpa degli americani. E di qualche jazzista nero comunista. Quello che loro espellono, arriva a Palermo.

  8. Sono d’accordo con Raffaella.
    L’indolenza manifestata da molti commentatori di questo e altri blog, è pari all’indignazione ostentata, a volte urlata, verso quel tale Cammarata Diego.

    Invece di maledire il buio è meglio accendere una candela.
    Lao Tzu

  9. Perchè criticare sempre (piò o meno velatamente) chi si comporta diversamente da quanto ci aspettiamo? Non può essere che quegli “indolenti” stiamo facendo altre azioni di disturbo (perchè solo di questo si tratta)? La candela accesa deve per forza configurarsi in un lenzuolo esposto?

  10. Va bene anche altro. Purchè sia una visibile forma di protesta. Purchè si faccia qualcosa, insomma.
    Io non vedo granchè in giro, ma sento e leggo continue lamentele su quanto faccia schifo questa città e chi la amministra.

  11. Il video è molto bello. Chi sono i Beati cavoli? Gery, fammi sapere in separata sede!

  12. @paolo beccari: va bene qualsiasi forma di protesta, non per forza i lenzuoli. Io comunque penso alla soddisfazione di immaginare Cammarata che circola per una città tappezzata di messaggi che lo esortano a lasciare la poltrona. In ogni caso, ben vengano altre esternazioni, di qualunque tipo (purché non violento). Però sono stanca di chi si lamenta e basta. E magari lo ha anche votato.

  13. Il montaggio dei Beati Cavoli è grandioso, per essere perfetto secondo me ci sarebbe voluta la caricatura del nostro sindaco disegnata da Gianni Allegra con racchetta da tennis, pallina e cocktail, sarebe stata la ciliegina sulla torta!

  14. Oberata di lavoro da tre mesi e con tempo limitatissimo se non per guardare le mail degli amici che mi danno quasi sempre per dispersa…e mi rendo conto di quanto mi sia mancato…
    Soprattutto perchè, aprendolo, mi sono imbattuta nei Beati Cavoli ai quali mi permetto di aggiungere la parola “amari”, se mi è concesso.
    Metterei il video su uno schermo gigante e lo proietterei ad oltranza a piazza Castenuovo, non per farsi quattro risate, ma per ricordarci tutti come questo tipo di razza inedita (leggi inqualificabile) sia divenuto sindaco per la seconda volta! E sotto ci scriverei una frase rubata all’amico Arbore: MEDITATE GENTE, MEDITATE…
    Un bravi a tutti quelli che ho letto!

  15. Ops, ho saltato una parola nel precedente post;
    volevo dire: e mi rendo conto di quanto questo blog mi sia mancato…

    Errata corrige!

  16. Però non posso fare a meno di ricordare che questo non-sindaco è stato eletto, e per ben due volte, dai palermitani. Quegli stessi palermitani che oggi si lamentano al bar ma si guardano bene dallo stendere lenzuoli e soprattutto di spostare il loro voto.

  17. Caro Gery, desidero suggerire una piccola iniziativa … meritocratica che potrebbe forse essere sostenuta dalle colonne del tuo blog: chiedere che le riserve di tribuna autorità dello stadio Barbera in dotazione a consiglieri comunali, deputati, assessori, sottogovernanti etc. (cioè i nostri “rappresentanti” o giù di lì) vengano devoluti ai dipendenti pubblici più meritevoli, a quelli con il minor numero di assenze dal lavoro, a chi fa volontariato, agli autisti dell’AMAT che vengono picchiati perchè chiedono “pervicacemente” il biglietto ai passeggeri, a quelli così, insomma.
    Individuarli non è poi così difficile.
    Se la campagna sortisse qualche effetto sarebbe un piccolo ma significativo segnale di una inversione di rotta nella quale possiamo sperare solo sradicando piccoli e grandi privilegi di questa casta indegna.
    In fondo, anche un nulla di fatto, un chiaro rifiuto dei nostri eletti avrebbe una sua buona valenza emblematica. O no ?

  18. Qualcosa da aggiungere: anche se mi dispiace ricordarlo, fra gli ospiti abituali della Tribuna autorità figurano – oltre ai menzionati politici e loro accoliti – alti esponenti della magistratura (anche inquirente), della Guardia di Finanza, di Carabinieri e Polizia ed in genere soggetti deputati ad esercitare funzioni di controllo, di giudizio o di repressione in ambito giudiziario, amministrativo e di pubblica sicurezza.
    Il “gradito omaggio” vale in soldoni (per una sola stagione) qualcosa di più di €.5.000,00. Si tratta inoltre di essenziale status symbol da appuntare all’occhiello degli appartenenti a questa assai composita classe dominante.
    Si potrebbe cominciare dal chiedere loro (e/o ai capi dei loro uffici) pubblicamente conto dell’opportunità di accettare il petit cadeau.

    O esiste anche un problema di “opportunità giornalistica” ?

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