Cannibalismo

Il signor Marino Pietro, consigliere comunale di destra di Mazara del Vallo ha un’idea per superare gli steccati delle ideologie, anche quelli della realtà a dire il vero, ma questo è un dettaglio ininfluente. Lui racconta la Storia così come andrebbe studiata all’università della vita anzì del vicolo, cioè senza perdersi in tediose letture: la Storia è la sua storia. Così come l’ha sentita dire, lui la diffonde, anzi la elargisce dall’alto del suo scranno comunale. Quando deve difendere l’intitolazione di strade intitolate a fascisti e affini nella sua Mazara, non trova nulla di più opportuno che attingere alla somma verità: perché non lo sapete che i comunisti mangiano i bambini? Della serie: smettiamola con queste odiose discriminazioni tra criminali.Nella sua appassionata difesa delle ideologie, Marino Pietro risolve in un paio di minuti un dibattito secolare: i fascisti furono peggio dei comunisti? Ovvio che no, almeno i primi mangiavano pulito. E trova persino un colpevole vivente: il famigerato “Cin Cin Pin” che in Corea “fucila chi sbaglia ad alzare il braccio”.Non c’è nulla da ridere (e so che chiedo molto) perché la tesi di Marino Pietro è più seria di quanto sembri. La nuova Storia non è più imbrigliata nelle idee di chi la racconta, non servono studi e analisi, basta un’idea fissa, anche balzana per passare alla versione moderna della narrazione dei fatti che è “la storiella”. Tutto molto più agile, per menti sveglie (e stomaci blindati). Manco di un clic sul web c’è bisogno poiché nel mondo dell’indomito consigliere mazarese anche quello è un ricettacolo di luoghi comuni (lo infastidisce il fatto che casualmente ci si incontra persino qualche verità). No, lui è avanti rispetto a tutto e tutti, indipendente e libero. Libero anche di promettere con levità: “Quando ci saremo noi vi spazzeremo”. Parola di Marino Pietro, consigliere comunale di destra di Mazara, salvatore dei bambini (che detta così è perfetta per l’intitolazione di una strada).

Comunisti

Dal suo lupanare dorato, Silvio Berlusconi torna a indicare la sua pubblica priorità (di quelle private sappiamo tutto a memoria): la lotta contro i comunisti.
Questa fissazione nel combattere un nemico che non esiste più ricorda l’esperienza di quel soldato giapponese che rimase nascosto per 28 anni nella giungla credendo che la guerra non fosse mai finita. Solo che lì c’era un misto di ingenuità, senso della patria e strane convergenze astrali. Nel nostro caso c’è tutto l’opposto, furbizia, egoismo, premeditazione.
Per fortuna la ruota gira e oggi Berlusconi può esercitarsi come vuole nel teatrino della politica. Magari dopodomani lo vedremo giocare in una delle sue tenute col fucile a tappi di sughero e le sagome cartonate di Bertinotti e Occhetto. E sarà il momento in cui verificheremo il nostro livello di attenzione: neanche in quel momento si dovrà essere tentati di sottovalutarlo.

Occhio al 2004

Il mio personale anno di riferimento è il 2004, quando Forza Italia e An insieme ottennero poco più del 32 per cento.
Oggi sono al 34,5, stando alle proiezioni Rai.
Male, diranno gli sporchi comunisti tra voi.
In realtà nel 1999 Forza Italia e An avevano fatto di più, il 35, 5; nel 2001 avevano fatto di più, il 41,4; nel 2006 avevano fatto di più, il 36; e lo scorso anno avevano fatto di più, il 37,4. Quindi, osservando i numeri provvisori, in queste europee il Pdl avrebbe il peggiore risultato in dieci anni (a parte il mio personale anno di riferimento 2004).