Un magistrato in politica criticato da altri magistrati non in politica si rifà durante la campagna elettorale a un illustre magistrato morto suscitando le ire di altri magistrati vivi che lo rimproverano di richiamarsi a un magistrato che non solo non c’è più ma che non è mai entrato in politica e tuttavia il magistrato in politica rincara la dose citando un altro illustre magistrato morto e innescando la reazione dei parenti della vittima che gli dicono di non pararsi dietro ai morti per scopi politici pur avendo alcuni di loro utilizzato i nomi dei propri morti per motivi elettorali.
Morale: il morto insegna a soffrire, ma non insegna a vivere.