Un altro mondo

Non credo agli extraterrestri, però credo di vivere in una realtà che è popolata da alieni. E’ il mondo del centrodestra, un mondo che purtroppo confina col mio. Lì, il capo della Protezione civile è nei guai per aver scambiato – secondo l’accusa – scopate con favori. La sostanza e l’ambito del reato sono odiosi ancor più che nella corruzione classica con la mazzetta o col conto cifrato in Svizzera. I soldi incarnano la debolezza di molti, il sesso pagato coi soldi degli altri incarna la debolezza di chi si sente forte, intoccabile in un gioco abietto, tribale, diciamo anche crudele.
Nel mondo del centrodestra tutto questo non incontra mai una censura. Secondo la versione ufficiale, che si discosta dalla realtà come velina impone, si tratta di errore giudiziario, di congiura, di campagna d’odio, di manovra politica, di sgambetto, spintone, fallo.
Fallo sì, e non subìto ma sguainato. Altro che presunzione di innocenza: per il premier quando si finisce sotto le grinfie dei magistrati – e per questioni di sesso, per giunta – ci vuole la presunzione e basta: il capo della Protezione civile è un eroe e basta!
Rapido cambio di scena.
Dall’Abruzzo, dalla Maddalena e altri scenari di appalti più o meno urgenti ci spostiamo a Palermo.
L’Amia, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, è in coma: il tribunale fallimentare ha dichiarato lo stato di insolvenza. Il sindaco Diego Cammarata, che di quell’azienda ha protetto (anche con qualche bugia) i personaggi più discussi, anziché ammettere in extremis una certa sottovalutazione del problema e un po’ di leggerezza nello scegliere gli uomini/amici da piazzare nei ruoli chiave, s’inventa una piroetta da circo sul ghiaccio: “Io ho vinto la mia sfida”, dichiara dopo il responso dei giudici.
Come? Quale sfida?
“In questi mesi abbiamo operato con tenacia e caparbietà per mettere ordine nei conti e nei servizi dell’Amia e ci siamo riusciti”, scrivono i suoi addetti stampa.
Insomma, Cammarata canta vittoria dopo una sconfitta, come un gallo insonne che spara il suo chicchirichì nel cuore della notte.
Solo che il gallo sa di essere un pollo tra i polli, Cammarata è convinto che i polli siano solo gli altri.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

5 commenti su “Un altro mondo”

  1. Sono le indiscutibili ragioni del partito dell’amore contro quelle dell’odio. Gli eroi del partito dell’amore, in quanto amanti dell’amore per antonomasia, vanno a p***ttane. I magistrati in genere no, o almeno non con i soldi con cui gli italiani, amorevolmente, sostengono le ragioni degli eroi del partito dell’amore. Indi-per-cui, i magistrati sono il partito dell’odio. Ma ve l’immaginate un’Italia di magistrati (cupi, grigi, asessuati, mai un sorriso)? No, meglio quegli altri. Viva l’amore! E anche Cammarata, come si fa a non amarlo? Con quel sorriso, con quella faccia da (uomo) cool… Hai ragione, Gery. Confiniamo con il pianeta Marte. Ma un bombardamento di asteroidi mai?

  2. P.S. io sono un individuo triste. Quando ho avuto mal di schiena mi sono affidato a un tizio di un metro e ottanta, novanta chili di peso e con due mani che sembravano chiavi inglesi. Pensate che ho sbagliato? Faccio parte del partito dell’odio? Più che le chiavi inglesi dovevo cercare una inglese che ch***ava? Pardon per la volgarità, ma mi pare che l’argomento lo permetta. E a questo punto, quando sceglierò miss Samantha per farmi sciogliere la cervicale, voglio che sia il ministero della sanità a pagare.

  3. Caro Cacciatorino,
    se la sua è un’emergenza nazionale perchè no.
    Altrimenti possiamo pagarla con i fondi FAS, che come dice Castelli sono del Sud e chi se ne f@tte come li scialacquiamo.

  4. “In questi mesi abbiamo operato con tenacia e caparbietà per mettere ordine nei conti e nei servizi dell’Amia e ci siamo riusciti”, scrivono i suoi addetti stampa.

    Caro Gery, a proposito di quanto hai scritto su Amia, tengo a precisare, affinché tutti sappiano, che addetti stampa al Comune non ce ne sono. L’ufficio stampa non esiste. Esiste un esperto del sindaco per la comunicazione. Quindi, se esce un comunicato stampa su carta ufficio stampa, si tratta di testo elaborato dal portavoce. E non di giornalisti dell’ufficio stampa. Grazie.
    Roberto Ginex
    segretario provinciale
    Assostampa Palermo

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