Questioni tecniche (e criminali)

Questioni tecniche, me le ha riconsegnate

Così il senatore del Pdl Nitto Palma ha giustificato il fatto che il deputato inopinatamente a piede libero Nicola Cosentino, arrabbiato per il no del Pdl alla sua candidatura, si è preso le liste della Campania e se l’è portate via.
Questioni tecniche.
Nel fumoso mondo del politichese, ieri si è registrato un record di falsità. Rivestire di velluto un mucchio di fango e spacciarlo per una palla da bowling ultra-silenziosa è un’operazione tecnicamente plausibile, basta crederci.
Nel partito in cui il possibile è indecente e l’impossibile è inesorabilmente possibile, ci mancava solo il ricatto a viso aperto e lo scippo della borsa.
E’ sbagliato ipotizzare, dentro e intorno al Pdl, chissà quali patti scellerati, deviazioni morali, alti livelli di criminalità organizzata.  E’ solo delinquenza comune.

Ingroizzazioni

Non è ancora chiaro se Alfonso Papa provi a traformarsi in Antonio Ingroia per aggirare i guai giudiziari o il veto alla sua candidatura. In ogni caso il suo travestimento è degno del migliore Stanislao Moulinsky.

Grazie a Lorenzo Matassa.

Tutto Grasso che cola

Conseguenze della discesa in campo nelle file del Pd del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso.

Silvio Berlusconi propone un tecnico alla guida della procura nazionale antimafia, Marcello Dell’Utri.

Antonio Ingroia tira fuori le intercettazioni telefoniche in cui Grasso al telefono con mago Zurlì manifestava sospetto apprezzamento per “Quarantaquattro gatti” ai danni de “Il torero Camomillo”.

Pierluigi Bersani sente la vittoria in tasca, ma scopre con terrore che era una busta che gli aveva lasciato Filippo Penati.

Pier Ferdinando Casini si dichiara disponibile.

Totò Riina presenta domanda di aspettativa.

Mario Monti dichiara che l’unico grasso che conosce è quello alimentare e che a lui comunque non interessa in quanto segue una dieta rigorosissima, quella euromediterranea.

Antonio Di Pietro invita Grasso a cena a casa sua, ma l’incontro salta perché il neocandidato si perde tra 50 indirizzi diversi.

Pannella inizia uno sciopero della fame contro il cenone di capodanno.

Pier Ferdinando Casini ribadisce di essere disponibile.

Rosario Crocetta esprime apprezzamento e per augurare fortuna a Grasso celebra il rito sacrificale con l’ultimo addetto stampa a disposizione, sgozzandolo e bevendone il sangue.

Se fossimo in guerra

Art. 265 – codice penale
– Disfattismo politico –
Chiunque, in tempo di guerra, diffonde o comunica voci o notizie false, esagerate o tendenziose, che possano destare pubblico allarme o deprimere lo spirito pubblico o altrimenti menomare la resistenza della nazione di fronte al nemico, o svolge comunque un’attività tale da recare nocumento agli interessi nazionali, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni.

Ci sarebbe da imbastire un bel processo se fossimo in guerra. Ma forse lo siamo già e non ce ne rendiamo conto.

 

La candida Mara

Il problema

Il problema non è che Berlusconi torni a proporsi come guida del Paese, che prometta l’abolizione dell’Imu, che si impegni a risolvere i problemi di un’economia a lui sconosciuta, che cerchi di far dimenticare i suoi eterni conflitti di interessi, che si giochi l’immunità, che usi il denaro come motore per una campagna elettorale in una nazione che di denaro non ne vede più da un pezzo. Il problema è che ancora c’è qualche idiota che gli va appresso, e pure gratis. E diciamolo, va!

Presunto candidato

Berlusconi che aveva detto di non volersi più candidare annuncia di volersi candidare ma Libero che vorrebbe che lui si candidasse scrive invece che non si candiderà nonostante lui smentisca assicurando che si candiderà salvo smentite dell’ultima ora.