Se non è breve, sarà lungo

Ci avevano tentato con processo breve, ora ci tentano con processo lungo. Pur di salvare Berlusconi dai suoi casini giudiziari, la maggioranza aziendalista di governo è costretta a inventarsi ogni giorno qualcosa e il suo contrario.
Prima si era tentato di estinguere in anticipo i procedimenti giudiziari del premier con una serie di cavilli vergati apposta per i processi Mediaset e Mills.
Ora, al contrario si cerca di allungare a dismisura il procedimento estendendo senza limite la lista dei testimoni con l’obiettivo di raggiungere la prescrizione.
C’è da scommetterci: se neanche questa genialata troverà piena applicazione, una nuova idea strabiliante verrà fuori. Si punta a eliminare i magistrati mancini, perchè ritenuti collusi con le sinistre, quelli calvi, perché portatori di un testosterone che si addice solo al Grande Imputato, quelli sposati, perché pieni di pregiudizi nei confronti del Grande Single, quelli single, perché tendenzialmente portati a competere col Grande Single, quelli al di sopra del metro e sessantasette, perché potrebbero guardare il Grande Imputato dall’alto in basso.

Marcelletti, la cronaca e la misericordia

marcellettiQuando le circostanze costringono a commemorare chi non si vuol commemorare, si ricorre spesso ai pareri degli altri.
Così nelle cronache di oggi, a proposito del professore Carlo Marcelletti, morto ieri per un attacco cardiaco, si citano le centinaia di testimonianze che si stanno diffondendo nel web.
Sono moltissime infatti le persone che lo ringraziano per aver salvato vite umane, per aver compiuto interventi che hanno del miracoloso.
Il dolore per la scomparsa di un uomo, specialmente se l’uomo è stato importante e chiacchierato, si trasforma così in una beatificazione di piazza che molto ha in comune col suo opposto, la condanna di piazza (del resto sempre di processi impropri si tratta).
E’ come se si scoprisse, all’improvviso, che un buon professionista è anche una specie di Messia, e si dimenticasse che un chirurgo che salva vite fa semplicemente il suo lavoro. Marcelletti ne avrà salvate più di altri suoi colleghi, ma ha fatto anche molto altro e non proprio secondo “scienza e coscienza”.
La misericordia non è la lente di ingrandimento della cronaca.