Dal suo lupanare dorato, Silvio Berlusconi torna a indicare la sua pubblica priorità (di quelle private sappiamo tutto a memoria): la lotta contro i comunisti.
Questa fissazione nel combattere un nemico che non esiste più ricorda l’esperienza di quel soldato giapponese che rimase nascosto per 28 anni nella giungla credendo che la guerra non fosse mai finita. Solo che lì c’era un misto di ingenuità, senso della patria e strane convergenze astrali. Nel nostro caso c’è tutto l’opposto, furbizia, egoismo, premeditazione.
Per fortuna la ruota gira e oggi Berlusconi può esercitarsi come vuole nel teatrino della politica. Magari dopodomani lo vedremo giocare in una delle sue tenute col fucile a tappi di sughero e le sagome cartonate di Bertinotti e Occhetto. E sarà il momento in cui verificheremo il nostro livello di attenzione: neanche in quel momento si dovrà essere tentati di sottovalutarlo.
non dimentichiamo che possiede un impero televisivo e un impero editoriale. L’uomo non è da sottostimare.
Da non sottovalutare. e però si sta incartandoed il Popolo della Libertà è in fase di implosione…
Non tutto sarà più come prima: scenari inedti,
percorsi intentati….