Tutti sanno che sul web, e non solo, il sesso attira lettori. Per questo molti giornali online scelgono di pubblicare, accanto alle notizie ordinarie, immagini di modelle e di attrici svestite o in atteggiamenti osé. Nessun problema, basta essere consapevoli che si sta proponendo un arrosto con una buona quota di fumo. Però ci vuole maestria persino nell’imbastire una fotogallery furbetta, poiché è facile deragliare dai binari del buon gusto e impantanarsi nel pecoreccio.
E’ quel che accade qui, di tanto in tanto, dove credono che siccome il pelo tira, qualunque pelo può diventare tirante. Non funziona esattamente così.
C’è differenza tra una modella, o aspirante tale, che si esibisce in scatti studiati e una ragazza che si fa fotografare goffamente ammiccante in un angolo del tinello. La prima dimostra di saper dove vuole andare, la seconda si illude di esserci già arrivata quando, poveretta, non è neanche partita. Per fortuna esiste una strana forma di giustizia sociale: il senso del ridicolo travolge generalmente chi pubblica e non chi si mostra.
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Si deve pur campare
Grazie a Verbena.