La cosa più difficile da fare quando i tempi sono bui è provare ad abbronzarsi con la luce di una candela. Però, almeno nel mio caso, è una specie di riflesso condizionato. Quindi ci provo.
Berlusconi è ancora in sella (del resto si votava per l’Europa, mica per il casino italico), ma i suoi piani prevedevano un plebiscito che fortunatamente non c’è stato.
Cosa ha rotto le uova nel paniere dell’imperatore?
Mi piace pensare che sia stato il rigurgito di indignazione di una parte dell’opinione pubblica e della stampa. L’attenzione al versante più caro al nemico, quello per intenderci infestato da finte femmine implumi e da sementi di malerba dittatoriale, è foriera di buone novità.
Si era pensato di combattere un uomo definito dal Financial Times come “un pericolo per l’Italia” con la semplice arma del dibattito politico, ma in realtà ci si è accorti che l’agone in cui il premier si muove non è in Parlamento, ma in una garconnière che ha il salone in Sardegna e il tinello in Campania.
Duro a dirsi, ma il futuro dell’Italia dipende dalla scelta del campo di battaglia. Il che significa martellare su usi sessuali, abusi di credulità, menzogne da fedifrago, inconfessabili pulsioni, sanità mentale.
Certo, nel frattempo fa buio e la candela si consuma.
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