Uno o lavora o guarda la tv

Saranno quelli ai quali il suo capo ha trovato un lavoro.

Minzonews

C’è qualche novità sul direttore del Tg1, Augusto Minzolini.

Stampa e mistificazione

Si diffonde su internet il tam tam dell’appello all’Ordine dei giornalisti per il modo in cui il Tg1 ha trattato la sentenza Mills, spacciando per assoluzione una prescrizione.
La protesta è fondata e la testata in questione è recidiva a causa della “fantasia” del suo direttore, Augusto Minzolini.
Il rischio però è che per colpire un generale ci si dimentichi del volume di fuoco dell’intera armata.
Gran parte dei programmi del servizio pubblico raccontano frottole o, peggio, spacciano fumo per arrosto con la complicità dei partiti di governo. Non a caso qualche giorno fa il massimo dell’attività di controllo sulla qualità dei programmi della tv nazionale ha prodotto un provvedimento di sospensione di un tale che aveva parlato della commestibilità dei gatti.
Insomma, si è presa una cazzata e la si è travestita da atto sovversivo a mezzo tv: la conseguente azione censoria, a garanzia delle masse, è stato pubblicizzata come segno di una vigilanza attiva.
La mistificazione ha sempre trovato terreno fertile nel mondo dell’informazione. Ricordo il titolo di apertura di un noto giornale siciliano all’indomani dell’omicidio di Salvo Lima: “Lima, delitto politico”.
Si dice che Falcone si arrabbiò moltissimo leggendo quelle pagine.
Ma Falcone non era Saviano. E Berlusconi non era ancora diventato l’enzima che coagula tutti i mali.
Nessuno raccolse firme, né si rivolse all’Ordine dei giornalisti. Eppure lì c’erano un morto per terra e le pistole dei killer mafiosi ancora fumanti.
C’è una prescrizione per la vergogna?

Ad aggressione avvenuta

Ad aggressione avvenuta, alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine si sono avvicinati alla giornalista fornendole le indicazioni per il più vicino commissariato di polizia dove sporgere denuncia.

Ieri quell’imbecille di Gabriele Paolini, nel corso di una delle sue violente incursioni televisive, ha fatto cadere una giornalista. Tutt’intorno, poliziotti e carabinieri schierati per il ritorno sulle scene del premier Silvio Berlusconi.
Per il finale vedi sopra (da Corriere.it).

Due pesi, due misure

Il Tg1 delle 13,30 ha appena aperto con la notizia del boss Filippo Graviano che dice di non conoscere il senatore Marcello Dell’Utri (smentendo così quel che aveva detto il “pentito” Spatuzza). Una settimana fa la notizia delle accuse di Spatuzza era stata relegata a quarto titolo del Tg1.
Evidentemente al direttore Augusto Minzolini, Graviano piace più di Spatuzza. Questione di gusti. O di pesi.

AGGIORNAMENTO. Ovviamente in serata Minzolini si è espresso in un editoriale.

Per grazia ricevuta

L’altra sera il Tg1 ha mandato in onda un editoriale in cui il direttore Augusto Minzolini attaccava il magistrato Antonio Ingroia e auspicava il ritorno dell’immunità parlamentare. Il che è già una scelta di campo abbastanza grottesca: screditare un pm antimafia e chiedere l’impunità per i potenti (scusate il termine qualunquista) è come pretendere di passare il controllo del metal detector con mitra in tasca, una coglionata insomma.
Facciamo finta di non sapere che il lavoro (rischioso) di Ingroia lambisce gli interessi di personaggi come Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. E facciamo finta di non aver visto neanche uno dei tg addomesticati da Minzolini. Secondo voi, una persona di media intelligenza e onestà a chi darebbe conto? A un magistrato che cerca faticosamente di venire a capo di difficili indagini che potrebbero coinvolgere personaggi dello Stato, o a un giornalista che cerca faticosamente di proteggere dal giudizio pubblico quegli stessi personaggi dello Stato che lo hanno messo sulla poltrona di direttore del Tg1?

Il cane di Minzolini

Il Tg1 delle 20 ha dato notizia delle indagini sui presunti stupratori di Ascoli con un insolito vigore giustizialista. Se solo un millesimo del piglio indagatorio fosse stato rivolto alle cronache che riguardano il nostro presidente del Consiglio (per altro tipo di vicende, è vero, ma per altro livello di coinvolgimento nazionale, è vero) probabilmente non starei qui a consumarmi i polpastrelli.
Il garantismo minzoliniano è evidentemente come il famoso cane che morde il più povero.

Sono io il colpevole (quello a sinistra)

Minzolini e Berlusconi

Per Augusto Minzolini, direttore pubblico del principale telegiornale pubblico della tv pubblica della Repubblica Italiana, la libertà di stampa non è messa in pericolo da Berlusconi.
Mai ammissione di colpa fu così esplicita.

Tg d’assalto

Poche parole

di Raffaella Catalano

Forse leccare non paga.

I nani dell’informazione

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In tempi di “minziate” (cioè di stupidaggini dette e/o fatte da Augusto Minzolini) è utile ricordare la storiella di un’altra colonna (si fa per dire) del Tg1.
Nel 2002 il giornalista Francesco Giorgino si rifiutò di ricevere un premio, l’Oscar degli Angeli, a Monte Sant’Angelo, in Puglia, perché a consegnarglielo sul palco doveva essere Vladimir Luxuria.
L’anchorman fu premiato lo stesso con tutti gli onori. E Luxuria relegato nel parterre.

Grazie a Raffaella Catalano.
L’immagine è tratta dal blog di Salvo Toscano.